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Comunicato Stampa

IL SEGRETO custodito dal MELOGRANO: formare Urolitina A nell’intestino

L’UROLITINA A contribuisce a sostenere la biogenesi e la funzionalità mitocondriale, ad aumentare l’autofagia e ridurre l’inflammaging, uno dei segni dell’invecchiamento. Inoltre, accresce la funzionalità del tessuto muscolare, di articolazioni, intestino e reni, e svolge un’azione cardioprotettiva e neuroprotettiva.

FotoLe urolitine sono metaboliti di derivazione microbica prodotti nell’intestino umano. Originano dal metabolismo batterico degli ellagitannini e dell’acido ellagico, che sono delle sostanze naturali contenute in vari alimenti. Buone fonti di ellagitannini e acido ellagico includono vari frutti (soprattutto melograni e frutti di bosco), frutta secca a guscio (mandorle, nocciole, noci), vino invecchiato in legno e alcune piante medicinali (come le foglie di olivello spinoso) (1).

La capacità di metabolizzare queste sostanze cambia da individuo a individuo, a causa delle differenze nel microbiota intestinale. Tra tutte le urolitine, l’urolitina A rappresenta il principale metabolita prodotto negli esseri umani, con le concentrazioni più elevate nel plasma e nelle urine, che si mantengono elevate per giorni dopo il consumo di alimenti ricchi di ellagitannini.

Secondo una recente revisione di 15 pubblicazioni scientifiche, l’urolitina A ha un potenziale come intervento dietetico per rallentare la progressione dell’invecchiamento e prevenire lo sviluppo di malattie legate all’età (2). Meccanicamente, l’effetto salutistico delle urolitine è mediato dall’attivazione della mitofagia, dal miglioramento della funzione mitocondriale e dalla riduzione dell’infiammazione.
Acido ellagico e punicalagine sono derivati dal melograno, e intervengono sulla funzionalità mitocondriale. Una volta metabolizzate dalla flora batterica intestinale, queste sostanze producono urolitina A, una molecola che favorisce l’eliminazione dei mitocondri danneggiati, producendo un effetto positivo sull’efficienza energetica dell’organismo.

La cura della salute mitocondriale sta diventando sempre più importante in un percorso pro-longevity. In particolare il mancato smaltimento di mitocondri danneggiati riduce l’efficienza energetica della cellula e la rende meno capace di produrre energia. L’Urolitina A è un composto di eccezionale importanza nel processo di cura della funzionalità mitocondriale in quanto è un promotore selettivo della mitofagia, il processo appunto di eliminazione dei mitocondri non funzionanti in modo appropriato. Molto utile anche per chi fa sport di tipo aerobico in cui i mitocondri sono particolarmente sollecitati.

L’urolitina A viene prodotta nel nostro corpo dai batteri intestinali ed è favorita da una dieta ricca di polifenoli, come quelli presenti, ad esempio, nei melograni, nelle bacche e nelle noci. Poiché la dieta, l’età, la genetica e le malattie influenzano la composizione del microbioma intestinale, le persone producono urolitina A a ritmi diversi. Studi di laboratorio e un piccolo trial clinico sembrano suggerire la potenzialità dell’urolitina A, naturalmente prodotta dal microbioma intestinale umano dalla degradazione di alcune molecole contenute in frutti come melograno, noci e frutti di bosco, di stimolare la mitofagia, ovvero la degradazione selettiva dei mitocondri e/o l’eliminazione dei quelli danneggiati, e migliorare la funzione muscolare negli esemplari più anziani. Al pari sembrerebbe in grado di indurre l’espressione genica mitocondriale in individui di età (più) avanzata. Lo evidenzia un lavoro, ad opera di ricercatori dell’Università di Washington, a Seattle (USA), pubblicato su JAMA Network Open.

I BENEFICI DELL'UROLITINA A PER LA SALUTE (3)
Numerosi studi scientifici, alcuni dei quali condotti sull'uomo, hanno evidenziato come l'Urolitina A, grazie alla sua capacità di stimolare la mitofagia, possa apportare molteplici benefici per la salute:

• Miglioramento della forza muscolare e della resistenza fisica: l'Urolitina A promuove la biogenesi mitocondriale, ovvero la formazione di nuovi mitocondri, aumentando la produzione di energia a livello muscolare e contrastando la perdita di massa e forza muscolare tipica dell'invecchiamento (sarcopenia).
• Protezione cardiovascolare: l'Urolitina A migliora la funzione endoteliale, riduce lo stress ossidativo e l'infiammazione, fattori di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari.
• Miglioramento del metabolismo glucidico: l'Urolitina A aumenta la sensibilità all'insulina, favorendo un migliore controllo dei livelli di glucosio nel sangue e riducendo il rischio di diabete di tipo 2.
• Neuroprotezione: l'Urolitina A protegge le cellule nervose dai danni indotti dallo stress ossidativo e dall'infiammazione, contrastando il declino cognitivo e riducendo il rischio di malattie neurodegenerative come l'Alzheimer (4).
• Salute delle ossa: l'Urolitina A favorisce la formazione di nuovo tessuto osseo, contrastando la perdita di densità minerale ossea tipica dell'osteoporosi.
• Invecchiamento cutaneo: l'Urolitina A protegge la pelle dai danni indotti dai raggi UV e dallo stress ossidativo, contrastando la formazione di rughe e macchie cutanee.

FUNZIONALITÀ MITOCONDRIALE E INVECCHIAMENTO
La relazione fra i due fattori è stretta: l’invecchiamento si associa a un declino generale, compreso della funzionalità mitocondriale, che impatta anche sulla riduzione della forza fisica e muscolare. Evento che, nella pratica, si traduce nella limitazione di movimento e capacità di svolgere esercizio fisico. La perdita o riduzione di attività dei mitocondri sembrerebbe, dunque, avere implicazioni nelle malattie muscolari. La ridotta produttività di ATP (adenosina trifosfato) da parte degli organelli intracellulari sarebbe causa dell’aumento della sensazione di fatica e di quanto ne consegue.

La scienza si sta pertanto interrogando sulle possibilità di contrastare, rallentandolo, questo evento. Una potenziale ‘soluzione’ sembra offerta dall’urolitina A, metabolita alimentare naturale derivato dal microbioma intestinale, la cui produzione può essere influenzata da diversi fattori: tipologia di dieta, età, genetica, specifiche malattie e comorbidità. Gli esiti più evidenti in soggetti anziani, dove i livelli di urolitina A sono sensibilmente variabili. Esperimenti di laboratorio mostrerebbero la capacità di questa sostanza naturale di migliorare le funzionalità muscolare in animali di età più matura, da cui l’ipotesi di efficacia anche sull’uomo. Prime evidenze suggerirebbero la capacità di urolitina A di indurre l’espressione dei geni dei mitocondri negli anziani.

UROLITINA A E ANZIANI, LO STUDIO
Partendo da queste premesse un gruppo di ricercatori americani ha avviato un piccolo studio clinico randomizzato in doppio cieco, condotto tra marzo 2018 e luglio 2020, presso un centro medico e un centro di ricerca sul cancro a Seattle, Washington. Sono stati così reclutati 66 partecipanti, in prevalenza donne (50, pari al 75,8%) di età compresa tra 65 e 90 anni, suddivisi in due gruppi. Il primo, di 33 partecipanti, in terapia, invitato ad assumere un’integrazione orale con 1000 mg giornalieri di urolitina A per 4 mesi e il secondo un placebo.

Scopo dello studio era infatti valutare l’impatto della sostanza nel migliorare la forza e la performance muscolare valutata attraverso il test 6-minutes walk distance (test del cammino in 6 minuti), esami di forza muscolare di mani e gambe e biomarcatori plasmatici associati alla salute mitocondriale e cellulare, a 2 e 4 mesi. Nello specifico la distanza percorsa a piedi sui sei minuti e la produzione massima di ATP sono state valutate utilizzando la spettroscopia di risonanza magnetica al basale e alla fine dello studio a 4 mesi. L’analisi è stata condotta con un approccio intention-to-treat.

I RISULTATI DELLO STUDIO
I dati emersi tendono a dimostrare l’efficacia dell’urolitina A, con risultanze diverse nell’arco di tempo in cui lo studio è stato condotto. Nel gruppo in trattamento, infatti, si sarebbe osservato a 2 mesi un miglioramento della resistenza muscolare, ovvero l’aumento del numero di contrazioni muscolari fino all’affaticamento, rispetto al basale e nel gruppo placebo. A 4 mesi si sarebbe misurata una riduzione dei livelli plasmatici di acilcarnitina, ceramidi e proteina C-reattiva, rispetto al placebo. Mentre non si sarebbero registrate differenze statisticamente significative in relazione al test del cammino e alla produzione di ATP nei muscoli della mano fra il gruppo in trattamento con urolitina A e il gruppo placebo. Valore aggiunto: la sostanza ha mostrato un profilo di sicurezza e tollerabilità non facendo registrare eventi avversi diversi rispetto al gruppo di controllo.

I risultati, essendo su piccoli numeri, non sono sufficienti a trarre conclusioni definitive, pertanto meritevoli di eventuali studi di approfondimento. I primi dati, sebbene non facciano registrare efficacia sul test del cammino e la produzione di ATP nei muscoli della mano, mostrerebbero benefici a lungo termine (4 mesi) dall’assunzione di urolitina A sulla resistenza muscolare e i biomarcatori plasmatici. Le premesse suggeriscono che l’urolitina A potrebbe aiutare a contrastare il declino muscolare associato all’età.

Fonti:
• Liu S, D’Amico D, Shankland E et al., “Effect of urolithin A supplementation on muscle endurance and mitochondrial health in older adults”. JAMA Network Open (2022) 5(1):e2144279
• https://www.medicinaintegratanews.it/urolitina-a-benefici-sul-potenziamento-della-forza-muscolare-nellanziano/
• https://www.genesispub.org/resource/images/articles/pdf462.pdf

Bibliografia
1. Ruolo dei polifenoli alimentari sul microbiota intestinale, sui loro metaboliti e sui benefici per la salute (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33773665/)
2. Urolithin A come potenziale agente per la prevenzione delle malattie legate all'età: una revisione di scoping (https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC10460156/)
3. Impatto del composto naturale Urolithin A sulla salute, la malattia e l'invecchiamento (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34030963/)
4. L'urolitina A migliora la cognizione del morbo di Alzheimer e ripristina la mitofagia e le funzioni lisosomiali (https://alz-journals.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/alz.13847)
5. Urolithins: diet-derived bioavailable metabolites to tackle diabetes. Nutrients 2021, 13(12), 4285.
6. The gut microbiota urolithin metabotypes revisited: the human metabolism of ellagic acid is mainly determined by aging. Food Funct. 2018, 9, 4100–4106.
7. The mitophagy activator urolithin A is safe and induces a molecular signature of improved mitochondrial and cellular health in humans. Nat. Metab. 2019, 1, 595–603.
8. https://thesis.unipd.it/retrieve/6f7a426e-c7c5-40c0-9dbd-62ea90a134fd/Tegon_Gloria.pdf




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