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CITISINA: un alcaloide del Maggiociondolo (Cytisus laburnum) POTENTE ANTIFUMO

La citisina è una molecola estratta dalla pianta del maggiociondolo (Cytisus Laburnum) e utilizzata come trattamento del tabagismo nell’Europa dell’Est da diversi decenni.

FotoIl Cytisus Laburnum è un piccolo albero comune in Europa centrale, orientale e meridionale e coltivato per i suoi fiori giallo oro. Il nome “Citisus” deriva dal greco “Kytisos”, che in origine era il nome di una specie di trifoglio diffuso su Kythnos, un’isola greca dell’arcipelago delle Cicladi.

La CIT, estratta dai semi e fiori, è stata utilizzata in medicina tradizionale per centinaia di anni. Tuttavia, l’orologio storico per la CIT inizia migliaia di anni fa in America, dove i nativi utilizzavano i semi per la loro proprietà antiemetica e purgativa (1)nonché per gli effetti allucinogeni ricercati nei riti religiosi, per un periodo di circa 6.000 anni (2,3).

In Europa, la medicina tradizionale ha raccomandato estratti alcolici contenenti CIT per stitichezza, emicrania, insonnia, tosse e nevralgie e, circa 100 anni fa, questa sostanza è stata utilizzata anche come antiasmatico, antitussivo e insetticida.

Gli estratti sono usati in omeopatia contro il mal d’aria, l’emicrania e l’insonnia nervosa, e nello stress da superlavoro mentale. In passato, la principale applicazione terapeutica della CIT nei paesi occidentali era come diuretico (4). Negli ultimi decenni sono stati attribuiti alla CIT anche proprietà antinfiammatorie e ipoglicemiche (5).

Tuttavia, questi tradizionali usi medicinali non sono stati supportati da successivi studi clinici, a differenza dell’uso della CIT nella smoking cessation che prese le mosse da osservazioni empiriche sul campo di battaglia durante la Seconda Guerra Mondiale quando le foglie di Citisus Laburnum erano utilizzate dai soldati dell’Est come sostituto del tabacco. Infatti i soldati russi chiamavano questa pianta “tabacco finto” (fake tobacco) (6,7).

Di recente numerosi studi dimostrano che la citisina è un valido aiuto per smettere di fumare, efficace nella cessazione a lungo termine, con un tasso di risposta almeno paragonabile a quello degli altri trattamenti (sostituti nicotinici, bupropione e vareniclina). Inoltre la citisina si è rivelata avere un buon profilo di sicurezza e soprattutto di costo/efficacia. Ciò la rende una molecola interessante per la terapia antifumo soprattutto per le persone meno abbienti e per i Paesi in via di sviluppo.

Il tabagismo è una patologia da dipendenza che richiede un approccio terapeutico complesso, integrato e spesso personalizzato.

Le Linee Guida nazionali e internazionali suggeriscono che la migliore terapia utilizzata in smoking cessation, quanto ad efficacia, debba essere quella integrata con un counseling psico-motivazionale e comportamentale ed uno o più farmaci di prima linea (sostituti nicotinici, bupropione e vareniclina), che permettono di ottenere risultati di cessazione tabagica fino a dieci volte superiori rispetto al solo counseling e soprattutto al fai-da-te.

Da circa tre anni anche in Italia si è affacciata nel panorama della smoking cessation una molecola di derivazione botanica, la citisina (CIT), nuova per il nostro Paese, ma non per l’Est Europa dove è utilizzata da molti decenni. L’autorizzazione alla “CITISINICLINA APC PHARMLOG” è stata pubblicata in G.U. il 12 aprile 2023. Il foglio illustrativo AIFA è stato pubblicato a ottobre, e la commercializzazione è partita a fine dicembre.

Per anni (dal 2015) nel nostro Paese la CITISINA è stata usata come preparato galenico magistrale. Un sistema a basso costo per smettere di fumare anche se poco diffuso (e conosciuto) non potendo godere dalla forza promozionale di un’azienda farmaceutica.

La CITISINA fa parte della categoria dei “disassuefanti”, nello specifico è indicata per limitare la dipendenza da nicotina. Questa molecola di origine naturale, un alcaloide del maggiociondolo (Cytisus laburnum), ha un’affinità elevata affinità per i recettori nicotinici dell’acetilcolina (nAChR), in particolare è un agonista per il sottotipo alfa-4 beta-2. L’affinità è circa SETTE volte superiore a quella della nicotina ma circa TRE volte inferiore alla VARENICLINA (CHAMPIX® di Pfizer), farmaco ritirato dal commercio (nel 2021) per motivi precauzionali e poi reso nuovamente disponibile, sempre sotto controllo medico.

La CITISINA ha una lunga storia: questa molecola fu utilizzata contro il tabagismo dal 1967, in molti paesi dell’Europa orientale [BMJ 2013, 347, f5198. DOI: 10.1136/bmj.f5198] [NEJM 2011, 365, 1193-1200; DOI: 10.1056/NEJMoa1102035] ma in tanti altri Paesi non era autorizzata. Successivamente, alcuni Paesi l’hanno autorizzata come preparato galenico “magistrale”, cioè con prescrizione medica: in Italia dal 2015.

Solo negli ultimi anni, numerosi studi clinici randomizzati hanno dimostrato che si tratta di un principio attivo efficace e sicuro. Come da un “position paper” pubblicato su Addiction il 17 luglio 2016, a firma dei più noti tabaccologi al mondo: “Getting cytisine licensed for use world-wide: a call to action”. La richiesta che questi esperti facevano era di inserire la CITISINA tra i “medicinali essenziali” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), quindi da renderla disponibile anche nei Paesi a basso/medio reddito.

CENNI STORICI
La CITISINA è un alcaloide scoperto nel 1818, e isolato nel 1863, contenuto in tutte le parti (semi, fiori e foglie) del maggiociondolo (Cytisus laburnum). La pianta è considerata “velenosa” per la presenza della CITISINA che, se ingerita in grosse quantità, provoca gli stessi effetti di una intossicazione da nicotina: nausea, vomito, disturbi del sonno, dilatazione delle pupille, mal di testa, convulsioni, tachicardia e difficoltà respiratorie.

Nei primi anni del Novecento questa molecola, in virtù delle sue proprietà farmacologiche, venne studiata per molteplici impieghi, soprattutto in Russia. Per gli effetti “nicotina-simile”, durante la Seconda Guerra Mondiale molti contadini e soldati, tedeschi e russi, la fumarono come surrogato del tabacco (pianta essiccata).

La CITISINA è un agonista parziale dei recettori nicotinici dell’acetilcolina (nAChR) con elevata affinità per il sottotipo alfa-4 beta-2, questo aiuta a smettere di fumare riducendo il disagio associato all’astinenza da fumo e la soddisfazione associata all’uso del tabacco. CITISINA è anche un agonista totale dei recettori alfa-6 beta-2.

L’introduzione della CITISINA nella Farmacopea europea lo si deve alle autorità polacche. Essendo un prodotto naturale usato da molti anni dai polacchi, la Polonia decise di considerare questa molecola, dalle riconosciute proprietà farmacologiche, come terapeuticamente efficace da giustificare il suo inserimento in Farmacopea. Dal momento in cui uno Stato UE inserisce un principio attivo nella sua Farmacopea automaticamente questo può essere usato anche negli altri 26 Paesi dell’Unione. Questo ha favorito quindi la diffusione della CITISINA in tutta Europa. Infatti, dal momento in cui era in farmacopea qualsiasi farmacista dell’Unione Europea poteva allestire la preparazione galenica.
(Fonte: Dr. Giuseppe Giannini in https://www.facebook.com/Giannini1961)

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In alternativa o a supporto del farmaco derivato dalla CITISINA è possibile ricorrere all’utilizzo dell’auricoloterapia magnetica utilizzando il prodotto Zerosmoke®. La pressione calibrata del biomagnete attiva dei neuro-trasmettitori per stimolare la naturale produzione di endorfina, sostituendola a quella prodotta dalla sigaretta, ed eliminare il desiderio di fumare. Con Zerosmoke Plus puoi smettere di fumare in modo graduale, giorno dopo giorno, una sigaretta alla volta fino ad eliminarne definitivamente il bisogno.

La terapia auricolare (auricoloterapia) utilizza i principi millenari dell’agopuntura sostituendo gli aghi con una tecnologia bio-magnetica di ultima generazione, brevettata da Biomed e in continuo sviluppo.
È ormai dimostrato che ogni settore dell’orecchio corrisponde a una particolare zona del corpo: la stimolazione di alcuni punti precisi si riflette sui centri nervosi che controllano istinti e attività vitali (come la respirazione, l’umore, il ritmo sonno-veglia, l’appetito, etc.) e possono correggerne le funzioni.
La differenza rispetto ad altri trattamenti è che la terapia auricolare non si limita a eliminare il sintomo, ma determina, nei campi che le competono, un’autentica azione curativa.

Grazie alla tecnologia della magneto-pressione la terapia auricolare può essere praticata anche da soli, senza l’ausilio di un professionista (la forma, la pressione programmata del magnete e la sua posizione nell’orecchio, variano a seconda del tipo di terapia).

I bio-magneti sono rivestiti da una doppia lamina in oro 24 carati, e sono facili da applicare. La terapia può essere eseguita in qualsiasi momento con gli stessi risultati dell’agopuntura. L’efficacia dell’auricoloterapia a scopo diagnostico e terapeutico è riconosciuta da anni dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. La letteratura scientifica e l’esperienza clinica confermano come la terapia auricolare magnetica rappresenti un metodo capace di intervenire, in tempi rapidi e con grande efficacia, su numerose patologie. In certi casi può rivelarsi risolutiva, in altri di grande aiuto.

Riferimenti bibliografici
1. Rauwerda Chemischen Zentralblatt. 1898; 69:260.
2. Schultes RE. The botanical and chemical distribution of hallucinogens. Annual Review of Plant Phisiology. 1970; 21:571-98.
3. Tzankova V, Danchev N. Cytisine - from ethomedical use to the development as a natural alternative for smoking cessation. Biotechnol & Biotechnol Eq. 2007; 21:151-60.
4. Lebeau P, Janot MM. Traite de Farmacie Chimique. Masson: Paris; 1955.
5. Murakoshi I, Fujii Y, Kawamura H, Maruyama H. Chemical Abstract. 1993a; 118:45733.
6. Tutka P, Zatoński W. Cytisine for the treatment of nicotine addiction: from a molecule to therapeutic efficacy. Pharmacol Rep. 2006; 58:777-98.
7. Seeger R. Cytisine as an aid for smoking cessation (in German). Med Monatsschr Pharm. 1992; 15:20-1.



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