ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

Opere da toccare di Giovanni Boldrini , presso la Coop di Pistoia

09/02/11

Opere da toccare Un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre ma avere nuovi occhi (M. Proust) I bassorilievi realizzati da Giovanni Boldrini sono la “traduzione” di alcuni dipinti di Marino Marini appositamente studiati per un approccio tattile

Marino Marini, nato a Pistoia e considerato ormai uno dei più grandi artisti del Novecento, ha da sempre dedicato grande attenzione alle superfici delle sue opere e come diciamo ai bambini durante le didattiche:“ ‘la pelle’ delle sculture ci racconta una storia, ci dice infatti che l’opera che stiamo toccando è triste, felice, impaurita.” La patina levigata delle Pomone e dei primi cavalli ci racconta una storia di dolcezza e serenità mentre la superficie combusta di certi cavalieri disarcionati ci spaventa tanto è corrosa e tagliente.
Il nostro sogno è quello di far toccare le opere pittoriche di Marino: i bassorilievi che abbiamo potuto realizzare grazie all’abilità tecnica e alla sua conoscenza approfondita dei materiali di Giovanni Boldrini, artista ed esperto in laboratori d’arte per diversamente abili, sono infatti la traduzione tattile di alcuni dipinti di Marino. Questo, non senza emozione da parte nostra, permette a un non vedente di conoscere un quadro di Marino di cui può aver sempre sentito parlare senza aver mai potuto “conoscerlo” direttamente. Ovviamente si tratta di un progetto in fieri che dovrà essere perfezionato e per far questo l’aiuto dei non vedenti è e sarà sempre essenziale.
Le potenzialità di questo lavoro sono infinite, i pannelli possono essere utilizzati da un fruitore che viene autonomamente a visitare il museo e per questo stiamo infatti pensando di realizzare un allestimento stabile in una delle sale espositive, a corredo della sala abbiamo intenzione di creare un vero e proprio percorso all’interno dell’intero museo con un tracciato a pavimento, didascalie in Braille che segnalino e spieghino tutte le opere, anche scultoree, che un non vedente può toccare. Gli insegnanti potranno utilizzare questa opportunità sia per far partecipare attivamente gli studenti ipo-vedenti o non vedenti ad una visita con la classe oppure pensare ad un percorso per la classe intera che sfrutti i bassorilievi tattili per sperimentare nuove modalità di fruizione delle opere d’arte.
Questo nostro lavoro, ci auguriamo possa essere un modo per avvicinare all’arte i non vedenti ma anche per regalare un nuova visione dell’arte a tutti quanti perché citando Proust: Un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre ma avere nuovi occhi.




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