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Tecnologia termica, oltre la sicurezza per pensare in prospettiva

10/02/21

Le telecamere termografiche sono infatti al centro del dibattito: si vedono nei supermercati, in mano agli agenti di polizia, negli aeroporti, ma anche in ospedali, scuole, fabbriche e in generale in tutti gli ambienti ad alta densità o dove si possano presentare assembramenti o flussi di persone in movimento.

FotoConoscere il mercato, ascoltarne le necessità e saper rispondere con prontezza, competenza e capillarità: queste sono le linee guida che più che mai devono caratterizzare le strategie di chi intende operare con successo in un mercato che cambia di giorno in giorno e che ha visto, in questa delicata fase, porre la tecnologia termica al centro, in Italia e non solo. Le telecamere termografiche sono infatti al centro del dibattito: si vedono nei supermercati, in mano agli agenti di polizia, negli aeroporti, ma anche in ospedali, scuole, fabbriche e in generale in tutti gli ambienti ad alta densità o dove si possano presentare assembramenti o flussi di persone in movimento. Fisse o portatili, queste camere sono in grado di eseguire un rapido ed affidabile screening della temperatura della superficie cutanea, senza necessità di contatto con l’operatore. E stanno diventando degli strumenti di uso massivo, con i quali la cittadinanza comincia a convivere. Ma che succederà quando – si spera il prima possibile – l’emergenza sanitaria cesserà?

In emergenza, il comparto sicurezza è stato protagonista tecnologico delle strategie di risposta: intelligenza artificiale, tecnologia termica e controllo degli accessi hanno mostrato un nuovo volto “sanitario”, portando il concetto di sicurezza su un piano collettivo, visibile nel quotidiano e capace di mostrare il proprio valore aggiunto in maniera tangibile e concreta. Ora la domanda è: quando si esaurirà la curva dei termoscanner, il nostro settore continuerà ad essere protagonista e trend setter di una sicurezza che ha cambiato volto e applicativi? Si saprà capitalizzare questo sentiment, sviluppare ed argomentare il valore che le nostre tecnologie possono aggiungere anche per individuare una banale influenza (che presenta però un costo aziendale e sociale non irrilevante)? Si saprà in sostanza imprimere un nuovo stigma alla cultura della prevenzione? E si saprà, se del caso, guardare anche oltre?

Investimento vs. costo

Il primo aspetto per poter guardare in una prospettiva che superi l’emergenza è saper garantire alla committenza che gli investimenti effettuati si mostrino future-proof e non rappresentino dei meri costi finalizzati all’adeguamento del momento. Per salvaguardare l’investimento è essenziale assicurare una flessibilità tecnologica ed applicativa tale da garantire un adattamento semplice e fluido alle possibili fasi (di inasprimento o, come tutti auspichiamo, di graduale ritorno alla normalità) che potranno intervenire nel tempo. Con questo approccio, la priorità da soddisfare - oggi e in un futuro dai difficili contorni – è garantire un accesso fluido con rilevazione della temperatura e dell’eventuale presenza di DPI in più tipologie di scenario: ad alta, media o ridotta affluenza.

Non solo security

Ma perché non andare ancora oltre, affacciandosi con la stessa competenza e focalizzazione tecnologica su altri segmenti applicativi dei sensori termici, come le automazioni industriali, la termografia ispettiva e il settore outdoor(1)? I device per la termografia ispettiva possono infatti individuare precocemente anomalie e possibili cause di guasto o danneggiamenti, ma anche prevedere la durata di componenti o la definizione dei tempi di manutenzione, come pure verificare e asseverare le certificazioni energetiche. Dal settore nautico e aeronautico al controllo delle temperature di processo, dall’edilizia fino ai data center: la termografia ispettiva è in grado di rilevare differenze termiche anche minime che possono essere causa o evidenza di falle (infiltrazioni, surriscaldamento, inneschi di incendio, perdite, etc). Un mercato che quindi si sposta su più piani operativi ed offre molteplici possibilità di sviluppo.

Usciamo allo scoperto

Ma ci sono anche altre aree operative, sicuramente “eccentriche” rispetto al focus della sicurezza ma alle quali vale comunque la pena di rivolgersi con una tecnologia termica che presenta molteplici vantaggi applicativi: penso ai visori termici, ai monocoli, binocoli e cannocchiali ad infrarossi per fucili ad uso militare, caccia o anche attività ludico-scientifiche come il birdwatching: la termografia non risente infatti di buio o nebbia, mantenendo inalterate visibilità e nitidezza in qualunque condizione ambientale.

La versatilità dei sensori termici li propone in sintesi come tecnologia ad ampio spettro applicativo che consente di guardare alla sicurezza in tutte le sue sfaccettature ed anche oltre.

(1) HikMicro è una BU di Hikvision focalizzata sulla tecnologia a sensore termico, che vanta uno stabilimento produttivo ad hoc in Cina con un reparto R&D dedicato e una sede a Roma.

maggiori informazioni su:
www.hikmicrotech.com/en

Contributo per secsolution magazine a cura di Amedeo Basile - Business Development Manager di HikMicro (BU di Hikvision)



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