Ben Webster: sinuosa sensualità del sax
Ricordo del grande sassofonista Jazz di Kansas City
Oggi è il 27 Marzo ed in questo giorno, nel 1909 a Kansas City, nel Missouri, U.S.A., nasceva il grande sassofonista Jazz Ben Webster. La passione per la musica inizia dalla prima infanzia e studia sia violino che pianoforte e proprio come pianista debutta in alcune orchestre. In seguito Budd Johnson lo incoraggiò ad imparare a suonare il sassofono, dandogli specifiche lezioni, e da quel momento Webster prediligerà il sax tenore, con il quale debuttò nel 1930 nella “Young Family Band” (nella quale figurava anche Lester Young) per poi vivere partecipazioni significative, seppur brevi, nelle Band di Bennie Moten, Fletcher Henderson, Benny Carter, Cab Calloway e Teddy Wilson. Negli anni 40 fu importante solista dell'orchestra di Duke Ellington, ma furono anche gli anni della formazione di una propria band, iniziando a registrare numerose incisioni. Alternando l'attività da leader a quella di orchestrale, nel 1953 entrò nell'orchestra di Count Basie, figurando in molte pubblicazioni discografiche. Nella seconda metà degli anni 50 collaborò con Art Tatum, Coleman Hawkins, Oscar Peterson, Roy Eldridge, Budd Johnson, Jimmy Jones, Ray Brown e Jo Jones, dando vita a prestigiosi e significativi dischi considerati dei master del “mainstream”. Negli anni 60 Webster lasciò gli Stati Uniti per vivere importanti esperienze in Europa, nei Paesi Bassi, in Francia, in Danimarca e nel 1965 si stabilì a Copenaghen, partecipando anche ad importanti Festival europei, per poi trasferirsi ad Amsterdam, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita. Viene considerato tra i più importanti sassofonisti di estrazione “swing” con particolarità espressive affidate ai registri bassi, al vibrato, con timbri ampi, suono corposo e fremente, con grande sinuosa sensualità. Morì nel 1973 ad Amsterdam e venne creata la “Fondazione Ben Webster”, patrocinata dalla Regina Margherita II di Danimarca, promuovendo la diffusione del Jazz, assegnando borse di studio a giovani musicisti e costituendo un premio che ancora oggi gode grande prestigio.
Questa mia opera realizzata negli anni 80 a carboncino a spugna e pastello bianco su carta colorata è in suo omaggio e memoria.
Bruno Pollacci
Direttore dell'Accademia d'Arte di Pisa