BTC halving imminente, il token vola al rialzo
La data del prossimo BTC halving è sempre più vicina.
La data del prossimo BTC halving è sempre più vicina. Undici giorni soltanto ci separano dal fatidico evento. E il mercato reagisce, finalmente. Anche se più in ritardo rispetto alle previsioni, si è scrollato di dosso il FUD innescato dal Covid-19 ed è ritornato ad investire sulla criptovaluta numero 1.
Bitcoin ha infatti un enorme vantaggio rispetto ad altri asset finanziari: è una moneta deflazionistica. Non si svaluta nel tempo a causa di un incremento dei tokens come accade alle valute fiat. Al contrario. Anche se il numero di BTC in circolazione sale ancora, e continuerà a farlo per 2 decenni, le nuove emissioni saranno sempre più centellinate.
Questo per via dei BTC halving. Che renderà l’offerta sempre più scarsa a fronte di una domanda crescente. Risultato: chi ha la criptovaluta nel wallet godrà quasi certamente di un guadagno molto elevato.
Che cos’è il BTC halving e perché è importante
Per i neofiti: la definizione di BTC halving si applica all’algoritmo che porta al dimezzamento della ricompensa dei miners che coniano nuovi blocchi della blockchain. Oggi ricevono 12,5 bitcoin, tra circa 11 giorni ne otterranno soltanto 6,25.
Il dimezzamento appartiene al DNA della moneta crittografica. Nel suo storico whitepaper, Satoshi Nakamoto lo spiega chiaramente. Bitcoin è stato creato per esistere in un numero finito di tokens, ossia 21 milioni.
Ma come impedire che l’estrazione totale termini troppo in fretta? Con una soluzione semplice, in realtà, basata su 2 meccanismi. Il primo interviene calibrando la velocità di estrazione di nuovi blocchi, che oggi non può scendere sotto i 10 minuti approssimativi.
Il secondo è la quantità di “coniazione” di nuovi BTC, rappresentabile come una curva decrescente. Man mano che i blocchi aumentano, l’estrazione di nuove monete crittografiche si riduce.
Esattamente, il BTC halving si verifica ogni 210.000 blocchi. Il tempo che intercorre fra un dimezzamento e l’altro è di 4 anni.
Infatti, dalla nascita della valuta crittografica abbiamo avuto un primo halving nel 2012 – altezza del blocco 210.00- e un secondo nel 2016 – altezza del blocco 420.000-.
Dopo questo del maggio 2020 –altezza del blocco 630.000- il prossimo sarà nel 2024 –altezza del blocco 840.000- e farà scendere la ricompensa dei miners a 3,125 bitcoin.
La riduzione del 50% del block reward proseguirà ogni 4 anni fino al 2040, quando terminerà definitivamente l’estrazione di nuovi tokens BTC. Dopo di allora le uniche ricompense per i miners rimarranno quelle –più modeste- per la validazione delle nuove transazioni.
Difficile prevedere il valore che avrà l’oro digitale dopo di allora. Ma per ora le evidenze empiriche mettono in rilievo che la scarsità generata dal BTC halving si traduce in un’impennata del suo valore.
Da notare che il dimezzamento del block reward non è l’unico fattore che rende la moneta crittografica preziosa. Anche i molti bitcoin persi, forse irrimediabilmente, a causa di wallet non gestiti correttamente influiscono sulla scarsità dell’offerta.
L’effetto coronavirus
La crisi economica dovuta all’epidemia di Covid-19 paradossalmente rafforza l’uptrend generato dal BTC halving.
Il motivo risiede nell’attuale debolezza dei mercati e nell’incertezza sulla futura ripresa. Gli investitori hanno difficoltà a individuare asset lucrosi, inoltre temono un rialzo della tassazione sul capital gain.
Così si rifugiano nell’inossidabile –letteralmente e metaforicamente-oro e nel suo nuovo rivale, bitcoin. Pesa, sulle loro decisioni, l’ampia liquidità offerta da questi 2 asset, nonostante siano volatili, il secondo soprattutto.
Stando alle previsioni degli analisti, la situazione non s’invertirà in fretta. I danni da Covid-19 si sono rivelati troppo estesi, in più nessuno può affermare che esista una data affidabile per il termine dell’epidemia mondiale.
In conclusione, il ruolo di bene rifugio calza perfettamente al bitcoin, e il BTC halving certamente rafforzerà questa percezione ormai diffusa che hanno gli investitori della criptovaluta.
Le altcoin
Il BTC halving non è positivo soltanto per la regina delle monete crittografiche. Come sempre, i suoi movimenti influenzano l’intero settore.
Se bitcoin è in rialzo, lo stesso si può dire di quasi tutte le altcoin. Inevitabili ritracciamenti a parte, si nota un dato particolarmente significativo: la movimentazione complessiva nell’arco delle 24 h di alcune criptovalute –ma non BTC- ha superato persino il valore del rispettivo market cap.
ETH ad esempio nella giornata di ieri è stata oggetto di transazioni per oltre 26 miliardi di dollari, e la sua capitalizzazione era di circa 24 miliardi. LTC – market cap di ieri poco superiore ai 3 miliardi- ha vissuto una situazione analoga, con movimenti per oltre 5 miliardi.
Ora, molti esperti hanno dubbi sull’analisi tecnica applicata al settore crypto, ma è indiscutibile che un volume delle transazioni così elevato accompagnato da un segno più nel valore di questi asset sia un indicatore affidabile: gli investitori credono nelle criptovalute.
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere