VARIE
Comunicato Stampa

Associazione Italiana di Terapia Occupazionale: nuovo nome, nuova mission, stesso impegno e responsabilità.

Da Associazione italiana terapisti occupazionali ad Associazione italiana di Terapia Occupazionale, cambio nome e definizione della mission per l'Associazione tecnico scientifica di riferimento dei terapisti occupazionali che oggi celebrano la Giornata Nazionale, come definito nell'Art 25 dello Statuto.

Fotooggi, 24 maggio, come previsto dall’Articolo 25 dello Statuto AITO, si celebra in tutta Italia la Giornata Nazionale del Terapista occupazionale.
Approfittiamo di questa ricorrenza per comunicare che l’Associazione italiana terapisti occupazionali ha aggiornato lo Statuto e ha un nuovo nome, mantenendo lo stesso acronimo, “Associazione italiana di terapia occupazionale”. AITO ha l’obiettivo primario di rispettare la mission di Associazione tecnico scientifica espressa dalla Legge Gelli-Bianco: revisionare, produrre ex novo, adattare, aggiornare Linee guida; si impegna inoltre a promuovere la stesura di linee guida, PDTA e buone pratiche; contribuire in ogni situazione alla valorizzazione della professionalità, delle aspettative e dell’immagine dei Terapisti Occupazionali; promuovere iniziative di divulgazione ed approfondimento della cultura e della scientificità della Terapia Occupazionale, anche mediante l’organizzazione di manifestazioni, corsi e Convegni, come quello che si tiene oggi e domani a Torino sul tema dell’Accomodamento ragionevole.
Quando il terapista occupazionale esce dallo stereotipo di professionista dell’intrattenimento o delle ultime sedute del ciclo riabilitativo o di terapista della cura personale, può essere un’opportunità per le imprese e i lavoratori, sfruttando a pieno quanto descritto nel profilo professionale (DM 136/97 in GU n.119 del 24.05.97). Le sue competenze infatti sono “volte all'individuazione ed al superamento dei bisogni del disabile ed al suo avviamento verso l'autonomia personale nell'ambiente di vita quotidiana e nel tessuto sociale”. Il terapista occupazionale “individua ed esalta gli aspetti motivazionali e le potenzialità di adattamento, tratta condizioni fisiche, psichiche e psichiatriche, temporanee o permanenti”, rivolgendosi a persone di tutte le età, gruppi e comunità; la sua pratica è “finalizza al reinserimento, all'adattamento e alla integrazione dell'individuo nel proprio ambiente personale, domestico e sociale”. Perciò, in un team di riabilitazione vocazionale, si occupa di facilitare l’inserimento, il mantenimento e il reinserimento lavorativo adattando l’ambiente fisico e sociale, con azioni educative verso colleghi e datore di lavoro, analizzando l’attività da svolgere e valutando le capacità della persona che si rivolge ai suoi servizi.
Nel documento della Federazione mondiale “Principi guida per una pratica etica”, tradotto da AITO, sono ricordate le “Responsabilità verso le comunità locali e globali” La terapia occupazionale abbraccia diversi settori oltre a quello sanitario, tra cui l'istruzione, il lavoro e lo sviluppo sociale. In tutti i settori, la terapia occupazionale ha l'obbligo di promuovere l'uso delle risorse per fornire servizi che non compromettano la salute delle generazioni presenti e future. La professione lavora in collaborazione con i partner chiave per promuovere la partecipazione occupazionale e influenzare le politiche e le infrastrutture sociali in relazione ai contesti locali e alle esigenze della popolazione.

Nel contesto Italiano il Terapista occupazionale è coinvolto in progetti non solo prettamente sanitari, riconoscendo la valenza della professione anche al di fuori del contesto ospedaliero in termini di promozione della salute globale del cittadino e dell’inclusione delle persone con disabilità. Alcuni terapisti occupazionali sono attualmente coinvolti sui piani di abbattimento delle barriere architettoniche e promozione dell’accessibilità e inclusività degli ambienti di vita; alcuni esempi sono il Parco Shuster del comune di Roma, la Pinacoteca di Brera, il Comune di Bergamo, l’Archivio di Stato di Asti e Lucca, la Biblioteca di Pavia a supporto delle figure tecniche, e portano con se la visione che sposta l’attenzione dal solo ambiente costruito alla persona e alle sue attività mettendola completamente al centro. Questa settimana, è stato consegnato il primo PEBA redatto con la collaborazione di un terapista occupazionale per il Comune di Lurate Caccivio (Co).

I risultati della terapia occupazionale sono dimostrati nel miglioramento della partecipazione, della salute, del benessere e dell’inclusione.

A conferma di questo, ricordiamo che il terapista occupazionale è sempre presente nei team descritti nei “Package of Interventions for Rehabilitation” (WHO, 2023), che delineano ed individuano gli interventi essenziali per la riabilitazione per 20 condizioni di salute che hanno un'elevata prevalenza e alti livelli di disabilità, classificate in sette aree patologiche (neurologiche, muscolo scheletriche, cardio polmonari, disturbi del neuro sviluppo, tumori maligni, Salute mentale).

AITO invita i soci a raccontare una Giornata da terapista occupazionale, per favorire la comprensione delle azioni che compie quotidianamente.

WFOT (2024) – Principi guida per una pratica etica in Terapia occupazionale, www.aito.it

WHO (2023) - Package of interventions for the rehabilitation





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