Il trapianto epatico nelle metastasi al fegato dei tumori solidi: realtà e prospettive
Venerdì 28 giugno alle ore 21 in via Po 18 e in diretta web su www.accademiadimedicina.unito.it seduta scientifica organizzata dall'Accademia di Medicina di Torino. Intervengono Alessandro Comandone, Massimo Aglietta e Renato Romagnoli.
Venerdì 28 giugno alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una seduta scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo ”Il trapianto epatico nelle metastasi al fegato dei tumori solidi: realtà e prospettive”. Dopo l’introduzione a cura di Alessandro Comandone, Primario di Oncologia alla ASL di Torino e Socio emerito dell’Accademia di Medicina, interverranno Massimo Aglietta, Professore di Oncologia all’Università di Torino e Renato Romagnoli, Direttore della Struttura complessa di Chirurgia Generale 2 e del Centro Trapianti di Fegato della Città della Salute e della Scienza di Torino, entrambi Soci dell’Accademia di Medicina .
Circa il 50% dei carcinomi del colon retto, che rappresenta un grave problema epidemiologico e sociale (sono circa 50.000 i nuovi casi all’anno in Italia) si presenta o diventerà metastatico (più comunemente al fegato) entro cinque anni. La classificazione ESMO (European Society of Medical Oncology) riconosce tre diverse situazioni: metastasi operabili immediatamente (sopravvivenza del 35-45% a 5 anni), metastasi operabili dopo terapia medica neoadiuvante (sopravvivenza 20%-30% a 5 anni), metastasi non resecabili (sopravvivenza <5% a 5 anni e sopravvivenza mediana di 12 mesi). I risultati delle varie terapie mediche sono positivi, con risposte obiettive del 45%, mentre le forme operate radicalmente hanno una possibilità di ricaduta superiore al 50%. Di conseguenza, la possibilità di trattare questi pazienti con metastasi con il trapianto epatico apre nuove possibilità di cura in un campo purtroppo cristallizzato nei risultati da oltre 10 anni. Mentre per i più rari tumori neuroendocrini maligni del tratto gastro-entero-pancreatico il trapianto di fegato ha già guadagnato da alcuni anni un ruolo nella cura di alcuni pazienti affetti da metastasi epatiche non resecabili, per la più ampia coorte di soggetti affetti da metastasi epatiche da neoplasie colo-rettali il trapianto epatico ha ricevuto solo recentemente la consacrazione quale terapia salva-vita in pazienti selezionati affetti da lesioni non altrimenti resecabili chirurgicamente. E' infatti recentissima la pubblicazione dei dati del primo studio prospettico randomizzato TransMet al congresso ASCO (American Society of Clinical Oncology) di Chicago, nel quale la sopravvivenza registrata nei pazienti nel braccio chemioterapia + trapianto epatico rispetto a quelli nel braccio solo chemioterapia è risultata straordinario (sopravvivenza a 5 anni intent-to-treat 57% vs 13%, per protocol 73% vs 9%).
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito: https://www.accademiadimedicina.unito.it
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