Juve, la cassazione conferma per la prima volta l'associazione a delinquere per gli ultrà. Vinta la battaglia del criminologo Vincenti
Diventate definitive le condanne nei confronti dei cinque ultras bianconeri coinvolti nell’inchiesta “Last Banner”
Sono diventate definitive le condanne nei confronti dei cinque ultras bianconeri coinvolti nell’inchiesta "Last Banner".
Mercoledì 19 marzo 2025, la Cassazione ha confermato la sentenza che era stata impugnata dai tifosi, con una sola eccezione, confermando di fatto l’esistenza di un’associazione per delinquere all’interno del gruppo dei «Drughi», come riconosciuto il 30 aprile dello scorso anno dal provvedimento della corte d'Appello di Torino e, precedentemente da quello del tribunale.
Una sentenza storica che arriva dopo anni di battaglie condotte dal criminologo Luca Vincenti, esperto in reati commessi dalle tifoserie e dei legami tra queste e la criminalità organizzata, recentemente ingaggiato anche come consulente dal Regista Michele Alhaique per la serie Netflix 'Acab', rendendo un ritratto realistico del nostro tempo.
Le ricerche trentennali di Vincenti confluite nei saggi 'Diari di una domenica ultrà', 'Dieci regole per fare il tifo' e 'L'apprendista', che mostrano lo stretto legame tra curve e malavita, avevano già raccolto l'interesse del Tribunale di Napoli Nord. Il tema era stato infatti, approfondito durante il convegno "Principio di Legalità e Società. La Giustizia tra Sport e Ordine Pubblico", organizzato nel 2023 dal Movimento Forense con l'alto patrocinio dell'Ordine degli Avvocati di Napoli Nord.
Anche il quell'occasione il criminologo, invitato a prendere parte al tavolo di esperti, aveva ribadito - raccogliendo il consenso dei legali presenti - l'importanza del riconoscimento dell’appartenenza degli ultrà alle bande da stadio, e della loro azione come un reato di tipo associativo per fornire alla giustizia maggiori strumenti finalizzati alla repressione del fenomeno.
Subito dopo la storica sentenza Vincenti si è detto entusiasta, tuttavia ha dichiarato che "adesso non bisogna trascurare il principio prossemico della tracciabilità, con l'introduzione del braccialetto elettronico per i sottoposti a daspo e condanna definitiva. Come importante - precisa - è l'introduzione dell’obbligatorietà del tesseramento e della registrazione in tribunale dei Club ultras, in modo da rendere nota l’identità dei tifosi e delle loro 'cariche sociali', e l’obbligo di una sede fisica con un responsabile per ogni gruppo."
"Altrettanto fondamentale, - ha sottolineato l'esperto - è la sfera tributaria e fiscale che pone la necessità dell’iscrizione al registro del commercio o ad enti istituzionali, i quali obblighino i gruppi ultras e i loro club fisici a una contabilità tracciabile.
Inoltre, bisogna interdire i rapporti di scambio tra ultras e società di calcio, per evitare che le società e i calciatori subiscano pressioni, minacce ed estorsioni; prevedere l’accollamento delle spese di gestione dell’ordine pubblico a carico delle società di calcio, in quanto aziende private. Infine, bloccare le forme auto celebrative con la diffusione dell’immagine dell'opinion leader o del capo carismatico, per impedire la monetizzazione sia nel mercato lecito del merchandising, sia in quello illecito proveniente dai reati associati al controllo delle curve."
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