Sicurezza e qualità del pane
Il pane è l’alimento per antonomasia, il più diffuso nel mondo e nell’immaginario collettivo. Se pensiamo al cibo in generale, il primo che ci viene in mente è quasi sicuramente il pane.
Il pane è un alimento molto semplice, fatto solo da acqua, lievito, farina e sale. Tuttavia chi abbia provato a cimentarsi con la produzione casalinga, si è accorto subito come non sia affatto facile avere buoni risultati.
Per preparare un buon pane occorrono tempo ed esperienza. Anche per questo motivo sta diventando sempre più difficile, specie in alcune zone d’Italia, trovare del buon pane. Il pane è un alimento che deperisce in fretta, in genere perché si secca diventando immasticabile, o al contrario perché diventa gommoso. Per evitare queste spiacevoli sorprese, meglio affidarsi a qualche consorzio alimentare, dove potrete di certo trovare prodotti di qualità
Uno dei problemi più sentiti in questo periodo è poi quello della sicurezza alimentare, per quanto riguarda il pane, quello fresco non presenta problemi di sorta, in quanto alle temperature di cottura viene uccisa la totalità degli agenti patogeni.
Il pericolo deriva dalla formazione di muffe, molto facile se il pane non è conservato in modo corretto.
La conservazione in frigorifero, in un sacchetto di carta (traspirante), garantisce la conservazione del pane di qualità per qualche giorno (fino a una settimana) senza che si formi la muffa.
Se al contrario viene conservato a temperatura ambiente, occorre fare attenzione perché una eccessiva umidità può dar luogo alla formazione di muffe anche dopo 2 o 3 giorni, e anche le caratteristiche organolettiche scadranno molto più velocemente.
La produzione pane è un processo complesso, il risultato è direttamente dipendente dall’esperienza del panificatore. Al giorno d'oggi veramente in pochi hanno il tempo di acquistare il pane ogni giorno o quasi, inoltre è sempre più difficile trovare del pane di qualità. Questo spinge molta gente ad acquistare il pane in cassetta confezionato che, come abbiamo visto, oltre ad essere di pessima qualità ha il difetto di non saziare e questo porta a consumarne più del dovuto.
Tre sono le possibili soluzioni:
1) Acquistare in panifici di qualità e conservare in congelatore. Il pane scongelato resta comunque buono, in alternativa si può conservare in frigo e riscaldare nel tostapane al momento del consumo. È bene scegliere un pane "comune", senza aggiunta di grassi.
2) Autoproduzione con macchine per il pane. Esistono in commercio diversi tipi di macchine che consentono di produrre un pane di buona qualità, che dura fino ad una settimana se conservato in frigorifero, senza fatica e senza perdite di tempo. Il vantaggio più grande è quello della scelta degli ingredienti: è possibile produrre pane di ogni tipo, personalizzandolo in base ai gusti e alle esigenze nutrizionali del momento. Durante una dieta, per esempio, è possibile produrre pane ipocalorico.
3) Autoproduzione casalinga. Gli appassionati possono cimentarsi nella panificazione: sin dall'inizio si possono ottenere buoni risultati, basta avere le ricette giuste. Dopo un po' di pratica, si possono raggiungere ottimi risultati, sicuramente migliori di quelli di molti panifici. Il grado di personalizzazione, ovviamente, è totale, dopo una opportuna fase di "allenamento". E' molto utile a questo scopo possedere una macchina per il pane, che consente di familiarizzare con il prodotto e le fasi della lavorazione, prima di cimentarsi nella produzione "in proprio".
A cura di Martina Meneghetti
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