PRODOTTI
Comunicato Stampa

Vitamina D, aumenta il fabbisogno nutrizionale nei bambini obesi

L'integrazione di vitamina D per la salute dei bambini assume un ruolo critico quando si parla di obesità infantile, rendendo indispensabile un'attenzione mirata all'alimentazione.

FotoLa vitamina D rappresenta un fattore fondamentale per lo sviluppo del sistema muscolo-scheletrico ed è al centro del processo di crescita del bambino. L’azione classica della vitamina D durante l’età pediatrica è proprio quella di favorire una corretta formazione della massa ossea.

I bambini obesi sono particolarmente esposti alla carenza di vitamina D, un effetto legato alle maggiori necessità fisiologiche che l’obesità comporta, rendendo indispensabile un'attenzione mirata all'alimentazione. Lo hanno evidenziato diversi studi, tra cui la recente ricerca pubblicata sugli Annals of the National Institute of Hygiene della Polonia.

CARENZA DI VITAMINA D NEI BAMBINI OBESI
Esiste chiaramente una relazione tra vitamina D e sindrome metabolica: il 30% dei bambini nel nostro Paese è in sovrappeso e di questi, molti sono obesi. La deficienza di vitamina D sembra influenzare ed essere influenzata dalla sindrome metabolica e dall’obesità. I livelli acquisiti con la supplementazione di vitamina D nel bambino sono condizionati proprio dal peso o meglio dal body mass index (BMI) del bambino. In altri termini, supplementare un bambino di peso normale oppure uno con sovrappeso o obesità può dare dei risultati diversi in termini di raggiungimento di livelli sierici di vitamina D soddisfacenti.

Lo studio ha coinvolto 73 bambine di età compresa tra 1 e 3 anni, divise in due gruppi: 38 con obesità e 35 non obesi, utilizzati come gruppo di controllo. Entrambi i gruppi hanno mostrato un apporto di vitamina D ben al di sotto degli standard raccomandati, ma i dati relativi ai bambini obesi sono particolarmente preoccupanti. Il 94,7% di loro, infatti, presentava un rischio elevato di carenza, rispetto all'82,4% dei bambini non obesi. I livelli medi di assunzione di vitamina D risultavano inferiori a 2,0 μg nei bambini obesi, contro i 4,0 μg nel gruppo di controllo, a fronte di una raccomandazione di almeno 10 μg al giorno.

Un dato importante emerso dallo studio riguarda l’impatto dell’obesità sulla biodisponibilità della vitamina D. Nei bambini obesi, infatti, la vitamina viene "sequestrata" dal tessuto adiposo, riducendo la quantità disponibile per i processi fisiologici. Questo significa che, nonostante un consumo già insufficiente di vitamina D, i bambini obesi necessitano di un apporto ancora maggiore rispetto ai loro coetanei normopeso.

FONTI DI VITAMINA D
La principale fonte di vitamina D per entrambi i gruppi era il latte di crescita, ma le differenze nutrizionali tra i due gruppi sono risultate marcate. I bambini obesi, infatti, mostravano un consumo calorico, proteico e di grassi significativamente più alto rispetto ai non obesi, suggerendo la necessità di un bilanciamento nutrizionale più accurato per evitare squilibri che possano aggravare la condizione di obesità.

L’integrazione di vitamina D attraverso la dieta, quindi, diventa fondamentale, specialmente nei bambini con obesità, non solo per prevenire la carenza di questa vitamina, ma anche per sostenere un corretto sviluppo osseo e immunitario. Alimenti come il pesce azzurro, i latticini fortificati, i tuorli d'uovo e i funghi rappresentano fonti essenziali di vitamina D che dovrebbero essere regolarmente introdotti nella dieta dei bambini.

La ricerca sottolinea come sia necessario un intervento nutrizionale precoce, mirato e personalizzato per i bambini obesi, volto a migliorare l’apporto di vitamina D e ridurre il rischio di complicazioni legate alla sua carenza. Questo approccio non solo può aiutare a prevenire problemi di salute a lungo termine, come l'osteoporosi e disfunzioni del sistema immunitario, ma contribuisce anche a sostenere uno sviluppo sano e armonico, intervenendo su uno dei fattori critici legati all’obesità infantile.

La vitamina D occupa una posizione speciale tra le vitamine, perché il suo fabbisogno viene coperto dal corpo soprattutto tramite l'esposizione alla luce solare. Ecco perché i topi di biblioteca, i fanatici della televisione e i computer freak corrono un rischio maggiore di sviluppare una carenza di vitamina D. I genitori dei piccoli pantofolai dovrebbero quindi prendere la prole ed esporla – nel vero senso della parola – all'aria aperta almeno una volta al giorno e per un minimo di 15 minuti. È molto importante farlo nei mesi primaverili ed estivi, dal momento che in autunno e in inverno, a causa della debolezza dell'irraggiamento solare, il corpo non è in grado di generare vitamina D ed è costretto a consumare le scorte accumulate. La Società Tedesca per l'Alimentazione raccomanda, inoltre, di garantire l'apporto di vitamina D tramite alimentazione e/o integratori nei periodi di carenza della produzione endogena (ad es. nelle stagioni in cui la luce è minore).

In conclusione, l'integrazione di vitamina D nei bambini, soprattutto in quelli obesi, rappresenta una priorità nutrizionale che richiede una strategia mirata. La promozione di un'alimentazione equilibrata e l'attenzione ai bisogni specifici legati all'obesità possono fare la differenza nella salute futura di questi giovani pazienti, contribuendo a contrastare l'epidemia di obesità infantile e le sue conseguenze a lungo termine.

Fonte: https://www.farmacista33.it/nutrizione-e-integrazione/29894/

Bibliografia:
1. Zakharova, I. et al. 2019. Vitamin D Insufficiency in Overweight and Obese Children and Adolescents. Front Endocrinol (Lausanne). 10:103.
2. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28475159
3. Hanna M. Knihtila, PhD, Mengna Huang, et al. Maternal vitamin D status modifies the effects of early life tobacco exposure on child lung function. Allergy Clin Immunol 2023;151:556-564. https://doi.org/10.1016/j.jaci.2022.10.030
4. Knihtilä HM, Stubbs BJ, Carey VJ, et al. Low gestational vitamin D level and childhood asthma are related to impaired lung function in high-risk children. J Allergy Clin Immunol 2021;148:110-119.e9. https://doi.org/10.1016/j.jaci.2020.12.647
5. Bouillon R, Manousaki D, Rosen C, et al. The health effects of vitamin D supplementation: evidence from human studies. Nat Rev Endocrinol 2022;18:96-110. https://doi.org/10.1038/s41574-021-00593-z



Licenza di distribuzione:
INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
Erboristeria Arcobaleno
Responsabile account:
Gentilin Maria Cristina (Titolare)
Contatti e maggiori informazioni
Vedi altre pubblicazioni di questo utente
RSS di questo utente
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere