MASSIMO PARACCHINI ALLA BIENNALE DI VENEZIA 2024
Massimo Paracchini - membro del collettivo The Perceptive Group – è stato presente presso il Palazzo Albrizzi Capello 4118 Cannaregio, Venezia, per la sinossi della sua opera "KROMOEXPANSION YELLOW VORTEX IN PSYCHOTRANCE BEFORE BIG BANG", dopo essere stato invitato ad esporre nel Padiglione Grenada la suddetta opera alla 60° edizione della Biennale Arte a Venezia, uno degli appuntamenti più attesi e più importanti dell’arte a livello internazionale. L’opera è stata selezionata per essere studiata, approfondita criticamente e fatta oggetto di sinossi a cura della Dott.ssa Francesca Catalano ed è stata esposta appunto presso il “Padiglione Grenada” in Palazzo Albrizzi Cappello. La partecipazione a questo evento, sicuramente uno dei più significativi e dei più importanti al mondo, rappresenta per Paracchini un traguardo fondamentale nella sua carriera artistica. L’artista è stato anche oggetto di presentazione biografica e critica a cura della Dott.ssa Stefania Pieralice ( già curatrice, nelle passate edizioni, di alcuni Padiglioni della Biennale di Venezia).
Massimo Paracchini - membro del collettivo The Perceptive Group – è stato presente presso il Palazzo Albrizzi Capello 4118 Cannaregio, Venezia, per la sinossi della sua opera "KROMOEXPANSION YELLOW VORTEX IN PSYCHOTRANCE BEFORE BIG BANG", dopo essere stato invitato ad esporre nel Padiglione Grenada la suddetta opera alla 60° edizione della Biennale Arte a Venezia, uno degli appuntamenti più attesi e più importanti dell’arte a livello internazionale. L’opera è stata selezionata per essere studiata, approfondita criticamente e fatta oggetto di sinossi a cura della Dott.ssa Francesca Catalano ed è stata esposta appunto presso il “Padiglione Grenada” in Palazzo Albrizzi Cappello. La partecipazione a questo evento, sicuramente uno dei più significativi e dei più importanti al mondo, rappresenta per Paracchini un traguardo fondamentale nella sua carriera artistica. L’artista è stato anche oggetto di presentazione biografica e critica a cura della Dott.ssa Stefania Pieralice ( già curatrice, nelle passate edizioni, di alcuni Padiglioni della Biennale di Venezia). Qui di seguito viene riportata la presentazione critica e biografica dell’artista ad opera della Dott.ssa Stefania Pieralice che è stata pubblicata sulla cartolina ufficiale della Biennale di Venezia.
Presentazione critica e biografica della Dott.ssa Stefania Pieralice
Nel corso della sua carriera, Paracchini ha attraversato diverse fasi, partendo da un approccio neofigurativo intriso di ispirazioni cubiste e futuriste. Con il trascorrere del tempo, la ricerca si è evoluta verso l’Astratto e l’Informale, dando vita a una pittura in cui il gesto stesso diviene protagonista. L’atto artistico, nella sua dimensione profonda, si materializza in un momento di conoscenza e interpretazione del mondo, configurando un viaggio nell’intimo delle cose. Il dato coloristico trascende la sua mera funzione visiva, rappresentando la forza vitale che genera ogni pensiero e forma. Le infinite variazioni cromatiche si tramutano in un linguaggio capace di esprimere sentimenti ed emozioni altrimenti celati in moti convulsi e tumultuosi. I toni cromatici, dunque, sono simbolo di una verità non convenzionale, un’interpretazione che non teme di sfidare le leggi della percezione. Nella ricerca della quintessenza, il Nostro esplora il “Kaos interiore”, la cui manifestazione si traduce nella germinazione di un nuovo universo attraverso un atomo-vortice primordiale. Riflesso profondo dell’anima, messo in luce da un processo di “psychotrance”, Paracchini si divincola dai limiti spazio-temporali per oltrepassare la realtà convenzionale, dando vita a un incessante sussulto di “kromoexplosion”. Tale riflessione si manifesta perfettamente nell’opera KROMOEXPANSION YELLOW VORTEX IN PSYCHOTRANCE BEFORE BIG BANG, caratterizzata da un vortice giallo centrale e tridimensionale. In tale composizione il Nostro, come dichiara, pone attenzione: “[…] a quel vortice primordiale che ha dato vita, con il suo eterno movimento rotatorio spiraliforme, a tutto l’Universo vibrante, caotico, multiforme, senza limiti” e ancora: “[…] a quell’atomo primordiale da cui origineranno inesauribili cromie e nuove forme in grado di espandersi all’infinito, o in direzione rettilinea o curvilinea, generando vere e proprie Kromoexplosion che si diffonderanno all’infinito, producendo sempre nuove visioni trascendentali.”
Biografia: Membro, in tale occasione, del collettivo The Perceptive Group, Massimo Paracchini è nato nel 1962 a Borgomanero, comune in provincia di Novara; attualmente vive e opera a Vercelli. Già all’età di undici anni si appassiona all’arte e l’anno seguente inizia la sua formazione presso lo studio del Maestro Francesco Giuseppe Rinone. Segue successivamente l’ambito umanistico, laureandosi in Lettere Moderne all’Università degli Studi di Torino. Rilevanti sono le sue partecipazioni in ambito nazionale e internazionale. Tra le monografiche nelle quali è stato protagonista ricordiamo, a titolo non esaustivo, quelle svoltesi a Milano, Vercelli, Arona, Noli, Napoli e Castelletto Ticino. Per quanto riguarda le mostre collettive menzioniamo, tra le altre, la Mostra Internazionale di Arte Contemporanea al Castello Estense di Mesola (Ferrara, settima edizione); l’esposizione nazionale organizzata nella Sala Pier Luigi Nervi nel Palazzo della Provincia di Savona (2012); “Speranza” presso la Chiesa di san Bernardino a Vercelli (2012); “Angeli & Artisti” in Santa Maria Della Scala a Siena (2020); l’Esposizione Triennale di Arti Visive a Roma (2023). Il Maestro ha preso parte anche a numerose iniziative estere, in particolare nel 2013 realizza il dipinto “Free Sprinkling cosmico su Angelo” per La Iglesia de Los Ángeles a El Milagro (Argentina), espone poi a Washington e a New York nel 2016, dove torna, nel 2018, per “New York. Art & Freedom” alla Saphira & Ventura Gallery e, nel 2021, alla Galleria White Space Chelsea. Successivamente è invitato a Barcellona, nelle sale del MEAM - Museo Europeo d'Arte Moderna (2019); a Londra, nel distretto di Notting Hill presso il Badiani’s Art Center (2021); nella Galleria Casa del Arte sita a Palma di Maiorca (2022) e, lo stesso anno, risulta presente nello spazio espositivo Wynwood Art district di Miami. La sua ricerca è giunta persino in Giappone anche grazie alla collana di studi “OPRA”, in consultazione presso alcuni atenei principali della nazione. Figura nell’autorevole “Atlante dell’Arte Contemporanea” di Giunti editore.
L’artista Massimo Paracchini ha dunque una lunga carriera nell’arte contemporanea, costellata di significative partecipazioni, come quella nel 2023 presso la quinta edizione dell’Esposizione Triennale di Arti Visive a Roma.
Le referenze sono presso la Casa d’Aste Meeting Art di Vercelli, la Galleria Noli Arte di Noli, la Galleria d’Arte Dozzi di Castelletto Ticino, Rosso Smeraldo Arte di Vercelli, SDB Art di Vercelli e Adiarte di Padova.
La rassegna generale della Biennale di Venezia si è aperta sabato 20 aprile e si chiuderà domenica 24 novembre. Sono 30 gli eventi collaterali e 90 i Padiglioni nazionali, alcuni ideati e realizzati da architetti molto famosi e ben 332 gli artisti invitati.
Grenada presenta No Man is an Island,il titolo della mostra si ispira ad un pensiero di John Donne “Nessun uomo è un’isola, intero in sé stesso, ogni uomo è un pezzo del continente, una parte”. La guida curatoriale è di Daniele Radini Tedeschi in sintonia con il commissario del Padiglione Susan Mains. Per la Biennale di Venezia Daniele Radini Tedeschi ha ricoperto il ruolo di commissario del Padiglione Nazionale Guatemala (arte) nel 2015 e quello di curatore per le edizioni del 2017 (arte) e del 2018 (architettura): mentre per il 2019, 2021 e 2023 (arte) è stato nominato curatore del Padiglione Nazionale Grenada. La Biennale di Venezia è la manifestazione più antica, importante e prestigiosa tra le rassegne d’arte contemporanea in Italia e tra le più rilevanti nel mondo.
Il tema dell’edizione della Biennale 2024 è “Stranieri ovunque – Foreigners Everywhere” a cura di Adriano Pedrosa. L’evento prende ispirazione da una serie di sculture al neon realizzate a partire dal 2004 dal collettivo Claire Fontaine, fondato lo stesso anno a Parigi e con sede a Palermo. Le installazioni riportano, in diverse lingue, le parole “stranieri ovunque”. Un'espressione, spiega Pedrosa, che “ha più di un significato. Innanzitutto, vuole intendere che ovunque si vada e ovunque ci si trovi si incontreranno sempre degli stranieri: sono/siamo dappertutto. In secondo luogo, che a prescindere dalla propria ubicazione, nel profondo si è sempre veramente stranieri”.
Nell’opera oggetto di approfondimento l’artista fissa tutta la sua attenzione a quel vortice primordiale che ha dato vita con il suo eterno movimento rotatorio spiraliforme a tutto l’Universo vibrante, caotico, multiforme, senza limiti, a quell’atomo primordiale da cui si genereranno infinite cromie e sempre nuove forme in grado di espandersi all’infinito o in direzione rettilinea o curvilinea, generando vere e proprie Kromoexplosion che si diffonderanno all’infinito, dando origine a sempre nuove visioni trascendentali. Nell’opera viene utilizzata fondamentalmente una prospettiva centrale nella quale l’osservatore si colloca frontalmente e il punto di fuga è al centro. In essa c’è sicuramente interazione tra la dimensione cosmica con quella interiore. Essendo in 3D l’opera è una delle più recenti pittosculture, creazione astratta, informale, concettuale e aniconica di Paracchini, che segna una sorta di ri-genesi della forma, del volume e del colore, nata dagli abissi profondi della mente e del cuore, cioè una sorta di scultura della tela, dove oltre alla ricerca cromatica propria della pittura vengono messe in evidenza le forme e i volumi della tela in rilievo scolpiti dalle variazioni della luce nell’arco del giorno, dall’alba al tramonto. Come tutte le opere di Paracchini anche questa è da considerarsi quasi una porta per raggiungere l’infinito. Concettualmente la spirale del vortice è un potente e magico simbolo di trasformazione che descrive il dinamismo, il movimento infinito della vita che sprigiona forza ed energia. Fin dall’antichità, infatti è stata utilizzata per rappresentare la rinascita, la ciclicità, il cambiamento, l’evoluzione, il movimento della vita, in molte religioni inoltre questo simbolo rappresenta anche il percorso spirituale dell’uomo e la sua connessione con la divinità. Il colore giallo dell’opera poi corrisponde simbolicamente al calore del sole al suo potere vivificante, del quale condivide la cromia e simboleggia l’apertura d’animo, l’ottimismo verso il futuro e la speranza. Da un punto di vista psicologico il giallo rappresenta la fantasia, il cambiamento, la trasformazione, la ricerca del nuovo, ha inoltre un effetto stimolante sulle persone, si pensa che favorisca lo scambio relazionale e la comunicazione interpersonale, proteggendoci dall’isolamento e dalla solitudine, in piena sintonia dunque con il tema proposto dal Padiglione Grenada, il giallo infatti possiede una forza centrifuga che si espande nello spazio come i raggi del sole. E’ poi un colore associato alla luce e all’energia, simbolo di vita e di vitalità e apertura verso il mondo esterno. E poiché il giallo trasmette un senso di trasformazione, sviluppo e liberazione, è altresì considerato il colore dell’illuminazione e della rinascita.
Nell’opera proposta l’artista torna all’origine di tutto, alla genesi del kaos, della vita, dei differenti colori in perfetta syncromia e delle loro infinite vibrazioni cosmiche, dei diversi puri flussi di energia cromatica, a quel vortex da cui tutto ha avuto inizio, attraverso il movimento rotatorio che nasce dalle torsioni dinamiche, generate da un atomo primordiale, infinitesimale, da cui prendono vita tante e infinite sfumature dell’esistenza e del mondo percepite dall’artista visionario, dalla sua energia psichica profonda, in eterna psychotrance attiva, cioè in uno stato di estasi totale assoluta del pensiero e dell’anima, che sa cogliere ogni volta tutta la complessità del cromatismo trascendentale dell’Universo caotico, vibrante, multiforme, in grado di trasmettere sempre tutte le differenti sensazioni tattili e visive.
Le referenze sono presso la Casa d’Aste Meeting Art di Vercelli, la Galleria Noli Arte di Noli, la Galleria d’Arte Dozzi di Castelletto Ticino, Rosso Smeraldo Arte di Vercelli, SDB Art di Vercelli e Adiarte di Padova.
Titolo dell’opera esposta: KROMOEXPANSION YELLOW VORTEX IN PSYCHOTRANCE BEFORE BIG BANG
Tecnica: tecnica mista su tela applicata su tela
Dimensioni: 100 x 100 x 8 cm
Anno: 2023
SCRITTI TEORICI SULL’OPERA
Alchimia del giallo, dinamicità della materia cromatica, colore del sole caldo nel meriggio dalla luce più intensa, oro del giorno, dell’energia vitale più pura che fluisce liberamente dentro e fuori dell’artista in psychotrance, dell’estate più splendente, del grano maturo, onda adimensionale sfolgorante di energia primordiale fluente e vibrante in kromoexpansion che genera il tutto, trasformazione che porta all’illuminazione, colore della rinascita, forza centrifuga che si espanderà in tutto l’universo.
Vortex potente e magico, arcobaleno di luce, movimento a spirale infinito della vita, forza centrifuga che spalanca nuovi orizzonti, dinamismo che nasce dall’atomo – scintilla primordiale, energia vitale profonda in kromoexpansion e kromoevolution verso l’illuminazione che si diffonderà in tutto l’universo nella sua infinita luce e bellezza e nelle sue innumerevoli vibrazioni multidimensionali.
Vortici di energia in kromoexpansion da cui tutto nasce, plasticità delle forme, espansioni volumetriche nello spazio cosmico, concepite dall’artista in Psychotrance assoluta, al di fuori dal tempo e dallo spazio, pienezza di forme nei movimenti avvolgenti e dinamici dell’Universo in continua espansione, atomo – vortex da cui tutto viene generato, giochi di luce e ombre, linee e ritmi che variano a seconda della luce, sempre partendo dall’ onda di energia fluente e vibrante atomizzata dalla trance psychedelica dell’artista.
Vortex in Kromoexpansion capaci di svilupparsi all’improvviso, genesi dell’infinito, origine del kaos, della vita, dei differenti colori in perfetta synkromia e delle loro infinite vibrazioni cosmiche, dei diversi puri flussi di energia cromatica, vortex da cui tutto ha avuto inizio, attraverso il movimento rotatorio spiraliforme che nasce dalle torsioni dinamiche, generate da un atomo primordiale, infinitesimale, da cui prendono vita tante e infinite sfumature dell’esistenza e del mondo, percepite dall’artista visionario, dalla sua energia psichica profonda, in eterna psychotrance attiva, cioè in uno stato di estasi assoluta del pensiero e dell’anima, che sa cogliere ogni volta tutta la complessità del tetracromatismo psykedelico trascendentale dell’Universo caotico, vibrante, multiforme, in grado di trasmettere sempre tutte le differenti sensazioni tattili e visive.
Dalle deflagrazioni primordiali del Kaos interiore transgeometrico l’atomo - scintilla infinitesimale e iniziale genererà un nuovo Vortex in grado di espandersi all’infinito attraverso una kromoexpansion che darà origine ad un nuovo Universo magmatico in continua metamorfosi e in perpetuo divenire verso l’infinito.
Dall’onda adimensionale di energia primordiale fluente e vibrante in kromoexpansion si genera il tutto, atomizzato dalla coscienza a partire da un atomo centrale che nel suo movimento totalmente libero e in rapida espansione darà origine al vortex, produttore di sempre nuovi Kosmos ordinati, puntualmente trasfigurati dagli abissi profondi dell’anima e della mente creatrice dell’artista in psychotrance, che viene proiettato all’improvviso in una dimensione totalmente estatica fuori dal tempo e dallo spazio ordinari.
L’artista, in uno stato di psychotrance attiva, diventerà visionario all’ennesima potenza, nella continua ricerca dell’essenza pura di ogni cosa per rigenerarla in forma astratta e informale di pura energia, in continuo movimento evolutivo, per scoprire l’origine del tutto nell’atomo-vortex, il punto infinitesimale e primordiale da cui si origineranno continue nuove kromoexplosion che si diffonderanno all’infinito, creando novelli spazi senza tempo, fuori dall’ordinarietà, in continua evoluzione iperdimensionale, per raggiungere nuove dimensioni senza limiti, per immaginare ogni volta una nuova kromogenesi, che parte dalla mente e dal cuore, dal suo immenso vortice d’amore, da cui si origineranno differenti forme, nuovi volumi e le diverse cromie in perfetta sinkromia di un nuovo immenso universo, tutto da esplorare.
L’artista al di fuori del tempo e dello spazio, deve andare sempre alla ricerca dell’essenza delle cose e attraverso un lungo processo di psychoipnosi, può accedere finalmente alla sua energia psichica profonda, alla sua interiorità, in uno stato di psychotrance assoluta, per cogliere e fissare per sempre l’attimo creativo di Dio prima della deflagrazione generativa dell’atomo – vortice primordiale, il suo eterno movimento rotatorio, totalmente libero e in rapida espansione evolutiva, la sua energheia dinamica profonda, origine di tutte le cose, delle differenti forme e di tutti i volumi, dei diversi colori in perfetta syncromia e delle infinite vibrazioni iperdimensionali dell’universo.
Da “Eidetica trascendentale dell’arte” di Massimo Paracchini
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