Un convegno per ricordare il dramma dei bombardamenti su Arezzo
Un convegno per sensibilizzare gli studenti sulle drammatiche conseguenze delle guerre. L’appuntamento, organizzato dalla sezione di Arezzo dell’ANVCG - Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, è fissato per le 9.30 di lunedì 2 dicembre nel Salone delle Cerimonie della Prefettura e rappresenterà un’occasione per approfondire e fare memoria con le giovani generazioni degli impatti della Seconda Guerra Mondiale sul territorio e sulla popolazione.
Un convegno per sensibilizzare gli studenti sulle drammatiche conseguenze delle guerre. L’appuntamento, organizzato dalla sezione di Arezzo dell’ANVCG - Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, è fissato per le 9.30 di lunedì 2 dicembre nel Salone delle Cerimonie della Prefettura e rappresenterà un’occasione per approfondire e fare memoria con le giovani generazioni degli impatti della Seconda Guerra Mondiale sul territorio e sulla popolazione. “Dalla commemorazione dei caduti civili al pericolo degli ordigni bellici inesplosi” è il titolo di un incontro che è stato simbolicamente previsto nel giorno dell’ottantunesimo anniversario di due gravi bombardamenti sulla città di Arezzo avvenuti il 2 dicembre 1943 che si inserirono in una scia di sangue che lasciò in eredità 179 morti, 325 feriti e ingenti danni a palazzi pubblici e abitazioni del centro storico.
La mattinata sarà aperta dai saluti istituzionali delle autorità presenti e dall’introduzione a cura di Aurelio Frulli, Aldo Ierardi e Ulisse Domini in rappresentanza dell’ANVCG nazionale, regionale e provinciale, poi le relazioni entreranno nel vivo per andare a condividere un focus sulle conseguenze dei conflitti di ieri e di oggi sulle popolazioni civili. Un particolare approfondimento sarà orientato al tema degli ordigni inesplosi che rappresentano una delle più pericolose eredità di un conflitto perché, a causa degli improvvisi scoppi, tuttora comportano incidenti e mutilazioni tra i civili, con i volontari dell’ANVCG che da anni sono in prima linea per insegnare agli alunni “come” riconoscerli e “cosa” fare in caso di ritrovamento. La gravità del problema è testimoniata dal fatto che, dalla Seconda Guerra Mondiale a oggi, sono stati oltre 250.000 gli ordigni ritrovati tra granate, esplosivi, colpi d’artiglieria e munizioni, con numerosi e recenti rinvenimenti anche nel territorio aretino. Una testimonianza importante, in quest’ottica, arriverà da Giovanni Lafirenze, responsabile del dipartimento ordigni bellici inesplosi dell’ANVCG, poi il convegno sarà arricchito dagli interventi da Gianpaolo Barbagli (autore di saggi di storia locale) e di Daniele Testi (presidente del Museo “Quelli della Karin” di Subbiano). Il progetto è realizzato con il sostegno del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a valere sul fondo per il finanziamento di iniziative di rilevanza nazionale, con le finalità formative e il valore storico che sono state certificate anche dai patrocini della Regione Toscana, della Provincia di Arezzo e del Comune di Arezzo. «La nostra associazione - ricorda Ulisse Domini, presidente provinciale dell’ANVCG, - ha istituito nel 2023 la giornata in ricordo dei bombardamenti sulla città di Arezzo. L’intenzione è, anno dopo anno, di organizzare iniziative per le scuole per tenere viva la memoria e per promuovere la costruzione di una cultura di pace con la consapevolezza che gli effetti drammatici delle guerre si ripercuotono per anni sui civili e sui territori».