TOSCA di Puccini per la Stagione d'Opera 2024 del Comunale di Bologna Regia di GIOVANNI SCANDELLA
Orchestra e Coro del Comunale di Bologna. Direttrice OKSANA LYNIV/ Direttore SERHII NESTERUK
“La musica dice tutto: c’è l’alba, c’è la speranza di Tosca, c’è il dolore dell’orchestra – unica a sapere la verità – davanti alla gioia e all’ansia della protagonista. La musica sì, è senza tempo”.
La nuova produzione del Teatro Comunale di Bologna di Tosca al Comunale Nouveau, con la regia di Giovanni Scandella, immagina e pensa tutto questo, proietta in un tempo infinito i tempi e le emozioni di quel tempo.
E chiede a cantanti ed orchestra di comunicare tutto, speranza, gioia e dolore: una
scelta non semplice, e, per sua natura, aperta e mai definitivamente conquistata..
La storia dunque, per uscire dalla storia: Puccini compone TOSCA all'inizio del XX secolo, in tre atti, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, ispirata all’omonimo romanzo dello scrittore francese Victorien Sardou pubblicato nel periodo storico e culturale ottocentesco.
L’opera è ambientata nella Roma del 1800, dopo il fallimento della Repubblica Romana, quando lo Stato Pontificio sta catturando i rappresentanti e i sostenitori repubblicani.
Ora il regista Giovanni Scandella presenta così la sua visione dell' opera di Puccini e del suo periodo storico:
“Gli ingredienti (del dramma) di Sardou- sesso, sadismo, la religione, l’arte, per la platea parigina dell’epoca erano alimenti appetitosi che facevano gola ad un certo tipo di pubblico.
L’abile cuoco riusciva a fondere nelle sue storie fantastiche, elementi storici ben precisi
Così Tosca è diventato un dramma che racchiudeva nella sua anima i tre fondamenti della drammaturgia: il dramma di carattere, la suspense, la crudeltà,elementi che non si fermeranno al solo teatro di prosa ma entrano di diritto nel teatro musicale....I
L’operazione di Puccini è estremamente intelligente da un punto di vista teatral-musicale : quegli elementi anche così grezzi diventano reali e necesari.
Nella trasformazione melodrammatica diventano quasi “personaggi” volti ad una teatralizzazione del dramma e lontani dal testo di Sardou .
Puccini modifica e trasforma i personaggi di ogni pomposità creando una sorta di atmosfera dove è il personaggio a reinventare l’ambiente, alleggerendo allo stesso tempo l’azione scenica e portando l’opera dai cinque atti ai tre.
Tosca eroina non femminista né femminile ma femmina. Decisionista E’ lei la regista di tutte le svolte della storia.
E’ lei che cambia le strategie sul campo, l’unico momento in cui perde la lucidità è quando si trova costretta ad uccidere Scarpia: Ho un sogno, forse non realizzabile, chiudere la storia con i due primi atti.
Trasformare il terzo e conclusivo atto in un sogno, il sogno di Tosca” (Giovanni Scandella)..
La visione cdi Scandella fa discutere, è certamente da approfondire nel tempo, sicuramente non facile da realizzare né, tanto meno, banale, ma tale da portare a scelte teatrali così motivate:
“Per quanto riguarda la scenografia di Manuele Gasperoni abbiamo cercato di creare una sorta di contenitore neutro dove sviluppare la narrazione.
Mentre per i costumi di Stefania Scaraggi c’è stata l’intenzione di seguire la linea fedele all’epoca, pensando al teatro shakesperiano dove la scenografia era quasi inesistente, ma il costume diventava protagonista” (Giovanni Scandella).:
Costumi d'epoa quindi e scenografia “neutra”nel tempo senza tempo, con lusica e canto eterni, mai sopra le righe.
La memoria torna a Puccini,:nato in pieno Risorgimento, la sua musica si nutre degli ideali del tempo, gli ideali di una gioventù che ha saputo immaginare un futuro libero all’insegna del riscatto dell’unità d’Italia.
Il compositore vive la sua vita nell’Italia post-risorgimentale e muore nella piena ascesa del fascismo, ma la sua identità ha saputo oltrepassare i suoi tempi. È il primo a comprarsi un fonografo Edison; è il primo ad avere le automobili più all’avanguardia; è il primo a circondarsi di tutte le scoperte del suo tempo. Realizzò inoltre due documentari sulla sua vita quotidiana (di quando caccia per esempio), poiché il suo desiderio era quello di proiettarli nei teatri prima dell’esecuzione delle sue opere, affinché tutti guardassero la vita semplice di un compositore.
Se c'è un grande nella storia della musica che possa dirsi più di ogni altro "uomo di passioni", questi è sicuramente Giacomo Puccini. un genio della musica e del teatro che amava definirsi un "potente cacciatore di uccelli selvatici, libretti d'opera e belle donne".
Tosca è capace di punire con un gesto estremo chi vorrebbe violare la sua dignità.
Tosca e rispetto per sé e per i suoi sentimenti e non accetta compromessi
Ancora oggi è il grido di tante donne costrette a subire da parte di uomini che ritengono che esse siano loro “proprietà”, privandole così di quella dignità che ogni essere umano possiede, arrivando fino a considerarle come meri “oggetti”.
In alcuni paesi ancora oggi la donna è considerata poco più di questo. In effetti, sono tantissime le donne in tutto il mondo che ancora oggi lottano per acquisire la parità di diritti fondamentali per la loro vita. Non a caso, i diritti delle donne e la parità di sesso sono ancora oggi temi al centro di continue discussioni anche nel nostro paese.
Tosca è , così, storia di donne e di uomini, ma parla di Dio.
Tosca è anche una donna religiosa: invoca e prega il Signore di darle forza: «Sempre con fe’ sincera, la mia preghiera ai santi tabernacoli salì. Sempre con fe’ sincera diedi fiori agli altari. Nell’ora del dolore perché, perché Signore, perché me ne rimuneri così?»
È grazie a questa preghiera laica che la donna trova la forza fisica e morale di compiere il delitto e pugnalare il suo aguzzino.
In Tosca, rispetto a tante altre opere liriche, c’è una sorta di inganno continuo, nulla è come sembra. Tutto è altro.
Ognuno dei protagonisti non conosce quella parte di verità che lo porterà alla morte.
E più crudele di tutto si rivela l’inganno finale verso cui vanno felici e ignari i due amanti. Chi sa tutto è Puccini, voglio dire la sua musica che fa da testimone, commenta, grida di dolore.
Un pittore crea, rilegge il mondo per sensazioni. Lo spazio è quello dello spirito, è quello dell’artista che ascolta la Tosca. E’ assolutamente senza tempo.
“E lucean le stelle”, il senso di angoscia dell’uomo davanti alla morte, nel momento in cui capisce che insieme alla vita sta perdendo il bene più prezioso che aveva, cioè l’amore della sua donna, è stato reso con tale intensità che la platea ha vissuto insieme al personaggio lo strazio della consapevolezza di quello che sarà il momento finale, prima o poi, per ciascuno di noi.
"Cos’è che rende un uomo grande ammirato dal creato ammirevole agli occhi di Dio?
Cos’è che rende un uomo forte, più forte del mondo intero, cos’è che lòo rende debole più debole di un bambino?
Cos’è che rende un uomo saldo, più saldo della roccia. E’ l’amore.
Cos’è che sussiste quando tutto frana. E’ l’amore.
E amore è solo quello che mai si muta in qualcos’altro" (Soren Kirkegaard)..
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Bologna, Comunale Nouveau, Stagione d’Opera 2024
“TOSCA”
Melodramma in tre atti su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, dal dramma storico La Tosca di Victorien Sardou.
Musica di Giacomo Puccini
Floria Tosca CARMEN GIANNATTASIO/ VALENTINA BOI
Mario Cavaradossi ROBERTO ARONICA/
Il barone Scarpia GABRIELE VIVIANI
Cesare Angelotti CHRISTIAN BARONE
Il Sagrestano PAOLO MARIA ORECCHIA
Spoletta PAOLO ANTOGNETTI
Sciarrone NICOLÒ CERIANI
Carceriere CHRISTIAN BARONE
Un pastorello CAMILLA BARAVELLI SABENA
Orchestra, Coro e Coro delle Voci Bianche del Teatro Comunale di Bologna
Direttrice OKSANA LYNIV/ Direttore SERHII NESTERUK
Maestro del Coro Gea Garatti Ansini
Maestro del Coro delle Voci Bianche Alhambra Superchi