La crittografia dall’antichità ai giorni nostri: ecco in che modo ci difende
La crittografia è la capacità di proteggere informazioni attraverso la trasformazione di dati in codici indecifrabili. Si tratta di un’arte antichissima giunta sino a noi e diventata oggi una delle fondamenta della sicurezza digitale...
La crittografia è la capacità di proteggere informazioni attraverso la trasformazione di dati in codici indecifrabili. Si tratta di un’arte antichissima giunta sino a noi e diventata oggi una delle fondamenta della sicurezza digitale. Il termine evoca immagini futuristiche e complesse, lontane dalla quotidianità e dal vivere di tutti. Molto più semplicemente la crittografia permette di creare una regola segreta, grazie alla quale solo chi la conosce può leggere cosa è contenuto in un file, in un documento o su un foglietto di carta. Leggendo l’articolo di ExpressVPN sulla storia della crittografia, è possibile comprendere anche l’impatto storico che ha avuto e il modo in cui, secolo dopo secolo, è giunta sino ai giorni nostri a fronteggiare questioni di cyber-sicurezza. La parola "crittografia" deriva dal greco antico, ed è formata da "kryptós" che significa "nascosto" e "gráphein" che vuol dire "scrivere". In pratica, quindi, la crittografia è l'arte di rendere le informazioni incomprensibili a chiunque non sia autorizzato a comprenderle. Fin dall'antichità le civiltà hanno utilizzato tecniche di cifratura per proteggere segreti militari, diplomatici e commerciali. Oggi, invece, questa tecnica riveste un ruolo aggiuntivo, perché è impiegata per garantire la sicurezza delle informazioni digitali e la privacy degli utenti su Internet. La sua evoluzione, nel corso dei secoli, ha portato a tecniche di crittografia sempre più avanzate e complesse e, quindi, a rischi sempre più subdoli e distruttivi. La crittografia è un grande focus della cultura digitale moderna. Viene utilizzata in una grande varietà di contesti e in un sempre maggior numero di attività quotidiane, sia private che pubbliche. L’esempio più significativo è rappresentato dalle transazioni finanziarie online, in cui la crittografia protegge i dati sensibili durante i passaggi di denaro o la trasmissione di informazioni importanti. Anche le comunicazioni via email e le password memorizzate sono, di fatto, cifrate, così come le chiamate vocali e i messaggi su molte piattaforme di comunicazione: sono tutti esempi che utilizzano protocolli crittografici per garantire la privacy degli utilizzatori e rispettare le vigenti norme a riguardo. La storia ufficiale della crittografia inizia nell'Antica Grecia, presso Sparta per la precisone. Gli strateghi militari, a quei tempi, utilizzavano la scitale, uno strumento per cifrare messaggi e proteggerli dai nemici. Ma anche altre civiltà, come gli Egizi e i Romani, hanno affinato le tecniche di cifratura per scopi per lo più militari. Tuttavia uno degli usi più affascinanti riguarda le macchine Enigma utilizzate durante la Seconda Guerra Mondiale, un vero punto di svolta nella crittografia. Poiché le forze dell'Asse cercavano di proteggere le loro comunicazioni segrete, gran parte delle strategie militari del conflitto si basarono proprio sull’intercettazione delle chiavi di decodifica. I cifrari inventati nell’antichità hanno ispirato quelli che sono arrivati dopo e che, ovviamente, si sono trovati ad avere a che fare con la digitalizzazione sempre più rapida del globo intero. Negli anni a venire la crittografia diventerà sempre più centrale per la sicurezza delle comunicazioni digitali e per la protezione dei dati sensibili. Gli sviluppi recenti indicano che le strategie di decodifica diventeranno sempre più sofisticati in risposta alle crescenti minacce provenienti dal cyber-spazio. Una delle principali evoluzioni sul campo, a tal proposito, è l'adozione sempre più diffusa della crittografia end-to-end, che garantisce la sicurezza dei dati durante il loro transito, senza possibilità di intercettazione o manipolazione da parte di terzi, incluso il provider di servizi. La crescente potenza computazionale e l'avanzamento degli algoritmi di crittografia renderanno possibili nuove implementazioni di tecniche crittografiche più avanzate. Avremo a che fare con algoritmi quantistici-resistanti, così come con le firme digitali quantistiche, mentre le transazioni criptate diventeranno, pian piano, la norma. Parallelamente, si prevede che la crittografia multi-party computation (MPC) assumerà sempre maggior rilievo nella protezione dei dati: essa consente a più entità di eseguire calcoli su dati condivisi senza rivelare i dettagli specifici del loro contributo. Tale innovazione sarà sempre più adottata in settori come la sanità, dove la condivisione sicura di dati sensibili può consentire progressi significativi nella ricerca medica senza compromettere la privacy dei pazienti. In conclusione, quindi, il futuro di quest’arte sarà caratterizzato da un costante equilibrio tra avanzamenti tecnologici e crescenti minacce: nel mezzo ci saranno i mercati che, necessariamente, dovranno sforzarsi di rimanere all'avanguardia nella progettazione di soluzioni a tutela dei dati immessi in rete.
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