Padel non solo moda ma anche uno sport di ripartenza: donati due campi da Padel ad Amatrice per rilanciare il tessuto urbano
Costruiti due campi da Padel ad Amatrice per rilanciare il tessuto urbano, la ricostruzione e favorire la socialità di un territorio duramente colpito dal terremoto dell’agosto 2016
“Lo sport sia motore di cambiamento e portatore di valori”
Queste le parole di Claudio Galuppini CEO di ITALIAN PADEL, azienda bresciana leader nel mercato nel settore del padel che ha donato due campi alla città laziale
“Condivido le parole di Claudio Galuppini e lo ringrazio di cuore. Lo sport è vita, fonte pedagogica insostituibile di valori, e una delle principali molle della ripartenza di una comunità che come la nostra ha subito il dramma del terremoto" - ha aggiunto Giorgio Cortellesi, Sindaco di AMATRICE.
Erano le 3.36 del mattino del 24 agosto 2016 quando una scossa di magnitudo 6.0 ha distrutto il Comune di Amatrice insieme a quelli di Accumoli (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno).
La stagione turistica era ancora nel vivo e sul territorio erano presenti, oltre agli abitanti, turisti e chi era in possesso della seconda casa. Una tragedia che non si può dimenticare. La ferita aperta quella notte resta ancora profonda.
A 6 anni da quel terribile giorno, Amatrice vuole ripartire. I numerosi cantieri che in questo momento popolano la città testimoniano la voglia e la necessità della ricostruzione. Il 2022 è l’anno della ripartenza.
Lo sport gioca un ruolo importante in un momento come questo. Permette di mantenersi in forma e attivi ma anche di distrarsi dallo stress quotidiano. Una dell’attività fisiche più richiesta è sicuramente il Padel.
Nato alla fine degli anni ’60 in Messico, divenuto famoso in Argentina negli anni ’80, in Italia sta spopolando ed è pronto a sorpassare il tennis. I primi campi da Padel in Italia sono comparsi nel ‘94 ma è solo negli ultimi anni che il movimento ha conquistato il cuore degli italiani. Giocatori di calcio e personaggi dello spettacolo come Totti, Ibrahimović, Di Biagio, Costacurta, Nainggolan, Casiraghi, Albertini, Roberto Mancini e Max Giusti sono solo alcuni dei nomi più famosi di appassionati di Padel, che lo praticano e che possiedono uno o più campi o addirittura dei centri. Nei primi sei mesi dell’anno, stando ai dati dell’app di prenotazioni Playtomic ci sono state 1.530.000 prenotazioni. Un dato che dà la misura di quanto il Padel sia in espansione.
Non una moda ma un’opportunità per rilanciare il tessuto urbano sul territorio. Un aiuto concreto alla città di Amatrice che anche tramite il Padel può posare le pietre della ricostruzione.
“Dobbiamo sfatare il luogo comune del padel come di un divertimento di moda. È invece - continua Giorgio Cortellesi, Sindaco di Amatrice - un modo divertente e formativo per avvicinare tanti giovani allo sport. anche questa, e siamo grati per il dono dei campi, è un contributo concreto per impedire lo spopolamento delle nostre montagne”.
DUE CAMPI DA PADEL per rilanciare il tessuto urbano, la ricostruzione e favorire la socialità
Tutti possono giocare a Padel, dai principianti ai professionisti. Serve un campo, la rete, una racchetta, quattro amici e il gioco è fatto. È un forte aggregatore sociale. Facile allora che possa diventare un alleato fondamentale della ripartenza.
È in questo contesto che si inserisce ITALIAN PADEL, che proprio nel 2016 ha visto la luce da un’intuizione di Claudio Galuppini, fondatore della Forgiafer, azienda bresciana già famosa per la produzione di cancelli e recinzioni standardizzati in ferro battuto che fino a pochi anni fa erano il core business della società. Ora, invece, tutta la produzione dell’impresa si occupa della realizzazione dei campi da padel.
“Come Italian Padel abbiamo aderito ad “Amatrice-report” (#alzagliocchievediicantieri, #amatriceriparte) donando alla città due campi da Padel. Crediamo che questo sport meraviglioso, in grado di spingere a giocare anche chi normalmente non pratica attività fisica e capace di avvicinare persone con un range anagrafico che va dagli otto agli ottant’anni, possa essere di ispirazione, di aggregazione e di spinta per far ripartire il tessuto sportivo, sociale ed economico del territorio colpito dal terremoto del 24 agosto 2016. Lo abbiamo fatto anche perché crediamo che lo sport sia motore di cambiamento e portatore di valori: due aspetti che normalmente fondamentali che, per una comunità così duramente colpita, possono essere un potente motore che aiuti la ripartenza” commenta Claudio Galuppini, CEO di Italian Padel.
ITALIAN PADEL Dal 2016 a oggi ha venduto oltre 2500 campi da padel in ben 19 Paesi del mondo, tra cui: Italia, Belgio, Marocco, Danimarca, Francia, Dubai, Kuwait, Svezia, Maldive, Costa D’Avorio, UK, Malta, Canada, Mauritius, Lithuania, Svizzera ma anche Albania, Malta, Ungheria, Francia, Belgio, Germania, Svezia, Regno Unito. Sono oltre 200.000 gli appassionati e gli sportivi che giocano su questi 2500 campi, il cui 30% si trova all’estero; L’obiettivo a due anni, però, punta a più che raddoppiare la percentuale delle vendite oltre confine, fissandolo al 65% degli ordini. Ora l’azienda sta affrontando la terza riconversione totale ed è al primo posto in Europa come capacità produttiva nella realizzazione dei campi da padel. Questa realtà imprenditoriale, rappresenta la perfetta sintesi di resilienza, in grado di sopravvivere a due crisi economiche.