Roberto Piaia ed Elena Rede in The Bricklane Gallery London
Roberto Piaia dopo il successo della mostra “Storie di Luce” svoltasi in maggio a Casa Museo G.B.Cima di Conegliano, vola a Londra per presentare le sue opere in una nota Galleria in pieno centro londinese “The Bricklane Gallery” da mercoledì 18 a domenica 22 luglio 2012. Un’altra protagonista è la pittrice e scultrice milanese Elena Rede.
La sigla stilistica con la quale Roberto Piaia definisce il suo lavoro è “Assurfivo”, una parola alquanto curiosa che unisce astratto con surreale e figurativo.
Cito alla lettera un suo breve testo che porta il titolo Il mio mondo, dove l’artista dichiara di voler andare oltre, toccare e sentire le parti più remote, i nostri pensieri più nascosti nella nostra mente, dare forza e vita a qualsiasi forma ricreandola con i propri colori naturali. Di fronte al messaggio forte e sicuro di certe sue opere, di fronte alla sua riflessione sulla forma, sul colore e sulle trasparenze del vetro, di fronte alle sue raffigurazioni della donna – diventa un’avvertenza di lettura, che sottintende un richiamo alle atmosfere oniriche del Surrealismo. Ha anche un senso preciso il riferimento all’astrattismo, proprio là dove l’immagine si impone più fantasmagorica, in quanto la concettualità tende a prevalere sul significato, eludendo qualunque referenza spaziale e temporale. La costruzione visiva è comunque sempre tributaria dell’astrattismo, là dove lo sfondo coniuga fasce colorate che avvolgono e coinvolgono figure e oggetti in un inganno ottico abile quanto spiazzante. La complessità dell’universo visivo di Roberto Piaia dove si alternano cicli di opere caratterizzati da approcci visivi diversi, da sperimentazioni stilistiche di varia natura, ma dove la costante che sempre riporta alla sua inimitabile individualità è l’applicazione fantasmagorica del colore richiede un’attenzione particolare. Sarebbe infatti pretestuoso procedere lungo una linea cronologica, perché spesso si ritrovano analogie di stile e di contenuto in opere anche parecchio distanti nel tempo. L’artista sembra voler mettersi in gioco ogni volta, reinvestendo sul suo cospicuo patrimonio professionale, senza mai smentire o smontare le esperienze precedenti.
Nel panorama europeo il Piaia entra ancora una volta presentando alcune opere sinificative del suo lavoro – Gradinata ai Murazzi - opera del 2000 olio su tela che rappresenta l’astratto Assurfivo, dove strisce colorate di blu, giallo, rosso e verde, arricchite da motivi decorativi atonali, svettano come lame di luce dal palcoscenico di un spettacolo psichedelico fortemente ritmato – Kriss – 2011, olio su tela, qui campeggia una nudità femminile che corrisponde ai canoni estetici dei mezzi di comunicazione di massa, marcatamente erotica, Il suo è un richiamo inequivocabile, sembra lanciare una sfida al mondo maschile, esponendo a una luce invadente la sua pelle levigata e lucida come una corazza. Una sorta di Minerva contemporanea
dunque, ma anche un’icona che riecheggia la Pop Art, in quanto segnale e avvertimento della mercificazione del corpo della donna nella comunicazione pubblicitaria. Una finzione patinata quindi, ma anche la proiezione di desideri e di repressioni, oggetto e soggetto di un fraintendimento condiviso.
Infine una riproduzione serigrafiaca di un’opera imporante: Il Violino, tiratura di 30 esemplari e 5 prove d’autore per soggetto a ca.22 colori in tecniche serigrafiche coinvolgendo parti materiche e stampe selettive in quadricomia e al tratto con intervento attivo da parte dell’autore Roberto Piaia.
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