6° Livello Commercio Stipendio Netto CCNL
Proseguono le nostre guide sulla retribuzione CCNL Commercio, occupandoci stavolta dello stipendio netto 6° Livello Commercio.
Come negli altri casi, anche qui procederemo analizzando dapprima chi sono i lavoratori assunti con contratto di 6° livello, per poi proseguire analizzando poi tutti gli aspetti utili riguardanti la retribuzione spettante secondo quanto stabilito dal CCNL di categoria.
Impiegati 6° Livello Commercio
Il contratto di sesto livello nel settore commercio riguarda i lavoratori che svolgono mansioni che richiedono conoscenze pratiche basilari. Queste possono includere, ad esempio, attività come usciere, imballatore, impaccatore, custode, portiere, ascensorista, addetto al carico e scarico, operaio comune, pompista comune senza responsabilità di cassa e operaio comune in aziende commerciali nei settori ferro e acciaio, metalli non ferrosi e rottami. Per questi lavoratori, il CCNL Commercio prevede una retribuzione minima, che è stabilita a livello nazionale e può variare in base al livello di assunzione.
Stipendio lordo lavoratori 6° livello commercio
Quanto guadagna un lavoratore dipendente assunto con questo tipo di contratto?
Per stabilire l’ammontare della retribuzione è importante tenere conto:
di quanto disposto dal CCNL Commercio
di quanto riportato in busta paga o sul contratto di lavoro
Per quanto riguarda il primo, si tratta di un contratto di durata quadriennale (l’ultimo rinnovo risale al 2022) che disciplina in maniera unitaria i rapporti di lavoro (a tempo indeterminato, determinato e di somministrazione) di tutte le aziende operanti nel terziario, distribuzione e servizi.
Regolamentando ogni aspetto, il CCNL si occupa anche di disciplinare tutto ciò che attiene alla retribuzione. In particolare, esso fissa dei tabellari retributivi lordi minimi e delle relative indennità di contingenza per ciascuno dei livelli e quadri in cui sono suddivisi i vari ruoli.
Nel caso che ci riguarda, lo stipendio lordo minimo fissato dal CCNL è pari a 886,11, che con l’indennità di contingenza, raggiunge il totale di 1405,87 euro lordo.
Il secondo elemento che bisogna considerare è la busta paga.
Come saprai, questa è il documento che il datore di lavoro è obbligato a dare al proprio dipendente, in cui sono riportate diverse voci, tra cui tutte quelle riguardanti la retribuzione e nello specifico:
il minimo tabellare o contrattuale fissato dal CCNL;
l’ex indennità di contingenza;
l’elemento distinto della retribuzione (EDR);
il superminimo collettivo o III elemento;
gli scatti di anzianità;
le indennità di funzione;
i contributi;
altri elementi.
Ci sono poi quelli che possiamo definire elementi aggiuntivi della retribuzione, quali:
le indennità di cassa o di maneggio denaro;
le indennità di trasporto;
le indennità di mensa;
l’indennità di vacanza contrattuale.
Altri ancora, invece, riguardano elementi retributivi ultramensili, come la tredicesima e quattordicesima mensilità.
Tutto questo concorre a determinare la RAL, ossia la retribuzione lorda annuale, che rappresenta la base da cui partire per ricavare lo stipendio netto.
Stipendio 6° Livello: dal Lordo al Netto
Quanto percepisce effettivamente il lavoratore? Il cosiddetto stipendio netto altro non è che il risultato ottenuto sottraendo dal lordo le cosiddette trattenute, che sono principalmente di due tipi:
previdenziali
fiscali
Queste sono, per l’appunto, trattenute dal datore di lavoro e successivamente versate agli enti preposti.
Nel primo caso, si tratta del cosiddetto imponibile previdenziale, ossia le somme soggette al prelievo contributivo, a cui viene applicata la relativa aliquota in relazione alla tipologia di contratto.
Tolte queste, la somma restante costituisce l’imponibile fiscale, da cui si sottraggono le ritenute fiscali, secondo un sistema di aliquote IRPEF.
Da ultimo vengono sottratte le relative detrazioni d’imposta.
Partendo quindi da una base lorda di 1405,87 euro, considerando poi tutti gli elementi aggiuntivi, a quanto ammonta lo stipendio netto di un lavoratore di 6° livello?
A fronte delle dovute sottrazioni, la retribuzione netta ammonta a circa 1240 euro mensili.
Novità Aliquote Irpef 2023
Abbiamo parlato in precedenza di un sistema di aliquote Irpef utilizzato per calcolare le ritenute fiscali trattenute dal datore di lavoro. Come sappiamo, infatti, il reddito delle persone fisiche (Irpef) viene tassato applicando delle aliquote suddivise per scaglioni che, dal 2022, sono stati ridotti a quattro, così ripartiti:
Scaglione 23%: da Zero a 15.000 €
Scaglione 25% sopra i 15.000€ e fino ai 28.000 €
Scaglione 35% sopra i 28.000 € e fino ai 50.000 €
Scaglione 43% sopra i 50.000 €
Il nuovo esecutivo, tuttavia, è al lavoro per una riforma complessiva del sistema fiscale che dovrebbe prevedere un’ulteriore riduzione delle aliquote, ottenuta mediante accorpamento del secondo e terzo scaglione.
Cosa comporterebbe questo? Ne abbiamo parlato nell’articolo Nuove aliquote Irpef 2023, che ti invitiamo a leggere.
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