Concordato preventivo biennale: aumentano le imposte per i redditi più alti nel 2025
Il Governo ha introdotto nuove modifiche al Concordato preventivo biennale (CPB), aggiornando il sistema di calcolo delle imposte e ridefinendo le aliquote applicabili per il biennio 2025/2026.
Il Governo ha introdotto nuove modifiche al Concordato preventivo biennale (CPB), aggiornando il sistema di calcolo delle imposte e ridefinendo le aliquote applicabili per il biennio 2025/2026. Le novità, contenute nel decreto legislativo 13/2024, mirano ad aumentare il gettito fiscale, con un impatto significativo soprattutto sui titolari di Partita IVA con redditi superiori agli 85.000 euro.
- Nuove aliquote IRPEF e IRES sul reddito incrementale
Una delle principali modifiche riguarda l'introduzione di nuove aliquote marginali per il cosiddetto "reddito incrementale", ovvero la parte di reddito che eccede la soglia degli 85.000 euro. A partire dal 2025, i contribuenti che aderiscono al CPB saranno soggetti a un'imposta del 43% sull’IRPEF e del 24% sull’IRES. Una netta differenza rispetto al biennio 2024/2025, in cui per gli stessi scaglioni si applicava un’aliquota forfettaria del 15%.
L'adeguamento è volto a garantire una maggiore equità nel sistema fiscale, facendo sì che i contribuenti con redditi elevati contribuiscano in misura più proporzionata.
- Nuove scadenze per l’adesione
Altra novità rilevante riguarda il termine per la presentazione della domanda di adesione al Concordato, che viene stabilito in via definitiva al 30 settembre di ogni anno. È previsto un termine ulteriore fino al 31 dicembre per regolarizzare l’adesione, con il pagamento di una sanzione fissa pari a 250 euro.
Per i contribuenti il cui periodo d’imposta non coincide con l’anno solare, la finestra di adesione si estende fino all’ultimo giorno del nono mese successivo alla chiusura del periodo stesso.
Restano esclusi dal nuovo CPB i contribuenti in regime forfettario, dopo una fase sperimentale che non ha avuto seguito.
- Adesione vincolata per soci e associazioni
Il decreto introduce anche un principio di adesione congiunta per soci e società. I professionisti che partecipano a società tra professionisti (Stp) o tra avvocati (Sta) potranno aderire al Concordato solo se anche la relativa società o associazione presenta domanda per gli stessi periodi d’imposta.
In caso di cessazione dell’adesione da parte anche di un solo componente, l’intera società sarà esclusa dal regime. Questo vincolo rafforza la coerenza fiscale tra gli associati, ma richiede un coordinamento accurato tra le parti.
Il nuovo quadro normativo mira a rafforzare la stabilità del Concordato preventivo biennale, rendendolo uno strumento più selettivo e orientato alla trasparenza, in un’ottica di contrasto all’evasione e di razionalizzazione della fiscalità per le Partite IVA.