VITAMINE e FERRO: alleati per la salute!
La carenza di ferro nell’organismo può manifestarsi attraverso diversi sintomi, quali spossatezza, sonnolenza, pallore, vertigini, cefalea, tachicardia e numerosi altri disturbi spesso invalidanti. La combinazione con vitamina C, Acido Folico, vitamina B6 e B12 può favorire un migliore assorbimento del ferro e potenziare l'efficacia dell'integrazione.
Il ferro è un minerale essenziale che svolge un ruolo fondamentale in numerosi processi fisiologici e cellulari. La sua principale funzione è quella di trasportare l’ossigeno dai polmoni al resto del corpo attraverso la sintesi di emoglobina e mioglobina di cui ne è un principale componente. In particolare, l’emoglobina è implicata nel meccanismo di trasporto dell’ossigeno dai polmoni al resto del corpo, mentre la mioglobina si occupa di fornire l’ossigeno a livello muscolare. Il ferro contribuisce inoltre al supporto del sistema immunitario.
Le sue peculiari azioni all’interno dell’organismo giustificano i segnali legati alla carenza di ferro, come sensazione generale di stanchezza e alterazioni delle naturali difese dell’organismo (1,2). La biodisponibilità del ferro viene definita come la quantità di ferro che viene assorbita e utilizzata dal corpo attraverso la dieta.
Non tutte le fonti alimentari di ferro sono ugualmente ben assorbite dall’organismo (3,4). La biodisponibilità del ferro dipende da diversi fattori, tra cui:
• La fonte di ferro: il ferro di origine animale (ferro eme) viene generalmente assorbito più facilmente rispetto al ferro di origine vegetale (ferro non eme). Il ferro eme si trova nella carne, nel pollame e nei frutti di mare, mentre il ferro non eme si trova negli alimenti a base vegetale come fagioli, lenticchie e spinaci.
– Il ferro eme è il ferro legato all’emoglobina o alla mioglobina, nelle quali si trova allo stato di ossidazione Fe2+ (ione ferroso)
– Il ferro non-eme è il ferro legato a proteine di deposito (come la ferritina), nelle quali si trova allo stato di ossidazioneFe3+ (ione ferrico).
• Altri fattori dietetici: alcuni fattori dietetici possono aumentare o inibire l’assorbimento del ferro.
• Fattori individuali: la capacità del corpo di assorbire e utilizzare il ferro può variare a seconda di fattori individuali come l’età, il sesso e lo stato di salute generale.
L’anemia da carenza da ferro è conosciuta anche come anemia sideropenica o anemia marziale e consiste in una condizione dell’organismo con livelli di ferro non adeguati; questo comporta non solo una compromissione del trasporto di ossigeno attraverso il sangue, ma anche dell’insorgere di determinati disturbi quali stanchezza e fiato corto.
Il ferro, infatti, è un minerale indispensabile per alcune funzioni biologiche come la formazione dell’emoglobina; quando la sua presenza scarseggia, quindi, l’emoglobina risulta insufficiente e la circolazione dell’ossigeno nel sangue va a rilento. Questa patologia può interessare qualunque fascia d’età e soprattutto le donne in età fertile, in gravidanza e allattamento. La mancanza di ferro, poi, può derivare dalle cause più svariate, da perdite ematiche a un’alimentazione poco equilibrata. Come accennato, l’anemia da carenza da ferro si presenta quando il livello di quest’ultimo nell’organismo non è più sufficiente a produrre l’emoglobina necessaria per il trasporto dell’ossigeno nel sangue.
Le cause scatenanti possono essere diverse:
• sanguinamenti ed emorragie: la perdita di sangue è la prima causa di carenza da ferro, infatti ne sono affette numerose donne in età fertile durante le mestruazioni; ma non solo: si può trattare di sanguinamenti interni, magari legati a ernia iatale, polipo del colon-retto, ulcera peptica;
• scarsa alimentazione: l’anemia può derivare anche da una dieta alimentare che prevede un basso apporto di ferro. Questo accade di fronte a diete drastiche o disturbi alimentari, dato che un’alimentazione varia consente normalmente di ricevere la giusta quantità di ferro;
• basso assorbimento del ferro: in alcuni casi, è il metabolismo a non consentire un buon assorbimento del ferro. Può succedere in presenza di malattie intestinali croniche (come il morbo di Chron) o di celiachia, che non permettono di prelevare il ferro dai cibi;
• gravidanza e allattamento: sono due fasi molto delicate, perché richiedono un apporto di ferro più elevato rispetto al normale, soprattutto per un corretto sviluppo del feto;
• interventi chirurgici: anche alcuni interventi chirurgici possono prosciugare le riserve di ferro nell’organismo, quindi il post operatorio richiede un apporto extra per compensare le carenze.
I sintomi legati all’anemia sideropenica o marziale sono vari e possono cambiare da soggetto a soggetto. In linea di massima, quelli più frequenti sono:
• astenia, con spossatezza e affaticamento
• pallore
• nervosismo e irritabilità
• cefalea
• disturbi del sonno
• fiato corto
• dolore toracico e addominale
• vertigini
• mani e piedi freddi
• unghie fragili
• perdita dei capelli
• tachicardia
• mal di gola
• inappetenza
• formicolio alle gambe
Una valida terapia medica, associata a integratori alimentari di ferro efficaci, può aiutare sia a prevenire, che a contrastare i disturbi derivanti dall’anemia, con l’obiettivo di non renderla cronica e fornire all’organismo tutto il necessario per mantenersi in buona salute. Generalmente, gli integratori alimentari per anemia contengono al loro interno gli elementi necessari per compensare la carenza di ferro nell’organismo. Il ferro, infatti, è fondamentale per un corretto trasporto dell’ossigeno nel sangue e per una normale replicazione cellulare e, in caso di necessità, si può rimediare sia attraverso un’alimentazione mirata, sia con l’assunzione di determinati integratori alimentari. Questi ultimi, nello specifico, dovrebbero essere a base di:
• ferro: che sia pirofosfato microincapsulato, sia sucrosomiale, sia in forma liposomiale può aiutare a prevenire l’insorgere dell’anemia sideropenica e a combatterne i disturbi;
• acido folico, o vitamina B9: si rivela fondamentale sia in gravidanza, sia nella sintesi delle proteine. Non solo favorisce lo sviluppo dell’embrione, ma incentiva la formazione dell’emoglobina. Inoltre, previene numerosi rischi di natura cardiovascolare;
• vitamina C: è in grado di migliorare il sistema immunitario, consente all’organismo di prevenire la formazione di tumori e contribuisce alla neutralizzazione dei radicali liberi;
• vitamine gruppo B: favoriscono un corretto funzionamento del sistema nervoso, aiutano il tono muscolare e trasformano i carboidrati in glucosio in modo da apportare all’organismo l’energia necessaria ad affrontare al meglio le giornate.
VITAMINE e FERRO: ALLEATI PER LA TUA SALUTE
La vitamina C favorisce l’assorbimento intestinale del ferro, riducendo le molecole di ferro trivalente (Fe3+) in ferro bivalente (Fe2+). Attraverso una reazione chimica, la vitamina scompone e trasforma le molecole di cui il ferro è composto, rendendole stabili e pronte a essere assimilate. Noi umani non siamo in grado di produrre né vitamina C né ferro, e quindi l'unico modo per averne sempre nella quantità migliore per l'organismo è assimilarli seguendo una dieta varia ed equilibrata. L’assorbimento di ferro da cereali, verdura e frutta, quindi, aumenta se questi sono assunti insieme alla vitamina C, presente in agrumi, uva, kiwi, peperoni e patate.
Un’altra vitamina importante per l'organismo è la vitamina B2 o riboflavina. Questa vitamina aiuta le cellule del corpo a creare energia attraverso il metabolismo dei carboidrati, delle proteine e dei grassi. Riesce inoltre a lavorare sinergicamente con il ferro e si rivela un ottimo nutriente per la produzione dei globuli rossi nel sangue, che vengono utilizzati dall’organismo per trasportare l’ossigeno in tutto il corpo. La vitamina B2 è presente nelle uova, nelle verdure a foglia verde e nel fegato.
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità la carenza minerale più diffusa è proprio quella del ferro e i soggetti più colpiti sono le donne, soprattutto quelle in gravidanza o che stanno allattando, e i bambini. Inoltre, sempre secondo i dati dell’OMS, il 91% delle donne di età compresa fra i 16 e i 65 anni non assume abbastanza ferro giornalmente.
Nei mesi freddi, anche quando siamo in casa o in ufficio, è facile che ci troviamo a rabbrividire. Ma cosa sono i brividi? I brividi sono causati dalla contrazione dei muscoli, un riflesso con cui il corpo cerca di generare calore. Sensibilità al freddo e alle classiche infezioni respiratorie come il comune raffreddore possono essere manifestazioni tipiche della carenza di ferro.
Se pensi di soffrire di carenza di ferro puoi prepararti ad affrontare al meglio l'inverno, seguendo questi consigli:
• Bere tanti liquidi caldi in modo che il corpo si idrati e contemporaneamente non ceda calore ai liquidi.
• Coprirsi bene e preferire i tessuti di lana.
• Fare bagni caldi in un ambiente asciutto e ben temperato.
• Fare una bella passeggiata al giorno per venti/trenta minuti. Non sono necessari sforzi particolari, basta fare un po' di esercizio. Il moto è un buon modo per prevenire i brividi che sono causati dalla contrazione dei muscoli, il riflesso con cui il corpo, abbiamo visto, cerca di generare calore.
• Dormire almeno 8 ore a notte, in quanto un buon riposo notturno aiuta a diminuire i brividi.
• Seguire un'alimentazione ricca di agrumi e verdure (ad esempio arance e kiwi), per fare il pieno di vitamina B e C.
A tutto ciò puoi affiancare un buon integratore, che ti permetta di ripristinare la riserva di ferro aiutando il tuo organismo a difendersi dal freddo invernale. La decisione di assumere un integratore di ferro deve essere sempre guidata e consigliata dal medico di base, soprattutto perché non tutti gli integratori sono uguali.
Talvolta nella formulazione degli integratori alimentari vengono usate dosi massicce per raggiungere alti livelli di micronutrienti, ma questo spesso risulta essere deleterio per il nostro corpo. Nel caso del ferro, ad esempio, dosi elevate possono portare ad irritazione intestinale, a costipazione o altri disturbi.
Per questo motivo è bene assumere integratori alimentari contenenti ferro sotto forma di gluconato ferroso, una forma biodisponibile e che è quindi possibile inserire in quantitativi minori rispetto ad altre forme meno assimilabili.
Inoltre gli ioni Fe2+ del gluconato, oltre ad essere maggiormente solubili, non hanno lo stesso effetto irritante degli ioni Fe3+, che invece tendono ad infiammare il tratto della mucosa gastro-enterica e che sono presenti in molti prodotti a base di ferro. Il ferro naturalmente contenuto nei succhi vegetali risulta quindi essere una delle migliori soluzioni per chi ha bisogno di un’integrazione per far fronte a una momentanea carenza di ferro.
Gli integratori con ferro, inoltre, dovrebbero sempre essere associati alla vitamina C per aumentarne l’assorbimento, così come alla riboflavina (la vitamina B2), coinvolta nel metabolismo del ferro.
Spesso chi è soggetto a carenza di ferro può infatti manifestare carenze vitaminiche concomitanti, dovute ad esempio a diete povere di alcuni alimenti contenenti sia ferro che vitamine. Quindi è importante valutare prodotti completi, in cui ritrovare non solo vitamina C ma anche Vitamine B1, B2, B6 e B12.
BIBLIOGRAFIA
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