SPETTACOLO
Comunicato Stampa

Valter Malosti e Anna Della Rosa in "Antonio e Cleopatra" di William Shakespeare per la Stagione di prosa 2025 del Teatro Diego Fabbri di Forlì

Una scelta registica del Direttore Artistico di Emilia Romagna Teatro che ha un significato particolare oggi, per la sua risonanza con la caduta dei valori democratici e delle alleanze internazionali, ed è, a suo modo, provocatoria ed opportuna.

Al Teatro Diego Fabbri di Forlì Valter Malosti e Anna Della Rosa in Antonio e Cleopatra di William Shakespeare, uno spettacolo di Valter Malosti, traduzione e adattamento Nadia Fusini e Valter Malosti, con Anna Della Rosa (Cleopatra), Valter Malosti (Antonio), Danilo Nigrelli, Dario Battaglia, Paolo Giovannucci, Paolo Giangrasso, Noemi Grasso, Ivan Graziano, Dario Guidi, Flavio Pieralice, Gabriele Rametta, Carla Vukmirovic, scene Margherita Palli, costumi Carlo Poggioli, disegno luci Cesare Accetta, progetto sonoro GUP Alcaro, cura del movimento Marco Angelilli, maestro collaboratore Andrea Cauduro, assistenti alla regia Virginia Landi, Jacopo Squizzato assistenti alle scene Marco Cristini, Matilde Casadei, assistenti ai costumi Simona Falanga, Riccardo Filograna, chitarra elettrica live Andrea Cauduro | arpa celtica live Dario Guidi, produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte e Cultura, si ringrazia Gilberto Sacerdoti, Aldo Schiavone.

Una scenografia geometrica ed essenziale (alla Wright), con un disegno luci che prepara ed accompagna eventi e stati d'animo dei personaggiin scena, con una musica e suoni continui a segnalare e sottolinearev la continuitò dell'azione scenica, Antonio e Cleopatra sono i protagonisti di un’opera basata sulle opposizioni: maschile e femminile, dovere e desiderio, letto e campo di battaglia, giovinezza e vecchiaia, antica verità egiziana e realpolitik romana. Politicamente scorretti e pericolosamente vitali, al ritmo misterioso e furente di un Baccanale egiziano vanno oltre la ragione e i giochi della politica. Inimitabili e impareggiabili, neanche la morte li può contenere.

«L’immagine monumentale ed esotica dell’opera, – racconta Valter Malosti – che ci arriva dritta dall’ottocento, non ha contribuito alla sua fruizione. Bisogna dunque operare delle scelte radicali di drammaturgia per renderlo leggibile conservandone lo spirito e l’integrità. Era necessaria una nuova traduzione a cui abbiamo lavorato io e Nadia Fusini. Una sorta di ardito restauro che ritengo abbia messo in luce i colori scintillanti di quest’opera disincantata e misteriosa, che mescola tragico, comico, sacro e grottesco: un meraviglioso poema filosofico e mistico (e alchemico) che santifica l’eros, che gioca con l’alto e il basso, scritto in versi che sono tra i più alti ed evocativi di tutta l’opera shakespeariana.”

Cleopatra è il personaggio psicologico più strutturato di tutte le donne shakespeariane: nel corso dell'opera vengono espresse tutte le sue straordinarie e particolari qualità umane, dal narcisismo, alla intelligenza, dalla capacità di seduzione ed erotismo, al coraggio, fino alla indulgenza e, in ultima istanza, alla autostima.

Tuttavia, nel suo gioco d'amore con Antonio, Cleopatra mostra una vera vulnerabilità umana che trascende il suo autocontrollo. Immersa in un conflitto, il suo amore per Antonio e la lotta per conservare il potere.

Quando è sopraffatta dalla sconfitta, piena di cicatrici impossibili da cancellare, sceglie il suicidio per non essere restituita a Roma come trofeo del trionfo militare di Cesare (Dario Battaglia).

Attraverso questo viaggio assistiamo alla trasformazione di due figure, simili ad altre, Cleopatra/Iside e Antonio/Ercole, in veri e propri amanti in tutta la loro fragilità, intimità e incertezza. Lui era un generale romano, lei, una regina egiziana. La loro passione e l'esito di questa ridefiniranno l'ordine mondiale.

Antonio e Cleopatra, al ritmo misterioso e furente di un baccanale egiziano, vanno oltre la ragione e ai giochi della politica. Inimitabili e impareggiabili, neanche la morte li può contenere.

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