Presentazione del nuovo progetto di Daniel Mannini sulla scia del Festival Verdi 2024
Il progetto è curato da Elena Gollini e contiene il prestigioso contributo di Marco Bonini.
“Il prestigio internazionale del Festival Verdiano, che si svolge ogni anno a Parma e dintorni per celebrare e omaggiare la figura altisonante di Giuseppe Verdi nel suo acclarato genio artistico-musicale, ha offerto un interessante riferimento per improntare un nuovo progetto artistico, nel quale Daniel Mannini ha voluto inserire un proprio commento corredato da un'illustrazione grafica a tema per completare al meglio l'intreccio concettuale e contenutistico”. La dottoressa Elena Gollini curatrice del progetto ha spiegato le dinamiche di impostazione, sottolineando al riguardo: “Come ulteriore significativo contributo è stato inserito lo scritto di Marco Bonini, che per l'occasione ha concesso l'utilizzo di una parte di testo del suo spettacolo teatrale dal titolo emblematico 'Genesi' fornendo delle riflessioni di sostanziale profondità e apportando un'integrazione di pensiero articolata e variegata con quell'esperta e spiccata capacità espressiva e dialettica comunicativa, che gli appartengono. Devo dunque ringraziarlo di cuore per aver fatto il gesto di mettere a disposizione questa sezione di suo testo teatrale estremamente avvalorante e comprovante in funzione di corollario di compendio all'intero progetto". Daniel Mannini ha risposto nel merito ad alcune domande mirate, che potrete trovare sul sito del blog della curatrice Elena Gollini.
Parlando del Festival Verdi, Mannini ha dichiarato: "Giuseppe Verdi rappresenta una delle figure più importanti della storia italiana e internazionale, attivo anche nella vita pubblica del Paese e grande compositore musicale. In lui si mescolano drammaticità e profondità psicologica. Verdi riesce a coniugare l'arte con le tensioni politiche sociali del tempo, e questo punto rappresenta molto anche me, perché è una delle filosofie di pensiero che porto all'interno del mio immaginario creativo. Per quanto riguarda il festival verdiano che si svolge a Parma, ho avuto modo di documentarmi ma non di partecipare, anche per un discorso di distanza. Credo sia un punto di riferimento per gli amanti dell'opera, grazie anche al contesto in cui si svolge l'evento. È un esempio di come l'arte riesce ad essere sia un'espressione che un mezzo di coesione sociale. La stessa esperienza possiamo viverla anche all'interno di un museo e questo significa che indipendentemente dal contesto in cui siamo, l'opera parla e le persone ascoltano e riflettono. Credo che sia un qualcosa difficile da spiegare, perché bisognerebbe viverla per capire".
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