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Lapacho (Tabebuia) utile anche per gli animali domestici

Originario del Sud America, il lapacho si estrae dalla corteccia interna di una pianta amazzonica, la Tabebuia Ipetiginosa. Conosciuto come “tè rosso degli Incas”, è privo di teina e ricco di proprietà: naturalmente ricco di vitamine e sali minerali, è un valido aiuto per sostenere il sistema immunitario anche degli animali.

FotoIl Lapacho è un albero originario del Brasile, ma si è sparso in tutto il Sud-America. Appartiene alla famiglia delle Bignoniacee, che consiste di circa 100 specie, di alcune delle quali è difficile parlare, anche per gli specialisti. La varietà a fiori rosa-porpora proveniente dal Sud America (Tabebuia Avellanedae) ha l’azione medicinale più forte.

Il Lapacho viene usato come erba medicinale da più di mille anni. E’ uno dei rimedi considerati indispensabili dagli indiani Callawaya del Brasile e dagli Incas. Secondo racconti dell’epoca, gli incas usavano il lapacho per curare molte malattie, comprese quelle degenerative. Anche gli Indiani brasiliani usavano la parte interna della corteccia per un gran numero di disordini, come infiammazione intestinale, dissenteria, febbre, mal di gola, ferite, artriti, cistite, problemi del tratto respiratorio, morsi di serpente e vari tipi di carcinoma. Centinaia di anni di esperienza hanno insegnato che la parte interna della corteccia dà i migliori risultati terapeutici, ma anche la parte più esterna ed il legno contengono, in quantità minore, principi attivi.

Il Lapacho (tabebuia paudarco) ha proprietà immunostimolanti e antibatteriche. Favorisce la fisiologica funzionalità del sistema immunitario e inoltre è di aiuto in caso di:

• Infezioni virali e batteriche
• Infezioni parassitarie protozoarie come la Leishmaniosi
• situazioni infettive di tipo acuto o cronico-recidivante;
• Infiammazioni/Infezioni di bocca, naso e gola
• Candida
• Disordini del sistema urogenitale: Cistite Uretrite, Prostatite
• Ferite e ulcere cutanee
• Anemia
• Affezioni cutanee eczema, acne, foruncolosi
• Artrosi
• Dolori in generale
• Antiossidante e Antimutageno

La parte interna della corteccia del Lapacho viene impiegata da secoli dagli indios sudamericani, in particolare da quelli della tribù dei Chalaway, in un numero variegato di affezioni morbose quali infiammazioni della gola, dell’intestino, delle vie urinarie; nelle dissenterie, nei disturbi delle vie respiratorie e circolatorie; nelle ferite e nelle malattie della pelle; nei morsi di serpente.

Le prime indagini chimiche sul Lapacho vennero effettuate alla fine dell’ 800 da Hooker che evidenziò uno dei principii attivi più importanti, il lapacholo, la cui struttura è simile a quella della vitamina K, ma che non possiede attività antiemorragica. Le indagini portate avanti dai ricercatori brasiliani alla fine degli anni ’50 del secolo scorso evidenziarono le potenti proprietà inibitrici del Lapacho sia sui batteri Gram + del tipo stafilococchi e streptococchi che su quelli Gram- come la brucella, nonchè sui miceti (candida albicans).

Altri componenti del Lapacho evidenziano una marcata attività di agenti antibatterici e potenti fungicidi in particolare il ï-lapachone, che si rivela più attivo del Ketoconazolo. L’ipotesi prevalente è che i principii attivi del Lapacho interferiscano sui processi energetici ed enzimatici dell’agente infettante causandone l’annientamento, ottenendo ottimi risultati nei confronti di Herpes simplex (tipo I e II), della polio, della stomatite vescicolare, su virus dell’influenza ecc.

Tra le prime proprietà evidenziate sono annoverate quelle antiparassitarie nei confronti dell’agente della malaria e della schistosomiasi, mentre il ï-lapachone mostra una elettiva attività sul protozoo Trypanozoma cruzi. Occorre citare inoltre la presenza di altri principi attivi presenti nella corteccia del Lapacho ad azione antiossidante conclamata quali il carnosolo, potente scavenger dell’anione superossido, numerosi derivati indolici in grado di produrre nell’organismo l’antiossidante glutationeperossidasi; alcuni furano-chinoni (coenzima Q 10, ecc.).

Tutto questo articolato pacchetto di performances è stato ulteriormente consolidato da recenti sperimentazioni in vivo che hanno validato una netta azione ‘antidepressiva’, dipendente anche dall’interazione con i ‘sistemi serotoninergici’: vale a dire l’attivazione dei neuroni che agiscono da neurotrasmettitori sia nella parete intestinale che nel cervello (Freitas AE, Budni J, et al.: ‘Prog Neuropsychopharmacol Biol Psychiartry’, 2010).

Come in tutte le piante le proprietà attribuite a questa corteccia, più che ai singoli componenti elettivi, vanno ascritte all’intero fitocomplesso, caratterizzato da una struttura biochimica relativamente semplice e molto stabile, mantenendo quindi una funzionale integrità sia nelle operazione estrattive sia nel processo di assorbimento intestinale.

Nel gatto puo’ essere applicato come tintura diluita in acqua per le neoplasie della bocca con pennellature gengivarie locali.

Nella Leishmaniosi del cane il Lapacho puo’ essere associato alla terapia tradizionale aumentandone l’efficacia.

E’ un ottimo rimedio da associare alle cure tradizionali nelle neoplasie, allergie, infezioni in generale. Molto utile nel sostegno immunitario durante il trattamento in chemioterapia e radioterapia. Efficace per contrastare i processi di invecchiamento cellulare e gli effetti dannosi sulle strutture cellulari cutanee indotti dai radicali liberi. E’ adatto a tutti coloro che sono interessati ad aumentare la protezione degli antiossidanti per difendersi dal danno provocato dai radicali liberi.

Il Lapacholo sembra avere una altissima affinità per le cellule tumorali; se vi sono cellule tumorali nell’organismo, il Lapacholo viene ritrovato, circa sei ore dopo l’assunzione, in concentrazione più elevata in queste cellule. Una caratteristica generale dei naftochinoni (specialmente lapacholo e b-lapachone) provenienti dal Lapacho è che interferiscono con il metabolismo dell’ossigeno delle cellule tumorali e impediscono la respirazione delle cellule.

Anche le micosi sembrano essere sensibili alle sostanze antibiotiche del Lapacho. I chinoni (naftochinoni), specialmente lo xiloidone, sono molto efficaci contro la Candida Albicans e il Trichophyton che provoca la tigna.

E’ importante tenere presente che le dosi e la somministrazione del Lapacho nel Gatto e nel Cane vanno personalizzate in quanto alcuni animali potrebbero presentare reazioni allergiche al principio attivo, mentre altri devono raggiungere il dosaggio pieno in modo graduale nell’arco di qualche settimana o mese. La sensibilità individuale deve essere testata aumentando gradatamente il posologia

N.B. Gli effetti collaterali del Lapacho nel Gatto e nel Cane sono rari e riscontrati solo ad alti dosaggi, tuttavia è bene evitare la somministrazione di questo principio attivo in caso di: problemi gastrointestinali, gravidanza e allattamento, malattie epatiche specie in fase acuta, ion concomitanza ad anticoagulanti. Il Lapacho ha una lieve azione ipotensiva ciò comporta massima attenzione nell’insufficienza renale o durante trattamento con farmaci che abbassano la pressione. Ogni animale risponde assai diversamente ai rimedi usati, in base alle cause, ai sintomi, allo stile di vita, all’intensità della malattia e ad altri fattori concomitanti da valutare

BIBLIOGRAFIA
1)Beta-Lapachone activity in synergy with conventional antimicrobialsagainst methicillin resistant Staphylococcus aureus strains, L. Macedoa, T. Fernandesa, L. Silveiraa, A. Mesquitaa, A.A. Franchittib, E.A. Ximenesa, Laboratório de Fisiologia e Bioquímica de Micro-organismos, Centro de Ciências Biológicas, Departamento de Antibióticos, Universidade Federal de Pernambuco, CEP-50670-901 Recife, Pernambuco, BrazilbDepartment of Biochemistry, Kansas State University, 141 Chalmers Hall, Manhattan, KS 66506, USA
2) In vitro and in vivo anti-inflammatory effects of taheebo, a water extract from the inner bark of Tabebuia avellanedae, Se Eun Byeona,1, Joo Young Chungb,1, Yong Gyu Leea, Byung Hun Kima, Kook Hyun Kimc, Jae Youl Choa, School of Bioscience and Biotechnology, and Institute of Bioscience and Biotechnology, Kangwon National University, Hyoja-2-dong, Chuncheon 200-701, South Korea, Department of Bioprocess Technology, Korea Biopolytechnic College, Nonsan 320-905, South Korea, Gapi-Korea, Seoul 153-803, South Korea
3) In vitro and in vivo wound healing-promoting activities of _-lapachone, Hsiu-Ni Kung,1 Mei-Jun Yang,1 Chi-Fen Chang,1 Yat-Pang Chau,2* and Kuo-Shyan Lu1*, Department of Anatomy and Cell Biology, College of Medicine, National Taiwan University; and 2Institute of Anatomy and Cell Biology, School of Medicine, National Yang-Ming University, Taipei, Taiwan Submitted 21 May 2008; accepted in final form 17 July 2008



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