ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

Daniela Savini – L'uomo, parte del Tutto

15/03/22

Ex chiesetta dell'Annunziata – Piazza Trento, 211, 35042 - Este (PD) - dal 19 marzo al 3 aprile 2022. Presso la ex Chiesa dell’Annunziata, recentemente tornata fruibile dopo un lungo restauro, si terrà la mostra di incisione e pittura L’uomo, parte del Tutto di Daniela Savini. L’esposizione a cura dell’Associazione La Medusa – Centro di Cultura, verrà presentata da Arianna Crescenzio sabato 19 marzo ore 18.00.

Foto“Sono discordie di amanti / le dissonanze del mondo. / Dal grembo di tutti i contrasti, / germoglia un accordo novello: / e tutto, che un giorno si scisse, / ritorna congiunto. / Diraman dal cuore le vene, / ma tornano al cuore. / E tutto, nel mondo, / è un unico ardore di vita perenne." (F. Hölderlin)

G. Jung diceva: “Ciascun essere umano è una forma di vita in se stessa unica e irripetibile. L’uomo nasce con la sua individualità. Ma c’è qualcosa che egli può fare al di là e al di sopra del materiale precostituito della sua natura, e cioè può diventare cosciente di ciò che lo fa essere la persona che è, e può consciamente adoperarsi per connettere ciò che egli è con il mondo che lo circonda. E questo è forse il massimo che ci è dato di fare.”

Daniela Savini afferma: “Sono diversi anni ormai che porto avanti i miei studi e ricerca della Verità, l’ultima volta che esposi pittura fu nel 2014 presso il Museo Diocesano di Mantova con L’uomo: un corpo, una coscienza, una vita. Ora, dopo aver raggiunto una maggiore maturità di visione ed equilibrio mi sento di proporre con questa mostra L’uomo: parte del Tutto alcuni lavori di questi ultimi anni, la sua evoluzione.
Noi non siamo il corpo, o non solo corpo. Esso è l’involucro, lo strumento che ci permette di fare esperienza di vita, e dobbiamo essere grati di averlo qualunque forma abbia. Il corpo, la sua stessa forma è significante, i nomi degli organi e delle membra hanno una funzione biologica ma anche simbolica segreta, il corpo stesso è una lingua e, nella gioia o nel dolore ha un linguaggio. Come dice Annick de Souzenelle “Il corpo umano è chiamato infatti a raggiungere il proprio modello, il che vuol dire che è programmato dentro una precisa finalità: fare di noi degli uomini … attingere alla parte più intima il nucleo divino per diventare pienamente il frutto “il figlio dell’uomo””.
Il corpo che è espressione dell’anima, fatto della sostanza dell’anima un “corpo – alito” come dice James Hillmann, un anima non staccata ma un tutt’uno ed in relazione con le altre e quella del mondo; l’anima è l’archetipo della vita stessa, è ciò che vive nell’uomo, ciò che vive di per sé e che dà vita; attira dentro la vita l’inerzia della materia che non vuole vivere. Combustibile del fuoco dell’amore e suo bersaglio, l’anima è “scintilla di essenza stellare” (Eraclito). L’anima è figlia del cielo, e il suo viaggio è una prova.”

Arianna Crescenzio nella sua presentazione riporta: “Osservando questi lavori è possibile notare un andamento verticale che li accomuna. Questo andamento simula una spinta, l’andare verso qualcosa; in questo caso, la ricerca della dimensione divina. La verticalità è movimento naturale, caratteristica quindi della Natura, altra tematica fondamentale per l’artista, anch’essa presente nella maggior parte delle opere, soprattutto in quelle pittoriche. Troviamo quindi una coincidenza tra natura e divino. La dimensione divina è necessaria per l’uomo; per staccarsi dalla dimensione terrena ed elevarsi. … Per questo motivo, vediamo soggetti singoli, senza volto e senza riferimenti all’appartenenza di un determinato gruppo sociale. La coincidenza tra spirito e natura, inteso come senso profondo e aulico, si trasfigura nella coincidenza tra uomo e donna: due elementi opposti ma complementari; che necessitano una ricerca di unione, dialogo. Rappresentare figure androgine e senza volto o alcune parti del corpo, è per l’artista sia una scelta estetica che formale: porta l’osservatore a porre attenzione non sul singolo soggetto raffigurato ma su un discorso sostanziale dell’Uomo.”

Regnano sulla terra morte e tempo / tu non chiamarli signori / tutto ruota e dilegua nella nebbia, solo è immobile il Sole dell’Amore. (V.S. Solov'ëv)

L’esposizione, che gode del patrocinio del Comune di Este, sarà visitabile dal lunedì al sabato dalle ore 17:00 alle 19:30; la domenica dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 17:00 alle 19:30. Ingresso libero con Green Pass rafforzato, nel rispetto della normativa anti-Covid in vigore.
Per informazioni: +39 3663505700 centrodiculturamedusa@gmail.com
+39 349 4562703 savini.daniela@gmail.com www.savinidaniela.it



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