ONONIDE,CENTAUREA, carciofo, bardana, tiglio, malva e rabarbaro in sinergia per una efficacie depurazione con DREN&DEPURPLUS
DREN&DEPURPLUS è un alleato importante pensato per attivare la risposta biologica dell’organismo nella depurazione sistemica e cellulare con particolare risonanza verso metalli pesanti, bio accumulo anche di tipo iatrogeno.
Giornalmente, tramite l’alimentazione, assumiamo tossine dannose per il nostro organismo. Se a ciò aggiungiamo lo stress, l’inquinamento ambientale e i problemi che ci affliggono, è facile comprendere perché il nostro corpo si deve depurare.
Una depurazione può essere utile ad aumentare il livello energetico del corpo, a migliorare l’aspetto della pelle, perdere un po’ di peso, rafforzare il sistema immunitario, eliminare almeno in parte il quantitativo di metalli pesanti involontariamente ingeriti (o respirati), ecc.
La depurazione dell’organismo può essere effettuata in qualsiasi momento dell’anno, anche se è maggiormente indicata eseguirla durante le mezze stagioni e quindi in autunno e in primavera. Questo per due ovvi motivi:
• durante la stagione autunnale è indicata per preparare il proprio organismo al freddo dell’inverno e per prevenzione alle malattie autunnali;
• durante la primavera è consigliata perché l’organismo, in questo momento dell’anno, necessità di essere riattivato dopo il lungo e gelido inverno.
Per massimizzare gli effetti benefici della depurazione, durante questo periodo depurativi, consigliamo di bere tanta acqua, soprattutto nei momenti della giornata in cui si è a digiuno. Questo perché più liquidi si ingeriscono, più si va a stimolare la diuresi, eliminando in questo modo le tossine e facilitando la circolazione del sangue. Utile assumere un integratore naturale equilibrato ed efficace per massimizzare lo sforzo.
COMPONENTI PRINCIPALI di DREN&DEPURPLUS:
ONONIDE (Ononis spinosa L.)
L'Ononide spinosa radice è una pianta che favorisce la funzionalità delle vie urinarie La pianta secondo letteratura ha azione preventiva nei confronti di calcoli renali e biliari, le si riconosce anche un’azione di sostegno delle funzioni renali e di stimolazione della diuresi.
L’Ononide, (Ononis spinosa), conosciuta anche come arrestabue, bulinaca o stancabue, è un cespuglio spinoso, con radice fittonante e fusto eretto, legnoso nella parte inferiore. Le foglie hanno un breve picciolo, sono lineari-oblunghe, con margine finemente dentato. Dalla primavera all’estate sbocciano fiori rosa mentre il frutto è un legume di forma ovale. Deve il suo nome alla presenza di spine e al fatto che ne vanno ghiotti del suo frutto gli asini, che in greco antico si chiamano “onos” e da qui il nome “ononis” della pianta.
Si trova spesso nei luoghi incolti, nei terreni asciutti, lungo i sentieri, nei pascoli, nei terreni argillosi, sia al mare che in montagna e viene considerata pianta infestante poiché dotata di radici tenaci.
Sono proprio le radici di questa pianta che contengono principi attivi amari dagli effetti diuretici già noti a Greci e Latini, che avevano scoperto come l’ononis spinosa aumenti la produzione in volume di urina, con benefici per chi soffre di calcoli vescicali, renali e renella. I sassolini che formano i calcoli, infatti, grazie all’aumento del volume dell’urina, riescono ad essere espulsi più facilmente nel loro difficoltoso passaggio nei canali che collegano la vescica ai reni (ureteri), senza ferire la mucosa interna e dare origini ad ulteriori infiammazioni.
Le proprietà riconosciute alla pianta sono: attività diuretica, spasmolitica e antinfiammatoria sulla muscolatura liscia dell’apparato urinario. Nell’antichità i Greci e i Romani la usavano per aumentare la produzione di urina in modo da poter eliminare i piccoli calcoli renali. Attualmente le vengono riconosciute le solite ottime proprietà diuretiche, molto importanti quando la funzionalità renale diminuisce e nel sangue si accumulano le sostanze azotate che possono portare ad una vera e propria intossicazione. Funziona anche come decongestionante epatico. Si possono usare decotti o infusi ottimi per la gola arrossata o per le gengive irritate e facili al sanguinamento.
L’azione depurativa e diuretica favorisce il miglioramento nei reumatismi e in alcune dermatiti. Può essere usata, per uso esterno, anche come calmante del prurito ostinato nelle forme eczematose. Altre proprietà benefiche si possono osservare anche contro la diarrea. L’Ononide entra nel Formulario Galenico Nazionale ed è presente in specialità medicinali registrate. Cautela nell’uso prolungato degli estratti, perché sono possibili interazioni con i diuretici, che potrebbero potenziare gli squilibri idroelettrolitici.
Le radici di ononide, raccolte in autunno o in primavera, tagliate a pezzi ed essiccate in luogo ombroso e ventilato, contengono oltre all’olio essenziale, anche sostanze naturalmente depurative, lenitive e antinfiammatorie tra cui glucosidi isoflavonici, l’ononina (il principio attivo peculiare della pianta), il mentolo, la saponina, l’onocolo (o alfa-onocerina) e i triterpeni, che, sotto forma di estratto secco titolato in un integratore alimentare, producono i seguenti benefici:
• depurano i reni e aiutano a produrre più urina, per alleviare il bruciore e favorire l’eliminazione dei batteri;
• facilitano l’espulsione dei calcoli renali;
• hanno un effetto antispastico e allentano il senso di peso alla vescica, che si svuota più facilmente;
• aumentano il PH dell’urina che sarà meno acida, ostacolando la crescita dei batteri;
• essendo un antinfiammatorio naturale, donano infine sollievo alla mucosa irritata.
L’efficacia, in termini di aumento del volume delle urine prodotte e di sollievo dai sintomi principali dell’infiammazione si evidenziano molto presto ed è per questo che è indicata non solo per problemi di calcolosi renale ma anche in caso di cistite, bruciori, ritenzione idrica ed edemi dovuto a troppo ristagno di liquidi e scorie perché aiuta prontamente a eliminare le tossine e a combattere le infiammazioni tipiche dell’area vescicale e quindi la cistite.
CENTAUREA (Centaurium erytraea)
Originaria dell'Europa, dell'Asia occidentale e dell'Africa settentrionale; è comune in tutto il territorio italiano. Si trova dal mare alla bassa montagna, nei prati.
Il nome del genere centaurium ha origini riconducibili al centauro Chirone, figura mitologica collegata strettamente al mondo della medicina, della medicazione, delle erbe e sostanze medicinali. Si narra che Chirone si servì di questa pianta per curarsi una ferita al piede, inflittagli per errore da Ercole, il quale lo aveva colpito con una freccia avvelenata, durante la sua lotta contro i centauri. Il nome della specie deriva dal greco erytros che significa "rosso" con allusione al colore dei suoi fiori.
Le sommità fiorite della centaurea minore contengono sostanze amare, flavonoidi, acidi grassi e acidi fenolici, triterpeni, steroli, tracce di alcaloidi, glicosidi. Per la presenza di questi principi attivi, la pianta è impiegata in fitoterapia per riattivare la secrezione e la motilità del sistema digerente, in tutti i disturbi dello stomaco, legati ad un'atonia gastrointestinale, che si manifestano con digestione difficile, inappetenza, dispepsia dolorosa con meteorismo e insufficienza epatica.
CARCIOFO (Cynara scolymus L.)
Il carciofo, pianta comunemente utilizzata nella dieta mediterranea e nella medicina tradizionale, contiene diversi composti bioattivi. Vari studi hanno dimostrato il suo potenziale come agente antinfiammatorio, ipolipemizzante, antimicrobico e neuroprotettivo grazie alla sua composizione fitochimica. Le osservazioni riportate in questa revisione indicano che i composti estratti dal carciofo potrebbero facilitare la protezione contro varie malattie infiammatorie, suggerendo così il loro utilizzo come integratore alimentare in combinazione con terapie convenzionali.
l carciofo è un alimento considerato da sempre tonico e digestivo; noto per il suo caratteristico sapore amaro, i suoi principali componenti attivi sono i derivati dell'acido caffeico (tra cui la cinarina), flavonoidi e lattoni sesquiterpenici.
Grazie a questi principi attivi al carciofo sono riconosciute: attività coleretica e colagoga, ovvero è in grado di stimolare la produzione e la secrezione di acidi biliari.
Gli effetti del carciofo sul fegato erano già ampiamente noti nel XVII secolo; studi più moderni, iniziati nel secolo scorso, hanno confermato le proprietà stimolanti dei suoi estratti sia a livello del fegato sia a livello della cistifellea. Gli acidi biliari consentono la digestione degli acidi grassi e abbassano i livelli del colesterolo e dei trigliceridi nel sangue.
Possiede anche una dimostrata azione antiossidante ed epatoprotettrice, nel senso che protegge il fegato dai processi di ossidazione. Da questo punto di vista il carciofo può essere considerato un rimedio dalle proprietà depurative che aiuta il corpo a non accumulare tossine.
BARDANA (Arctium lappa L.)
La bardana è da sempre conosciuta per le sue proprietà diuretiche, diaforetiche, depurative, detossificanti, coleretiche, ipoglicemizzanti (inulina), eudermiche, antiacneiche, antiseborroiche, antisettiche, antiflogistiche, cicatrizzanti ed antiossidanti. Nella medicina popolare, la bardana viene utilizzata internamente come rimedio per purificare il sangue e come rimedio diuretico e diaforetico; oltre ad essere impiegata per contrastare disturbi gastrointestinali di varia natura.
TIGLIO (Tilia L., 1753)
Il tiglio è una pianta dalle molteplici proprietà benefiche, apprezzata da secoli per le sue virtù terapeutiche. Le principali proprietà del tiglio sono:
• Antispasmodiche: il tiglio è in grado di rilassare la muscolatura liscia, alleviando spasmi e crampi a livello digestivo e respiratorio. Questa proprietà è attribuita principalmente alle mucillagini e all'olio essenziale presenti nella pianta e lo rendono un importante miorilassante naturale.
• Antitussive: grazie alle sue proprietà emollienti e antispasmodiche, il tiglio è un valido rimedio naturale contro la tosse. I fiori di tiglio, infatti, favoriscono la fluidificazione del catarro in eccesso e ne facilitano l'eliminazione.
• Diaforetiche: il tiglio stimola la sudorazione, aiutando l'organismo a eliminare tossine e a regolare la temperatura corporea. Questa proprietà è particolarmente utile in caso di febbre o raffreddore.
• Sedative: i fiori di tiglio possiedono un blando effetto rilassante sul sistema nervoso, contribuendo a ridurre stress, ansia e tensioni. Questa proprietà è attribuita principalmente ai flavonoidi presenti nella pianta.
• Antimicrobiche: alcuni studi hanno dimostrato che l'estratto alcolico dei fiori di tiglio possiede attività antimicrobica in vitro, grazie alla presenza di olio essenziale e tannini.
• Antiedemigene: i flavonoidi contenuti nel tiglio hanno dimostrato di possedere proprietà antiedemigene in studi condotti su animali, suggerendo un potenziale effetto benefico in caso di ritenzione idrica.
• Astringente: Aiuta a restringere i tessuti e ridurre le secrezioni, utile in caso di infiammazioni.
MALVA (Malva sylvestris L.)
La malva è una pianta dalle molteplici virtù, che offre numerosi benefici per la salute grazie alle sue proprietà naturali.
• Sollievo per gola e cavo orale: le mucillagini presenti nei fiori di malva formano uno strato protettivo sulle mucose, alleviando irritazioni e infiammazioni. Questo rende la malva un rimedio efficace contro tosse secca, bronchite e irritazioni della bocca e della gola.
• Azione antinfiammatoria: grazie al suo contenuto di mucillagini, la malva possiede proprietà antinfiammatorie che possono aiutare a ridurre l'infiammazione delle mucose gastro-intestinali e delle vie urinarie. È utile in caso di gastrite, crampi intestinali ed è un ottimo rimedio naturale per le cistiti, oltre che ingrediente in diverse tisane per il reflusso.
• Proprietà emollienti: la malva è conosciuta per le sue proprietà emollienti, che la rendono ideale per idratare e lenire i tessuti molli del corpo. È particolarmente indicata per trattare secchezza oculare, irritazioni cutanee, acne e altre infiammazioni della pelle.
• Effetto lassativo: le mucillagini conferiscono alla malva un'azione blandamente lassativa, utile per regolare le funzioni intestinali e alleviare la stitichezza senza irritare l'intestino.
• Supporto al sistema immunitario: gli infusi di fiori di malva possono contribuire a rafforzare il sistema immunitario, prevenendo infezioni batteriche e malanni stagionali.
• Allevia i dolori: la malva ha una discreta azione antidolorifica, utile per alleviare dolori reumatici, mestruali e disturbi vaginali come prurito e irritazioni.
• Cura degli occhi: le proprietà emollienti della malva la rendono utile anche in oftalmologia. Gli estratti di malva sono impiegati in colliri per trattare occhi secchi e irritati, offrendo un sollievo immediato grazie alla loro azione idratante.
RABARBARO (Rheum palmatum)
Il rabarbaro è ricco di sali minerali tra cui calcio, ferro, fosforo, magnesio, manganese, potassio e selenio, oltre che di vitamine B1, B2, B3, B5, B6, K e J ebeta-carotene. Contiene anche composti fenolici acido gallico, acido cinnamico e acido tannico.
In erboristeria, si usa il rizoma del rabarbaro principalmente per sostenere il fegato, regolare la digestione, oltre che per le sue proprietà lassative, motivo per cui non si deve eccedere con le dosi, altrimenti può diventare una vera e propria purga. Noto anche come antinfiammatorio della mucosa intestinale, antisettico, emolliente, antispasmodico, diuretico e tonico, ottimo per depurare l’organismo e il sangue.
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13. Il succo di foglie di carciofo contiene un effetto antipertensivo nei pazienti con ipertensione lieve (https://www.tandfonline.com/doi/abs/10.3109/19390210903280207)
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