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BIOTINA: la vitamina della bellezza e del benessere

La biotina appartiene alle vitamine del gruppo B ed è anche conosciuta come vitamina B7/B8, vitamina H, dove H sta per “Haar und Haut”, che in tedesco significa “capelli e pelle”. Soprannominata la "vitamina della bellezza", aiuta il corpo a trasformare i nutrienti in energia. Svolge anche un ruolo importante nel mantenere la salute della pelle, delle unghie e dei capelli.

FotoLa vitamina B8 fu scoperta nel 1927 dalla scienziata Margaret Boas proprio in seguito a studi condotti sui fattori responsabili delle gravi alterazioni cutanee, del ritardo della crescita e della morte osservati in animali da laboratorio nutriti esclusivamente con albume d'uovo crudo. Nel 1931 il farmacologo Paul Gyorgy identificò il fattore K come il fattore in grado di proteggere i ratti dalla malattia generata dall'albume crudo. La struttura chimica della biotina fu identificata in seguito, nel 1940, dal biochimico Vincent Du Vigneud e la molecola fu sintetizzata per la prima volta nel 1944 da Harris e collaboratori.

Come componente indispensabile degli enzimi (coenzima), la biotina è coinvolta in molti processi metabolici cellulari, così come nel metabolismo dei macronutrienti (proteine, grassi e carboidrati). Contribuisce inoltre al metabolismo energetico e sostiene le normali funzioni della psiche e dei nervi. Quando ci si imbatte nella vitamina B7 su internet e sui giornali, di solito è nel contesto della bellezza, perché questa vitamina contribuisce al mantenimento di strutture cutanee normali e dà un prezioso contributo alla conservazione di bei capelli - e questo vale sia per la crescita dei capelli che della barba.

Il fabbisogno di biotina generalmente viene garantito con la dieta, a patto che sia varia ed equilibrata. Le fonti alimentari di biotina sono infatti molte: fegato, reni, tuorlo d’uovo, soia, alcune verdure (come spinaci, cavolfiori, broccoli), funghi, lenticchie e noci ne contengono da 20 a 100 μg per 100 g di porzione commestibile.

Carne magra come quella di pollo, pesce (come tonno e salmone), frutta, cereali e pane contengono invece da 1 a 20 μg di biotina per 100 g. Questa vitamina è presente in piccole quantità anche nel latte e nei suoi derivati e nel lievito. Non esistono però dati affidabili sulla biodisponibilità della biotina dai diversi alimenti. Inoltre, il contenuto di biotina si riduce con la cottura e la conservazione.

Negli alimenti la biotina è presente in forma libera o legata alle proteine e viene assorbita a livello intestinale nell’ileo e nel digiuno, con il contributo del sodio e della biotinidasi, un enzima presente nella mucosa intestinale e nel succo pancreatico che interviene nella scissione della biotina dalle proteine cui è legata. Attenzione a regimi alimentari che prevedono un forte consumo di uova crude o alla coque, perché potrebbero causare una carenza di biotina. L’albume dell’uovo, infatti, contiene una proteina, l’avidina, che lega la biotina, impedendone l’assorbimento da parte dell’intestino. La cottura delle uova però degrada l’avidina e rende la biotina disponibile.

Nell’organismo la biotina svolge alcune funzioni fondamentali per la salute. È un cofattore essenziale in alcuni importanti processi enzimatici coinvolti nella sintesi e nel metabolismo di acidi grassi, glucosio, aminoacidi, colesterolo. Questi processi includono:

• catabolismo degli aminoacidi ramificati.
• gluconeogenesi, ovvero il processo attraverso il quale l’organismo produce glucosio da fonti alternative al glucosio stesso, come aminoacidi e grassi.
• Sintesi proteica.
• Sintesi degli acidi grassi.

La biotina contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso, alla normale funzione psicologica e al mantenimento di membrane mucose normali. Inoltre, la biotina sostiene anche le difese immunitarie, influendo sul funzionamento di alcune cellule (linfociti), importanti per la protezione dell’organismo dagli agenti patogeni.

Risulta molto efficace in caso di alopecia, meno per quanto riguarda la caduta di capelli stagionale. La biotina è anche indispensabile per la cura della pelle, molto utilizzata per contrastare le irritazioni cutanee nei bambini e per la dermatite secca, per riequilibrare la produzione sebacea e per rafforzare l’integrità delle unghie.

In abbinamento con l’acido folico, la biotina sembra essere particolarmente adatta a chi necessita contrastare la sensazione di affaticamento; più in generale è stata registrata una correlazione tra una carenza di vitamina B8 e sintomi come nausea, depressione, sonnolenza e allucinazioni. È riconosciuto dunque il suo ruolo per la salute del sistema nervoso, in quanto partecipa a tutti i meccanismi di neurotrasmissione e protegge dal declino cognitivo come tutte le vitamine del gruppo B. Anche i crampi notturni possono essere causati da un basso livello di biotina, il quale può essere responsabile di una circolazione rallentata.

La biotina gioca un ruolo chiave nella crescita dei capelli e delle unghie, partecipando alla sintesi della cheratina. La cheratina è la principale proteina presente nei capelli e nelle unghie, a cui conferisce struttura e resistenza (1).

La biotina ha dimostrato di essere importante anche per molte altre attività biologiche, tra cui il supporto delle funzioni neurologiche, il mantenimento dei livelli glicemici e la stabilità del DNA (2,3).
La vitamina B7 è anche necessaria per lo sviluppo dei globuli bianchi e la sua carenza è collegata a una funzione immunitaria compromessa e a un aumento del rischio di infezione (4).

BELLEZZA DELLA PELLE
La carenza di biotina è collegata a una serie di condizioni della pelle, tra cui dermatite seborroica (crosta lattea) ed eczema.Tale effetto può essere correlato al ruolo della biotina nella sintesi e nel metabolismo degli acidi grassi, fondamentale per la salute cutanea (7).

Le cellule della pelle dipendono particolarmente dalla produzione di sebo e lipidi epidermici, che la proteggono dagli insulti esterni. Le prove a sostegno dell’uso di integratori di biotina per sostenere la salute della pelle sono limitate a pochi casi clinici su neonati, che mostrano che da 100 mcg a 10 mg/die hanno portato a miglioramenti importanti in eruzioni cutanee o dermatiti, nonché alopecia.

In uno studio su donne sane di età pari o superiore a 35 anni, l’assunzione di un integratore antirughe per 12 settimane ha migliorato significativamente l’idratazione, l’elasticità, la rugosità e la densità della pelle (8). L’integratore in questione conteneva 2,5 g di collagene, 666 mg di estratto di acerola, 80 mg di vitamina C, 3 mg di zinco, 2,3 mg di vitamina E e 50 µg di biotina.

CARENZA DI BIOTINA
La carenza di vitamina H è rara (5), al punto che un grave deficit in individui sani che seguono una dieta mista normale non è mai stata segnalata. Sebbene la carenza di vitamina B7 sia rara, può essere pericolosa se non trattata. Livelli subottimali o carenze marginali sono stati collegati a una serie di effetti negativi sulla salute, tra cui ritardo della crescita, disfunzioni neurologiche, perdita di capelli, eruzioni cutanee, dolori muscolari e anemia.

Alcuni gruppi sono esposti a un maggiore rischio di lieve carenza di biotina, come bambini e donne incinte, coloro che abusano di alcol e persone con un deficit di biotinidasi, un enzima che rilascia biotina libera dagli alimenti.

• L’uso prolungato di antibiotici come la tetraciclina e i sulfamidici può ridurre i livelli di biotina uccidendo i batteri produttori nell’intestino.
• Il fumo accelera la degradazione della biotina, soprattutto nelle donne, con conseguente carenza marginale di biotina.
• Il consumo cronico di alcol può inibire l’assorbimento della biotina intestinale.
• In uno studio su 264 persone con epilessia, il trattamento anticonvulsivante per almeno 1 anno è stato associato a livelli di biotina sierica significativamente più bassi rispetto ai pazienti del gruppo di controllo.

UN AUMENTATO FABBISOGNO O UN INSUFFICIENTE APPORTO CON LA DIETA POSSONO RENDERE UTILE L’ASSUNZIONE DI INTEGRATORI ALIMENTARI DI BIOTINA
Essendo la biotina idrosolubile, la sua assunzione mediante integratori è generalmente considerata sicura. Tuttavia, alti dosaggi potrebbero produrre falsi positivi o falsi negativi in caso ci si sottoponga ad esami del sangue. Risultati incorretti possono portare ad una gestione inappropriata del paziente o ad un’errata diagnosi di una condizione medica. Pertanto, è sempre opportuno informare il medico curante che si stanno assumendo integratori di biotina. L'assunzione di biotina, infatti, comporta il suo assorbimento e la sua circolazione nel sangue. Le concentrazioni ematiche di biotina aumentano subito dopo l'assunzione del farmaco/integratore per poi diminuire dopo qualche ora o giorno (dipende dalla quantità assunta).

La presenza di concentrazioni elevate di biotina nel sangue può interferire con alcuni esami di laboratorio, chiamati test immunometrici. Questo perché la biotina è un componente essenziale dei reagenti di laboratorio impiegati in molti metodi immunometrici. La quantità eccessiva di biotina nel sangue può quindi interferire con la biotina utilizzata per l'esecuzione dell’esame e può generare la presenza di risultati falsamente aumentati o diminuiti. I risultati alterati, se non riconosciuti, possono orientare la valutazione del clinico in modo scorretto e quindi avere ripercussioni sulla salute del paziente.

L’integrazione di biotina è generalmente volta a:

• migliorare crescita e robustezza delle unghie;
• migliorare brillantezza, volume e salute dei capelli;
• aumentare l’idratazione e l’aspetto della pelle;
• sopperire a carenze, soprattutto nelle donne in gravidanza;
• regolare il metabolismo degli zuccheri.

EFFETTI COLLATERALI
• La biotina è considerata una vitamina sicura, priva di tossicità per l’uomo, anche a dosi molto superiori a quelle terapeutiche.
• La biotina è generalmente considerata sicura e non è stata segnalata tossicità per dosi fino a 300 mg/die per via orale e 20 mg per via endovenosa 37, 38.
• Sono stati riportati rarissimi casi di intolleranza con arrossamento della pelle o manifestazioni simili all’orticaria.

Fonti: https://magazine.x115.it/ e https://www.issalute.it/

BIBLIOGRAFIA
1. Fisiologia, Capelli (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK499948/)
2. Regolazione biotina-dipendente dell'espressione genica nelle cellule umane (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/15992685/)
3. Regolazione dell'espressione genica mediante biotina (recensione) (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/14690760/)
4. La carenza di biotina induce cambiamenti nelle sottopopolazioni di linfociti della milza nei topi (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/9497186/)
5. Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU). Vitamine - Assunzione raccomandata per la popolazione (PRI) e assunzione adeguata (AI)
6. La supplementazione di biotina aumenta l'espressione dei geni che codificano per l'interferone-γ, l'interleuchina-1β e la 3-metilcrotonil-CoA carbossilasi e diminuisce l'espressione del gene che codifica per l'interleuchina-4 nelle cellule mononucleari del sangue periferico umano (
7. Manifestazioni cutanee da carenza di biotina (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/1764357/)




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