ASPETTANDO RE LEAR di Tommaso Mattei, da William Shakespeare al Teatro della Regina di Cattolica
Con Alessandro Preziosi, che cura anche la regia, Nando Paone, Roberto Manzi, Arianna Primavera , Valerio Ameli. Opere in scena di Michelangelo Pistoletto.
Al Teatro della Regina di Cattolica “Aspettando Re Lear" per l'apertura della Stagione 2024/25, con Alessandro Preziosi, anche alla regia, Nando Paone, Roberto Manzi, Arianna Primavera, Valerio Ameli e le opere in scena di Michelangelo Pistoletto.
Tommaso Mattei, architetto con esperienza nel campo dello spettacolo, collaboratore con imprese di produzione e network nazionali come autore e coordinatore editoriale, già fondatore, nel 2005 con Aldo Allegrini e Alessandro Preziosi della compagnia Khora.teatro riprende il RE LEAR di Shakespeare nei suoi tratti fondamentali e ne sostiene, sollecita l'attesa, attraverso l'indagine, tutta aperta, quasi interlocutoria, delle pieghe dell’animo umano, fino ai lati più oscuri. E lo fa interrogandoci continuamente, quasi ossessivo, sul senso stesso dell’esistenza, attraverso il rapporto padri-figli/figlie: la relazione più naturale, ma anche la più complessa e tormentata.
Scriveva Massimo Cacciari in "Re Lear, padri, figli, eredi":
"Che ci ha detto il genio di Shakespeare? Che questa figliolanza è l'impossibile per l'uomo. Le figlie mettono immediatamente a morte il padre da cui ereditano. Chi lascia in eredità, in questo mondo, muore. Il secolo non perdona chi si illude di lasciare in eredità e continuare a vivere. E d'altra parte nessuno in questo secolo fa erede il figlio e la figlia come puro atto di dono".
Se in Re Lear, l'ordine medievale e rinascimentale dei valori si disintegrano, qui aspettiamo tale esito e, alla fine di questa pantomima tutto ciò che rimane è la terra vuota e sanguinante. Su questa terra apocalittica, il Re, il Matto, il Servo e il Pazzo continuano all’infinito il loro “dialogo distratto”.
Lo spettacolo si concentra sul momento chiave dell’intera tragedia, rappresentato dalla tempesta che colpisce Lear proprio mentre vaga nella landa desolata per allontanarsi dal disastro combinato con le “amate” figlie. Lear, accompagnato dal conte di Kent (sotto le mentite spoglie di un servo) e dal fedele Fool (che interpreta qui quasi un alter ego dell’esilio della fedele figlia Cordelia), assiste inerme allo sconvolgimento dell’ordine naturale
Il sipario si apre su una scena apparentemente abitata da oggetti, in verità ridotti al loro essere perimetro, quasi a descrivere un L E A R con le opere visionarie di Michelangelo Pistoleetto, perfette per raccontare il carattere di ambiguità dei nostri anni ma anche degli anni tra Cinquecento e Seicento: il periodo più straordinario vissuto dall’Inghilterra. Un periodo colmo di quel grandissimo dinamismo che incluse la terribile incertezza legata al tema dell’autorità e del suo fondamento.
Le opere d’arte di Pistoletto si rivelano preziose per poter accogliere ed interpretare temi legati al delicato rapporto tra tradizione e innovazione; tra l’essere e il nulla; tra l’uomo e la natura; tra padri e figli, tra amore e potere, alla fine.
“Credo che l’artista abbia una funzione essenziale, la sua maestria rimane indispensabile. Tuttavia tale maestria non sarà più solo dei grandi artisti famosi, sarà di tutti coloro che sapranno cimentarsi non solo nel produrre un’opera, ma nell’integrare la creazione nella convivenza sociale” (M. Pistoletto)
La regia di Alessandro Preziosi si avvale dell’innovativa presenza nello spazio scenico delle opere di Pistoletto, materiali artistici che rappresentano tutto il percorso del maestro biellese e che si animano magicamente della presenza degli attori tutti.
“Ho immaginato un Re non semplicemente arrivato alla fine dei suoi anni, ad un passo anagraficamente dalla morte, ma piuttosto spinto dalle circostanze e dalla trama a cercare nella maturità, e non nell’età, il tassello conclusivo della propria vita. L’impazienza che accompagna il rocambolesco circolo di eventi in cui Re Lear travolge prima di tutto sé stesso e quindi gli altri, mi ha suggerito di creare uno spazio mentale teatralmente e scenicamente reso materico dalle opere in scena” (Alessandro Preziosi).
Le musiche originali nate dalla lunga collaborazione tra Alessandro Preziosi e Giacomo Vezzani seguono con tensione tutto il percorso drammatico, dalla discesa nella follia del patriarca allo sprofondare nell’oblio della corte, alternando ritmi martellanti a struggenti come "Again" di Archive:
Mi stai facendo a pezzi...
You're tearing me apart...
E il commovente finale con "A Change is Gonna Come" (Sam Cook):
Sono nato vicino al fiume
I was born by the river
In una piccola tenda
In a little tent
Oh, e proprio come il fiume, ho corso
Oh, and just like the river, I've been running
Da allora
Ever sinceÈ passato molto tempo
It's been a long
Ci vorrà molto tempo, ma lo so
A long time coming, but I know
Arriverà un cambiamento
A change gon' come
PATO srl, Teatro Stabile del Veneto e Teatro della Toscana
presentano
ALESSANDRO PREZIOSI
NANDO PAONE
ASPETTANDO RE LEAR
di Tommaso Mattei
da William Shakespeare
personaggi e interpreti
Re Lear Alessandro Preziosi
Gloucester Nando Paone
Kent Roberto Manzi
Cordelia Arianna Primavera
Edgar Valerio Ameli
regia ALESSANDRO PREZIOSI
opere in scena Michelangelo Pistoletto
costumi Città dell’arte/Fashion B.E.S.T
Olga Pirazzi, Flavia La Rocca, Tiziano Guardini
musiche Giacomo Vezzani
supervisione artistica Alessandro Maggi