Nursing Up Piemonte: «DIRE NO A UN CONTRATTO INADEGUATO È UNA SCELTA DI RESPONSABILITÀ
Nursing Up Piemonte ribadisce con fermezza la propria posizione in merito a un contratto inadeguato. «Non danneggiamo gli infermieri e i professionisti sanitari, li difendiamo». Il sindacato sottolinea così il rifiuto di firmare un accordo considerato penalizzante per la categoria. Un atto di coerenza e tutela dei professionisti sanitari.
Nursing Up Piemonte ribadisce con fermezza la propria posizione in merito a un contratto inadeguato. «Non danneggiamo gli infermieri e i professionisti sanitari, li difendiamo». Il sindacato sottolinea così il rifiuto di firmare un accordo considerato penalizzante per la categoria. Un atto di coerenza e tutela dei professionisti sanitari.
«Siamo stati i primi a mobilitarci per i diritti di infermieri e professionisti sanitari – afferma Claudio Delli Carri, segretario regionale Nursing Up Piemonte –. Talvolta, dire no significa opporsi a condizioni che non riconoscono il valore della nostra professione. Il tema non è l’introduzione di nuove figure, ma la valorizzazione di chi già opera con competenza nel sistema sanitario».
Il sindacato chiarisce inoltre che il mancato via libera alla bozza attuale non comporterà alcuna perdita economica per gli infermieri del pronto soccorso. Gli aumenti destinati agli operatori dell’emergenza-urgenza, precisa Delli Carri, «sono già stati stanziati per legge. Avranno effetto retroattivo, indipendentemente dalla data di firma del contratto».
Dal 2021, Nursing Up ha promosso 22 manifestazioni in tutta Italia per chiedere maggiori risorse per gli infermieri e le altre professioni sanitarie. Le istanze del sindacato sono state portate all’attenzione di Prefetti, Presidenti di Regione e Governo. L’obiettivo perseguito era sollecitare interventi concreti a favore della categoria.
Al centro delle criticità c’è l’introduzione dell’assistente infermiere. La figura mina le competenze degli operatori già in servizio. Inoltre, il sistema di avanzamento di carriera esclude i professionisti sanitari ad accedere all’area di elevata qualificazione.
«Non accetteremo compromessi al ribasso – conclude Delli Carri -. Chi oggi ci accusa di immobilismo dovrebbe spiegare ai colleghi perché sarebbe giusto accettare un contratto che lascia indietro più della metà degli infermieri. Noi non facciamo differenze. Continueremo a lottare affinché tutti i professionisti sanitari abbiano le stesse opportunità e il riconoscimento che meritano».
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