The Sims Medieval, la recensione di un titolo che potrebbe piacere anche a te, davvero!
Con Medieval, il celebre simulatore di vita targato Electronic Arts cambia forma e trova modi alternativi di divertire ed entusiasmare. Tutti i dettagli sul nuovo The Sims nella recensione esclusiva di Inside the Game.
Se anche tu sei di quelli che “io a The Sims non ci gioco se non per torturarne uno fino a farlo morire” allora continua a leggere, potresti rimanere sorpreso. The Sims Medieval infatti non è il solito The Sims, dove fare la cacca in tempo spesso e volentieri è il punto più alto della giornata, ma un gioco per certi versi completamente diverso. Il vostro Sims ora infatti avrà solo due necessità fisiche, mangiare e dormire, il resto della giornata lo potrete passare a svolgere il vostro lavoro o a darvi da fare per completare la missione scelta. Proprio così, in The Sims Medieval ci sono vere e proprie missioni e ogni volta che ne porterete a termine una dovrete sceglierne una nuova, magari da associare a un nuovo personaggio da creare per l’occasione. Questo perchè in The Sims Medieval il giocatore è chiamato a ricoprire più ruoli, accessibili solo dopo aver costruito nel regno la struttura necessaria. L’armeria vi darà accesso al guerriero, ci sono due tipi di templi e quindi due tipi di chierici, c’è naturalmente il re con il quale inizierete obbligatoriamente a giocare, c’è il mago, il dottore, il mercante e la spia, non ultimo il mitico bardo.
Nei panni del re potrete mandare chiunque vi sia antipatico nella fossa della bestia, oppure semplicemente condannarlo alla gogna, in quelli del dottore dovrete darvi da fare con sanguisughe e pozioni per le malattie più disparate (e molto divertenti), mentre il mercante dovrà tenere d’occhio prezzi e clienti. Piccoli lampi di vita medievale, con spade e armature diverse, settanta e più missioni pronte a cambiare radicalmente se affrontate con un personaggio diverso. Che dire di più? The Sims Medieval è proprio un bel gioco. Sa essere epico, ironico, divertente e drammatico e poi riuscirebbe anche a superare la “Prova Bonz”. Bonz è un mio amico, lui gioca a Call of Duty e ai giochi con le spade che fanno male, probabilmente pensa che The Sims sia un programma sviluppato dal governo americano per il controllo della masse, eppure… The Sims Medieval ha superato brillantemente la “Prova Bonz”, gli è piaciuto, ci ha giocato e nei panni di un cinico sovrano non smetteva un attimo di sputare in faccia a chi veniva a corte per trovarlo per chiedergli consiglio. Nel mentre si è anche sposato con una strega che nella missione scelta stava terrorizzando il suo regno. Figo il Bonz.
Veniamo ai problemi. Al contrario degli altri The Sims questo ha una fine, quando arriverà se vi sarete comportati bene potrete trasformare uno dei vostri personaggi nel Re della partita successiva. Il regno però rimarrà lo stesso (ora privo di tutte le strutture precedentemente costruite), cazzo EA, ma mettine almeno due! Il sogno è averne uno in grado di plasmarsi in base alle missioni portate a termine, alle scelte dei nostri personaggi, una roba un po’ alla Molyneux e chissà, probabilmente ci arriveremo. Inoltre in The Sims Medieval non si può costruire liberamente, niente cazzeruola e calce, non è nemmeno possibile aumentare la grandezza di una stanza, ma si può arredare e gli oggetti (sbloccabili man mano che giocherete) sono davvero tantissimi. E allora è una cagata? No, perchè per essere veramente soddisfatti di The Sims Medieval, per vedere tutte le varianti di tutte le missioni, ci metterete comunque molto più di settanta ore di gioco, abbondantemente sopra la media. A sorpresa quindi abbiamo elementi da gioco di ruolo, combattimenti (che non sono quelli di Oblivion ma prevedono anche diverse strategie che naturalmente all’inizio vi saranno precluse), porzioni da avventura, ogni missione prevede cose nuove. I limiti li abbiamo visti insieme, ma The Sims Medieval ha le potenzialità per divenire una serie a parte, crescendo ha davvero le potenzialità per stupire appassionati e non, compresi voi che state sempre a sforacchiare il nemico più vicino… ce lo conferma Bonz.
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