Saldi estivi, la CIDEC dice no al posticipo in Sicilia : “Provvedimento inutile e dannoso, commercianti alle prese con debiti e pagamenti ai fornitori”
Il presidente Salvatore Bivona: “Task force per la moda”
Sulla decisione di posticipare i saldi estivi al 1 agosto prossimo, annunciata dalla Conferenza delle Regioni, si registra il dissenso della Confederazione Italiana Esercenti Commercianti Sicilia, presieduta da Salvatore Bivona.
“Attuare un simile provvedimento - afferma il presidente – comporterebbe un ulteriore danno per gli esercenti e le piccole e medie imprese, alle prese con una situazione senza precedenti che necessita, pertanto, di misure straordinarie: in una fase come quella attuale, occorrono ben altre iniziative a favore del commercio, a partire dal supporto del Governo nazionale in materia di alleggerimento dei canoni di locazione, ovviamente non a scapito dei proprietari”.
Anticipare o posticipare gli sconti non avrebbe, secondo Bivona, alcun esito, anche in considerazione dei flussi turistici per i quali si prevede un forte ridimensionamento a causa dell’emergenza ancora in atto e delle minori risorse economiche a disposizione per i viaggi.
“Non dimentichiamo – precisa – che sono stati proprio i turisti a risollevare le sorti del commercio in Sicilia durante la stagione dei saldi estivi negli ultimi anni”.
“Si rispetti, pertanto, il tradizionale periodo di apertura dei ribassi – indica Bivona – anche perché attualmente nessuno è in grado di prevedere cosa accadrà nei prossimi giorni e mesi, malgrado i dati confortanti che indicano un indebolimento del virus e contagi sempre meno numerosi”.
“I commercianti, attualmente, in Sicilia come altrove – spiega Bivona – sperimentano gravi difficoltà nel saldare i pagamenti degli ordini effettuati nel 2019 : oltre ai loro disagi, vi sono anche quelli delle aziende che forniscono la merce, che attendono le spettanze ancora non corrisposte : non certo per mancata volontà, ma per assenza di liquidità da parte degli esercenti”.
Senza dimenticare il problema della merce già acquistata, pagata e rimasta invenduta negli scaffali a causa delle chiusure degli esercizi commerciali nei mesi di marzo e aprile : oltre agli abiti, anche scarpe, borse e accessori.
Due, nello specifico, sono le richieste che l’associazione di categoria rivolge al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e al titolare delle Attività produttive Girolamo Turano: l’estensione degli sgravi tributari per tutto il corso del 2021 e l’istituzione di una task force dedicata al settore tessile, della moda e dell’abbigliamento, tra i più colpiti dalle restrizioni imposte dal Coronavirus.
“Si tratta – chiarisce Bivona – di una voce molto importante per l’economia isolana, che negli ultimi anni ha registrato la nascita e l’affermazione di un significativo numero di stilisti, attivi sia nel settore dell’abbigliamento che in quello dei monili e degli accessori di carattere artigianale, che hanno dato vita a una produzione originale made in Sicily che necessita, oggi più che mai, delle attenzioni istituzionali”.
“La CIDEC – conclude – chiede che l’IRAP venga sospesa anche per l’anno venturo, poiché sarà proprio nel 2021 che le imprese e gli esercizi commerciali affronteranno le problematiche più gravi, a causa dei pochissimi incassi relativi al 2020 e al pagamento della merce già ordinata: servono incentivi, sia per le aziende che per i negozi di vicinato, se si vuole scongiurarne la definitiva chiusura”.
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