14 marzo Giornata Mondiale del Sonno 2025. Italiani più energici, più in forma e persino più felici. Come? Hanno… Solo dormito meglio! Ma ancora 1 su 3 non è per nulla soddisfatto del suo riposo
ZzzQuil torna ad indagare il rapporto tra italiani e sonno e svela i benefici di una bella dormita, tra salute, mente, performance e bellezza.
Il 90% degli italiani riconosce i benefici del dormire bene, ma oltre la metà ammette di non avere un sonno continuo e solo il 23% si alza sentendosi riposato. Cresce la consapevolezza dell’importanza di prendersi cura del proprio sonno, anche ricorrendo a integratori naturali come la melatonina.
5 marzo 2025 – Sono più energici (54%), più in forma (42%) e più di buonumore (41%), ma anche più produttivi e concentrati…e persino più sani e più belli! No, non sono i supereroi di un nuovo film di fantascienza, ma gli italiani che dormono bene e che, se dovessero associare un super potere a una buona notte di sonno, indicherebbero il super buonumore (24%) o il super relax (18%).
A rivelarlo, in occasione della Giornata Mondiale del Sonno, è la nuova ricerca “Ho solo dormito meglio!” di ZzzQuil , il noto brand di Procter & Gamble di integratori per il sonno, che, dopo l’indagine condotta nel 2019 (sei anni e una pandemia fa), torna ad indagare il rapporto tra italiani e sonno, dedicando un focus ai benefici (ancora poco conosciuti e spesso sottovalutati) di una bella dormita.
È infatti interessare notare come la quasi totalità degli italiani (il 90%) riconosca che dormire bene impatta in modo rilevante sulla mente, sul fisico, sull’umore e persino sulla bellezza, e che si consolida la consapevolezza dell’importanza di un sonno di qualità, testimoniata dalle numerose accortezze e “rituali” che gli italiani seguono per favorire l’addormentamento e un sonno continuo (solo il 7% degli italiani non fa proprio nulla per cercare di dormire meglio).
COME DORMONO GLI ITALIANI OGGI?
Per rispondere, ZzzQuil ha iniziato indagando come si svegliano, scoprendo che gli italiani si dividono in tre categorie: Zombie, Lepri e Troll.
La prima, quella degli Zombie, è composta dagli italiani (ben il 41%) che si svegliano trascinandosi per casa ancora addormentati e che, rispetto agli altri, vedono il loro riposo disturbato più frequentemente da stress e ansia (rispettivamente 55% contro il 50% di media campionaria e 44% vs 39%).
All’estremo opposto troviamo le Lepri, ovvero gli italiani (il 33%) che si svegliano pimpanti e subito attivi: rispetto agli altri, tendono ad andare a letto prima delle 23:00, addormentandosi appena toccano il cuscino (32% vs 22% di media), a godere più frequentemente di un sonno continuo (45% vs 38%) e, non stupisce, a non posporre la sveglia la mattina.
Infine, la categoria dei Troll raggruppa quel 26% di italiani che si svegliano irritabili e ancora stanchi, colpa probabilmente di un sonno frammentato e interrotto da momenti di veglia che li interessa più frequentemente rispetto agli altri (57% vs 52% di media campionaria).
GENERAZIONI A CONFRONTO. Differenze interessanti si rilevano anche nelle abitudini di sonno tra le diverse generazioni. I più giovani, GenZ (18-28enni) e Millennials (29-43enni), tendono a svegliarsi in stile “Zombie” (rispettivamente 47% e 46% contro il 41% di media campionaria) e sono campioni di sveglia posposta (il 67% e il 64% rispettivamente la pospone qualche volta o sempre vs 55% di media). In particolare, la Generazione Z si distingue come quella che dorme più a lungo (almeno 8 ore!) ed è più soddisfatta della qualità del proprio sonno, dichiarando più frequentemente delle altre generazioni una maggiore produttività al lavoro o nello studio (42% vs 36%) e di riuscire ad "allenarsi più facilmente / meglio" (17% vs 10%) dopo una bella notte di sonno. Per i Millenials, invece, dopo una bella notte di sonno risulta "più facile ricordare le cose" (25% vs 20%) e "fare meno errori" (23% vs 18%). La GenX (44-58enni) dorme circa 6 ore a notte e tendenzialmente in modo discontinuo (70% vs 62% di media), non stupisce quindi che cerchi di restare a letto finché può (52% vs 42%). A disturbare il loro sonno sono principalmente le “preoccupazioni famigliari” (43% vs 38%). I Baby Boomers (dai 59 anni in su) tendenzialmente dormono massimo 5 ore e in modo discontinuo (69% vs 62% di media), ciononostante si svegliano “Lepri” (42% vs 33%), subito scattanti e attivi quando suona la sveglia o addirittura prima (30%). Tra i benefici percepiti di una bella notte di sonno dichiarano di "avere più energie" (59% vs 54%) e di sentirsi "fisicamente meglio / più in forma" (53% vs 42%).
COSA TIENE SVEGLI GLI ITALIANI? Andando oltre le differenze, lo studio condotto da ZzzQuil rileva come le difficoltà a godere di un buon sonno siano trasversali alla popolazione. Ben 8 italiani su 10, infatti, faticano ad addormentarsi e 6 su 10 lamentano un sonno discontinuo. Inoltre, le “canoniche” 8 ore di sonno restano un miraggio per l’80% degli italiani (il 17% ne dorme meno di 5!) e il grado di soddisfazione medio della qualità del proprio sonno è appena sufficiente: 6,5 in una scala da 1 a 10. Tra le cause che disturbano un buon riposo, le più frequentemente indicate sono stress (50%), ansia (39%) e preoccupazioni famigliari (38%), seguite da eccessivo caldo/freddo, malattie, preoccupazioni lavorative o economiche. Senza dimenticare quel 57% di italiani che vive con qualcuno che russa: di questi, quasi la metà ammette un’influenza abbastanza (35%) o molto (11%) negativa sul proprio sonno, anche se 3 su 10 non fanno nulla per farlo smettere.
GLI ESCAMOTAGE PER DORMIRE MEGLIO. Non stupisce quindi che ben il 93% degli italiani metta in atto qualche escamotage per godersi una notte di buon sonno: dalle piccole accortezze, come evitare di bere caffè e tè (38%) o di mangiare pesante (36%) prima di coricarsi, alla cura della camera, assicurandosi che sia il più possibile buia (40%), alla giusta temperatura (37%) e silenziosa (31%), passando da pratiche meno corrette, come guardare TV o smartphone a letto (42%), e più corrette, come leggere un libro (24%), fino al ricorso a melatonina o altri integratori naturali che aiutino a facilitare l’addormentamento e un riposo continuo (21%, in crescita rispetto al 16% del 2019).
«L'indagine "Ho Solo Dormito Meglio!" condotta da ZzzQuil offre una rappresentazione accurata del rapporto tra gli italiani e il sonno. Sebbene il quadro generale non sia perfettamente positivo, l'indagine evidenzia come stia crescendo la consapevolezza dell'importanza di un riposo adeguato, considerato essenziale quanto una dieta equilibrata e uno stile di vita attivo per la salute e, più in generale, per la qualità della vita. È importante sottolineare che i benefici di un buon riposo sono supportati da evidenze scientifiche e non costituiscono semplicemente aspirazioni irrealistiche. Numerosi studi condotti da autorità scientifiche a livello mondiale hanno dimostrato la correlazione tra sonno di qualità e effetti positivi sulla salute mentale, fisica, emotiva e generale. Anche la longevità può essere influenzata» spiega il Prof. Oliviero Bruni, Esperto in Medicina del Sonno.
Un’imponente e variegata letteratura scientifica ha infatti dimostrato negli anni che, mentre dormiamo, il corpo esegue una serie di processi di riparazione e mantenimento che interessano quasi ogni parte dell'organismo, impattando su mente (migliori concentrazione, capacità decisionali e di memorizzazione, maggiore impegno sul lavoro/a scuola, meno errori), umore (maggiori energia, positività, stabilità emotiva), salute (sistema immunitario più forte, minori probabilità di malattie o gravi disturbi e persino una vita più lunga), prestazioni fisiche (migliori performance sportive, maggiore facilità a rimettersi e restare in forma) e produttività (al lavoro e nello studio).
«Una buona notte di sonno può essere considerata un elemento cruciale per il benessere – continua il Prof. Oliviero Bruni. È importante assicurarsi un riposo adeguato sia in termini di quantità che di qualità. In caso di problemi di sonno, che sono comuni nella popolazione come evidenziato dall'indagine, è consigliabile rivolgersi a specialisti che possono suggerire le migliori strategie da seguire, iniziando con una corretta igiene del sonno, su cui è importante continuare a fare educazione nella popolazione. Ad esempio, è significativo che 4 italiani su 10 utilizzino la visione a letto di TV o smartphone come rituale per favorire il sonno, nonostante si tratti di abitudini controproducenti e da evitare prima di dormire. Può essere utile l'uso di rimedi come la melatonina, che può aiutare ad addormentarsi rapidamente favorendo il regolare ciclo del sonno».