Il canto corale, un hobby per bambini assai educativo, esce con un disco dal titolo “Anni Mitici” del Piccolo Coro Melograno di Firenze.
Oltre che ottima idea per un regalo, è un suggerimento alle famiglie che è possibile e stimolante fare musica, non solo ascoltarla e può essere valida alternativa a ore seduti al PC o alla TV.
A prima vista il nuovo disco del Piccolo Coro Melograno fa venire in mente i saggi scolastici, con tutti quegli animali di piccolo formato sparsi nel cover. Niente di più sbagliato. Siamo di fronte ad un prodotto di alta professionalità e la scelta di un disegno naif è voluta, ci dice alla presentazione il Presidente Mario Piccioli- “Questo non è un disco fatto secondo la moda dei famosissimi format televisivi dove ai bambini si richiede di imitare i grandi nelle canzoni e negli atteggiamenti. Al contrario, è nato dallo sforzo di adattare le canzoni allo spirito dei bambini di oggi”.
Il Coro, nato nel 2001 su iniziativa della violinista Laura Bartoli, che ne è tutt’ora il Direttore, in pochi anni è divenuto uno dei più apprezzati cori infantili italiani ed un punto di riferimento a Firenze per le attività musicali preadolescenziali. E' composto da circa 50 bambini di età compresa tra i 5 ed i 13 anni. Non c'è solo la Scuola di Musica: i componenti svolgono anche la promozione di iniziative legate alla solidarietà, con particolare riguardo al mondo dell’infanzia. Senza scopo di lucro, questa associazione si mantiene grazie ai contributi dei Soci e all’attenzione di alcune istituzioni pubbliche e private, fra le quali spicca l'Ente Cassa di Risparmio. Le prove si svolgono presso il Convento della SS.ma Annunziata, per gentile concessione dei Frati Servi di Maria. Il disco, quinto di una serie variegata, che va dal 2001 ad oggi, è stato concepito per illustrare ai bambini il mondo musicale fra gli anni 60 e gli 80, con brani famosissimi, alcuni dei quali rivisitati per renderli più vicini al loro mondo. Grazie ad Andrea Vaschetti, l’autore del “Katalicammello” e di tantissimi altri successi degli ultimi anni di Zecchino d’Oro, anche brani “intoccabili” sono stati modificati: “Fatti mandare dalla mamma” è diventata una canzone a ritmo di ska; i Watussi non rimangono “alle falde delKilimangiaro” ma (chissà perchè) se ne vanno in Giamaica per inventare nuovi balli:
Al repertorio di canzoni dello Zecchino d’Oro,della tradizione popolare toscana e di classici brani della liturgia del Natale si sono aggiunti, in questo “Anni Mitici”, originali interpretazioni dei brani più celebri della musica leggera italiana. Il Disco contiene 13 canzoni che hanno come denominatore comune di poter essere definite “mitiche”. Raccontano 20 anni di costume del nostro paese: una lezione di storia contemporanea attraverso la musica leggera!
Iniziando dalla arcaica visione multietnica dei primissimi anni ’60, raccontata dai “Watussi” di Edoardo Vianello, l'ascolto ci porterà negli anni del benessere economico e della spensieratezza di “Fatti mandare dalla mamma”, per poi farci scoprire, grazie alle canzoni di Paoli e di Endrigo, la nascita della grande canzone d’autore italiana. Ci ricorderà anche di quanto la televisione sia stata il termometro del nostro paese: dal “Giamburrasca” di Rita Pavone, ai grandi sceneggiati televisivi che hanno segnato un' epoca, fino alla nascita della televisione a tempo pieno con i cartoni animati degli anni ’70 ed ’80. Dalle musiche di alcuni “mitici” programmi per i ragazzi è stato estratto un divertentissimo medley musicale, composto da Pippi Calzelunghe ,Furia, passando per i Flinstones e per Ufo Robot.
Uno spazio tutto particolare è dedicato a Pinocchio, il burattino più famoso al mondo. Non solo con “Il gatto e la volpe” di Edoardo Bennato, ma soprattutto per le due canzoni tratte dallo sceneggiato televisivo di Luigi Comencini del 1972. Due melodie proposte in una bella esecuzione, forse la parte piu’ suadente di questo disco. Il precedente disco, “Milano 25” ha venduto oltre tremila copie ed è stato interamente dedicato ad una raccolta fondi per il reparto di cardiologia dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze. Un esempio fra i tanti che illustra l'intensa attività del Coro a favore delle Associazioni di volontariato.Sono stati eseguiti concerti anche a favore delle adozioni a distanza e della ricerca ospedaliera. Dal 2002 ad oggi sono oltre 200 gli spettacoli nei più importanti Teatri e Santuari fiorentini, ma anche in molte località italiane. Una serie di concerti a San Giovanni Rotondo (Foggia), nel Nuovo Santuario di S. Pio; a Gesualdo in Irpinia, su invito della Fondazione Musicale Carlo Gesualdo, a Milano, Venezia, Ferrara, Treviso, Roma, per citare i principali . Oltre alla capacità di impegnarsi e ad una formazione musicale, sicuramente i bambini in tourné acquistano padronanza nel relazionarsi con situazioni ed ambienti nuovi, a tutto vantaggio di uno sviluppo armonico della personalità.
A partire dal 2009 si sono formati “I Colori del Melograno”, una serie di cori infantili localizzati in vari Quartieri e Parrocchie della città e dei Comuni limitrofi, aperti ai bimbi dai 4 anni in su, con caratteristiche diverse perchè creati ciascuno intorno ad esigenze locali.Sotto la guida di ex- coristi, hanno lo scopo di soddisfare le richieste di un numero sempre più ampio di bambini e famiglie. Ad oggi, sono ben sei i “colori del Melograno”, con un totale di circa 100 allievi.Una volta l'anno a primavera è possibile vedere tutti insieme i 160 piccoli coristi, in occasione del Festival multietnico “La pace dei bambini”, inventato dall'associazione e gestito con l'aiuto di molte persone, fra cui Daniela Morozzi, la ben nota attrice fiorentina, tra i fondatori della Lega italiana di improvvisazione Teatrale, e interprete apprezzata di fiction televisive. Recentemente svolge parallelamente anche una ricerca di teatro innovativo. E' legata al Piccolo Coro Melograno dal comune impegno a favore di molte Fondazioni nel settore dell’Assistenza e della ricerca scientifica, nonché dei bambini in situazioni di disagio.
In occasione di questa nuova produzione discografica si è offerta come madrina di “Anni Mitici”, per essere testimone di un modo di operare dell'associazione che riscuote la sua incondizionata approvazione, tanto che, appena sarà un po' cresciuto- ci anticipa- iscriverà al coro il suo piccolo Filippo.