CORDYCEPS: il segreto meglio custodito del Tibet, utile anche alla fertilità di coppia
Nel 20-30% dei casi di infertilità, i maschi possono essere gli unici responsabili con un contributo complessivo all’infertilità nelle coppie di circa il 50%. Di maggiore preoccupazione è la tendenza generale ampiamente segnalata, negli ultimi decenni, alla riduzione del numero di spermatozoi a livello globale.
Circa il 7% della popolazione mondiale maschile ha problemi di fertilità, in Italia un italiano su tre è affetto da patologie di natura andrologica. Secondo recenti studi circa il 30% dei casi di infertilità maschile è idiopatico. Tra i numerosi fattori che possono influenzare tale condizione troviamo radiazioni, farmaci, fumo di sigaretta, alcol, dieta, inquinamento, varicocele e stress ossidativo.
Come detto sopra le cause possono essere diverse. Tra le più comuni abbiamo:
• Cause endocrinologiche: deficit congenito di GnRH (sindrome di Kallmann), sindrome di Prader Willi, sindrome di Laurence-Moon-Beidl, sindrome da sovraccarico di ferro, atassia cerebellare familiare, trauma cranico, radiazioni intracraniche, integrazione di testosterone o ipertiroidismo.
• Idiopatica – Infertilità maschile idiopatica (dal 10% al 20%) in cui i parametri dello sperma sono tutti normali ma il maschio rimane sterile.
• Cause genetiche – Mutazioni del gene del regolatore della conduttanza transmembrana della fibrosi cistica (CFTR), discinesia ciliare primaria, sindrome di Kallmann, sindrome di Klinefelter, sindrome di Young, sindrome delle sole cellule di Sertoli, Kal-1, Kal -2, FSH, LH, FGFS, GnRH1/GNRHR Carenze del gene PROK2/PROK2R, anomalie cromosomiche, microdelezione del cromosoma Y, mutazioni AR, delezione gr/gr.
• Anomalie urogenitali congenite – Epididimo assente, disfunzionale o ostruito, anomalie congenite dei vasi deferenti, testicoli ritenuti, disturbi del dotto eiaculatorio (cisti).
• Anomalie urogenitali acquisite – Ostruzione bilaterale o legatura del dotto deferente, orchiectomia bilaterale, epididimite, varicocele, eiaculazione retrograda.
• Cause immunologiche: ipofisite linfocitica, emosiderosi, emocromatosi, sarcoidosi, istiocitosi, tubercolosi, infezioni fungine.
• Infezioni del tratto urogenitale – Gonococchi, clamidia, sifilide, tubercolosi, infezioni urogenitali ricorrenti, prostatite e prostatovesciculite ricorrente.
• Disfunzione sessuale: eiaculazione precoce, aneiaculazione, rapporti sessuali poco frequenti e disfunzione erettile.
• Tumori maligni – Masse sellari, macroadenomi ipofisari, craniofaringiomi e trattamento chirurgico o radioterapico per queste condizioni, tumori testicolari o tumori surrenali che portano a un eccesso di androgeni.
• Farmaci o droghe – I cannabinoidi, gli oppioidi, i farmaci psicotropi possono causare l’inibizione del GnRH, l’integrazione di testosterone esogeno o steroidi androgeni, analoghi del GnRH e antagonisti utilizzati nel carcinoma prostatico, terapia con glucocorticoidi cronici, agenti alchilanti, antiandrogeni, ketoconazolo, cimetidina.
• Tossine ambientali – Insetticidi, fungicidi, pesticidi, fumo, eccesso di alcol.
Lo stress ossidativo può avere effetti nocivi sulla spermatogenesi e sulla qualità dello sperma. Infatti, è necessario mantenere un equilibrio tra le specie dell’ossigeno singoletto (ROS) e gli antiossidanti. Tali composti sono presenti nel liquido seminale prevalentemente in due forme: non enzimatiche (vitamina D, E, C e B, coenzima Q10, piruvato, glutatione, carnitina ed elementi traccia) ed enzimatiche (catalasi, superossido dismutasi, glutatione perossidasi).
In molti uomini che hanno problemi di sterilità lo sperma è caratterizzato da un aumento dello stress ossidativo. Questa situazione compromette la qualità e la funzionalità degli spermatozoi. In modo simile, basse concentrazioni di coenzima Q10 nel liquido spermatico sono state associate ad uno sperma di cattiva qualità. Anche se gli esatti meccanismi alla base di questo fenomeno rimangono sconosciuti, già in passato uno studio della Shahid Beheshti University di Tehran (Iran) pubblicato sul Journal of Urology aveva dimostrato che la qualità dello sperma può essere migliorata assumendo per 26 settimane 300 mg al giorno di coenzima Q10. Tuttavia, in questo primo studio sono stati ottenuti solo risultati modesti. Gli esperti della Shahid Sadoughi University hanno però confermato con le loro nuove analisi le potenzialità del coenzima Q10 nel contrastare i problemi di fertilità maschile, svelando che potrebbero essere maggiori di quanto si sia creduto fino ad oggi.
Anche Vitamina E, selenio e glutatione contrastano i livelli di ROS nel liquido seminale. Zinco, acido folico e selenio promuovono la sintesi del DNA e la trasformazione della cromatina spermatica. Infine, carnitina, arginina e coenzima Q10 sono cruciali per il trasporto degli acidi grassi nel mitocondrio per la produzione di energia. Gli spermatozoi sono più suscettibili allo stress ossidativo di altre cellule, perché contengono meno citoplasma e più acidi grassi insaturi. Lo squilibrio tra ROS e livelli di antiossidanti può causare la perossidazione delle membrane plasmatiche del DNA e degli spermatozoi. Quindi la qualità dello sperma o la fertilità potrebbero dipendere dalla disponibilità di antiossidanti nel liquido seminale.
Di conseguenza, ridurre lo stress ossidativo con una terapia antiossidante, potrebbe rappresentare una strategia percorribile per l’affronto dell’infertilità.
Un nuovo studio ha voluto verificare l’efficacia di una terapia a base di antiossidanti su uomini infertili con un’alta frammentazione del DNA spermatico. I partecipanti hanno ricevuto due capsule di micronutrienti (contenenti vitamina E, 400 acido folico, selenio, L-arginina, L-carnitina, coenzima Q10, glutatione, zinco), per tre mesi. All’inizio e al termine dello studio sono state raccolte e comparate le analisi del seme e della frammentazione del DNA spermatico.
Dopo tre mesi di trattamento con i composti antiossidanti, la qualità degli spermatozoi è migliorata in maniera significativa, come attestato dall’indice di frammentazione del DNA spermatico, e si è osservato un aumento della concentrazione dello sperma e del numero degli spermatozoi. Questo studio indica che l’integrazione di micronutrienti in uomini infertili può migliorare la qualità dello sperma e l’integrità del DNA spermatico.
CORDYCEPS IN ANDROLOGIA
Il Cordyceps (Cordyceps sinensis),è uno dei segreti meglio custoditi del Tibet, è uno dei funghi medicinali più riconosciuti dalla medicina tradizionale cinese. Dagli anni ’80 sono stati scritti più di 2.000 articoli scientifici su questo fungo e i suoi “potenziali benefici “ sono stati riportati anche dalla stampa, ad esempio dalla BBC.
Il Cordyceps è balzato agli onori della cronaca negli anni ’90 perché utilizzato dai migliori atleti cinesi come prodotto ”dopante legale”. Gli atleti cinesi hanno battuto i record mondiali ai Campionati Mondiali di atletica leggera di Stoccarda e ai Giochi Nazionali di Pechino. In seguito, il mondo intero ha scoperto il Cordyceps come superfood.
Le proprietà energizzanti di questo fungo sono legate alla pastorizia tibetana; con l’arrivo della primavera e dei primi disgeli, i pastori portano il bestiame in alta montagna per farlo pascolare. Dopo aver ingerito l’erba marrone (Cordyceps), gli yak, le capre e le pecore si dimostrano più attivi, vitali ed aumentano notevolmente la loro attività sessuale. Pertanto, i primi usi medicinali del Cordyceps sono legati al miglioramento della capacità riproduttiva e della vitalità.
Alcune specie di Cordyceps (Cordyceps militaris) crescono anche alle nostre latitudini. Il C. militaris, i cui componenti sono molto simili a quelli del C. sinensis, viene anche prodotto con la biotecnologia e, una volta essiccato, viene spesso aggiunto a zuppe e stufati. Tuttavia, per essere sicuri della specie e conoscere l’esatta concentrazione, dobbiamo acquistare prodotti di qualità con un’etichettatura titolata e standardizzata.
Cordyceps è un genere di funghi medicinali, tipici delle regioni montuose asiatiche e sfruttati nella medicina tradizionale cinese. Nelle regioni di origine, il cordyceps è stato usato per trattare le disfunzioni sessuali e l’infertilità, e come tonico – rinvigorente per potenziare libido e prestazioni fisiche.
Esistono oltre 750 specie di Cordyceps diffuse in tutto il mondo, principalmente in Asia meridionale, Europa e Nord America. La specie più conosciuta e studiata è il Cordyceps sinensis*, seguita a ruota dal Cordyceps militaris.
Il Cordyceps sinensis, il fungo dell’efficienza psicofisica, ha dimostrato di stimolare la sintesi di steroidi. Il Cordyceps (Cordyceps sinensis), conosciuto anche con il nome di Yartsa gunbùs (pianta d’estate e insetto d’inverno), è un fungo ricco di importanti principi attivi (polisaccaridi, β-D-glucani, acido cordicepico e cordicepina), ai quali sono attribuiti numerose potenziali attività terapeutiche.
Il Cordyceps è considerato dalla medicina tradizionale cinese il fungo a maggiore azione tonica. Numerosi studi su questo fungo si sono concentrati sulle azioni antitumorale, immunomodulante, antiossidante, ipoglicemizzante, antifatica e di protezione renale ed epatica. È inoltre abbastanza riconosciuta la sua capacità di aumentare la libido e l’attività sessuale, effetti dovuti all’incremento del rilascio di testosterone nel sangue. Gli studi hanno dimostrato la sua efficacia nel combattere il calo del desiderio sessuale e altri malfunzionamenti sessuali nell’uomo e nella donna. Recentemente alcuni ricercatori hanno realizzato una review, con l’intento di approfondire l’azione di questo fungo nell’uomo, in particolare la funzione riproduttiva maschile.
È stato osservato un ruolo del Cordyceps nella steroidogenesi correlata alla riproduzione maschile, suggerendo una possibile relazione con il miglioramento della fertilità. Anche se saranno necessari ulteriori approfondimenti per comprendere in quale modo il Cordyceps possa influenzare positivamente il sistema riproduttivo maschile a livello cellulare e molecolare, i dati sono sicuramente incoraggianti.
Indicato in caso di scarsa energia, il C. sinensis ha un effetto antiossidante che elimina i ROS prodotti con il lavoro muscolare durante l’esercizio fisico e allevia l’affaticamento. Può essere utilizzato in caso di attività sportiva, facile esauribilità muscolare, dispnea da sforzo, eccessiva formazione di acido lattico nei muscoli e per migliorare l’adattamento all’altitudine.
In sintesi può essere di aiuto in caso di:
1. INFERTILITÀ MASCHILE
Diversi studi hanno dimostrato l’efficacia del Cordyceps nel migliorare la qualità dello sperma e la fertilità maschile. La somministrazione di estratti di Cordyceps in modelli animali ha mostrato un aumento della concentrazione, della motilità e della morfologia degli spermatozoi. Si ritiene che questi effetti siano dovuti all’azione degli antiossidanti presenti nel fungo, che proteggono le cellule germinali e riducono lo stress ossidativo.
2. DISFUNZIONE ERETTILE
Il Cordyceps è stato studiato anche per il suo potenziale ruolo nel trattamento della disfunzione erettile. Alcuni studi suggeriscono che l’uso del Cordyceps possa migliorare la funzione erettile attraverso la regolazione della produzione di ossido nitrico, un importante mediatore nella vasodilatazione e nella funzione erettile. Inoltre, il Cordyceps potrebbe avere un effetto tonico sui muscoli lisci del corpo cavernoso, migliorando la capacità di ottenere e mantenere l’erezione.
3. RIDUZIONE DELLA LIBIDO
L’uso del Cordyceps è stato associato ad un aumento dei livelli di testosterone, l’ormone responsabile della libido e delle funzioni sessuali maschili. Questo aumento potrebbe essere attribuito alla capacità del fungo di stimolare la produzione di deidroepiandrosterone (DHEA), un precursore del testosterone. Inoltre, il Cordyceps ha dimostrato di agire sul sistema nervoso centrale, aumentando la liberazione di dopamina, un neurotrasmettitore coinvolto nella regolazione del desiderio sessuale e della motivazione.
ASSUNZIONE
L’efficacia del Cordyceps è direttamente proporzionale alla sua modalità di assunzione: è sempre necessario scegliere un integratore di Cordyceps sotto forma di estratto in capsule o in polvere.
A livello generale, la migliore assunzione rimane l’estratto secco titolato; fate sempre molta attenzione alla provenienza, prediligete le coltivazioni biologiche perché trattandosi di funghi essi hanno una spiccata capacità di assorbire le sostanze che li circondano. Ad oggi non sono segnalati effetti collaterali relativi alla sua assunzione, tuttavia se ne sconsiglia l’utilizzo ai soggetti allergici e durante la gravidanza e l’allattamento, come la maggior parte dei rimedi naturali.
Fonte: https://www.doctorium.it/infertilita-maschile/
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