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Comunicato Stampa

“Adnkronos”, “Libro dei Fatti” 2024: l’intervento dell’AD di Eni Claudio Descalzi

24/01/25 Nazionale

Il contributo dell’AD di Eni nel “Libro dei Fatti” 2024 di “Adnkronos”: Claudio Descalzi analizza lo scenario energetico attuale e le sfide future.

Foto“La transizione è irreversibile, non repentina e dispendiosa: servono ingenti investimenti volti a diversificare l’attuale assetto, arricchendolo con fonti e soluzioni”, ribadisce l’AD di Eni Claudio Descalzi nel “Libro dei Fatti” 2024 di “Adnkronos”.

“Adnkronos”, “Libro dei Fatti” 2024: Eni nello scenario energetico attuale, il punto dell’AD Claudio Descalzi

Parla della situazione energetica attuale focalizzandosi anche su prospettive evolutive e nuove sfide l’AD Claudio Descalzi nell’editoriale pubblicato all’interno del “Libro dei Fatti” 2024 di “Adnkronos”: “Due esigenze vitali si sovrappongono in questa fase storica: compiere la transizione e realizzare un assetto energetico sicuro a livello globale. Entrambe vanno di pari passo con la necessità di preservare la competitività del tessuto economico che, nel tempo, soprattutto in Europa, è andata riducendosi”. L’AD di Eni pone inoltre l’attenzione su come “ci troviamo di fronte a nuove dipendenze strategiche legate ai materiali nella supply chain della transizione; le dinamiche inflattive, già osservate con l’invasione russa dell’Ucraina e, in generale, uno scenario caratterizzato da crescenti conflitti e tensioni, si traducono in minacce alla stabilità del nostro sistema, ancora basato largamente sulle fonti fossili”. In questo quadro si inserisce anche la necessità di accelerare sul fronte della transizione che è “irreversibile, non repentina e dispendiosa: servono ingenti investimenti volti a diversificare l’attuale assetto, arricchendolo con fonti e soluzioni”. Perché abbia successo deve essere guidata dal mercato e non da “target e quadri regolatori aprioristici”, spiega Claudio Descalzi: “Essa è, infatti, intrinsecamente una transizione tecnologica e, quindi, anche una grande opportunità per le aziende. Ma le opportunità comportano rischi, soprattutto quando la questione è ‘anticipare il futuro’, promuovendo, in modo pioneristico, la ricerca e lo sviluppo di soluzioni innovative”.

Claudio Descalzi: il valore di buone relazioni tra Paesi per realizzare un nuovo assetto energetico sicuro sono anche

L’AD Claudio Descalzi nel “Libro dei Fatti” 2024 ricorda anche il percorso intrapreso da Eni per disegnare il futuro dell’energia garantendo la sicurezza e senza arretrare sul fronte della transizione. “Ha giocato d’anticipo, riconvertendo asset esistenti per nuovi business, preservando posti di lavoro, in un contesto non normato né incentivato: è il caso delle bioraffinerie e dei giacimenti depletati da destinare allo stoccaggio della CO2”, sottolinea l’AD rimarcando gli elementi chiave di questo percorso. Da un lato “rendere la transizione economicamente profittevole”; dall’altro “considerare le opzioni tecnologiche esistenti non solo per la loro efficacia in termini di riduzione delle emissioni ma anche per tempi e costi associati alla loro realizzazione e alla creazione della pertinente domanda”. Sfide che impongono alle aziende di “ripensare i propri modelli di business per attirare capitali privati e collaborare sinergicamente per accelerare lo sviluppo di tecnologie che potranno essere il vero game changer del futuro”. Fondamentali per realizzare un nuovo assetto energetico sicuro sono anche le relazioni tra Paesi, evidenzia inoltre l’AD Claudio Descalzi: “Una cooperazione energetica rafforzata tra Europa e Africa, ad esempio, può essere una leva strategica per la stabilità e la prosperità dei due continenti e, al contempo, consentire una collaborazione fruttuosa per il raggiungimento degli obiettivi nella lotta al cambiamento climatico e di sicurezza energetica. Dobbiamo però avere chiare le disparità che l’Africa affronta, con milioni di persone in povertà, drammatiche condizioni sanitarie e di istruzione, senza accesso all’elettricità: se sapremo riscrivere la lista delle priorità, mettendo in cima le esigenze di questo continente (e non la sicurezza energetica degli altri), allora troveremo una giusta soluzione alla complementarità di Africa ed Europa”.



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