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Comunicato Stampa

Olio di rosa mosqueta per la salute della pelle

La Rosa rubiginosa detta anche Mosqueta del Cile è un arbusto selvatico simile per molti aspetti alla Rosa canina, che cresce spontaneamente nella zona centro-meridionale del Cile in un clima temperato e piovoso. E’ un arbusto selvatico appartenente alla famiglia delle rosacae. La droga è rappresentata dall’olio che si ottiene per spremitura dei semi.

FotoLa rosa mosqueta è un classico contro l'invecchiamento della pelle e dell'organismo. La rosa "mosqueta" è un fiore con virtù prodigiose che cresce spontaneamente, da non confondere con le rose da cui si estrae l'olio essenziale, perché è dal seme di questa rosa, simile al biancospino, che si ottiene il prezioso olio vegetale che agisce contro i segni del tempo e che favorisce la cicatrizzazione.
Dal greco rhodon: rosa e dal latino rubiginosus: di colore ruggine caratteristico sia dei fusti che delle foglie. Il nome comune italiano è rosa balsamina ma Rosa rubiginosa o Mosqueta è il nome comune utilizzato per almeno tre specie di Rose: Rosa moschata , Rosa eglantera e Rosa canina . La polpa, commestibile, ha un elevato contenuto di vitamina C ed è spesso utilizzata per la preparazione di marmellate e conserve.

La Rosa affinis rubiginosa è una varietà di Rosa canina che cresce allo stato selvatico, in un habitat incontaminato dell'altopiano nel centro-sud del Cile, dove è nota con il nome di Rosa mosqueta. La popolazione India Araucana (Mapuche), un popolo Amerindo originario del Cile centrale, sembra abbia utilizzato per prima la Rosa mosqueta per le sue proprietà benefiche per la pelle.

Il Cile è stato uno dei primi paesi dove è stata coltivata in modo intensivo. Fino a pochi decenni fa, questa rosa era considerata una pianta infestante, poi si è aperto il mercato degli infusi/the. La polpa del cinorrode, commestibile, ha un elevato contenuto di vitamina C ed è spesso utilizzata per la preparazione di marmellate e conserve. Le foglie e i petali vengono utilizzati per bagni e infusi dalle proprietà astringenti e rinfrescanti. A metà degli anni 80 si è cominciato ad utilizzare i semi della rosa mosqueta (scarto della produzione delle polpe deidratate dette cascarilla) per estrarre il suo prodotto più prezioso: l’olio di Rosa mosqueta.

Dai semi di rosa mosqueta viene estratto un olio apprezzato in cosmetica per il suo alto contenuto di acidi grassi polinsaturi utili per combattere i processi di invecchiamento cellulare, e di vitamina A che ha potere ringiovanente sulla pelle.
Ottimo per levigare le cicatrici, calmante nelle scottature da esposizione ai raggi solari, agisce contro la pelle secca e usato sui capelli li rende sani, morbidi e lucenti. L’olio ottenuto dai semi del suo frutto contiene l’80% di acidi grassi polinsaturi, di cui il 44% di acido linoleico e il 36% di acido alfalinolenico, entrambi indispensabili alla rigenerazione cellulare e al mantenimento della morbidezza delle pareti cellulari. I ricercatori hanno scoperto la presenza di acido transretinoico, o retinolo, o ancora vitamina A acida, una forma estremamente attiva della vitamina A. Al contrario di numerosi prodotti cosmetici, l’olio di rosa mosqueta del Cile non fa un peeling superficiale, agisce in profondità e apporta elementi indispensabili alla pelle. Il più ricco in AGE oméga 3 e Vitamina E, notevoli anti-ossidanti. Protegge e nutre la membrana cellulare. Rallenta il processo di invecchiamento cutaneo in profondità.

La produzione dell’olio ha una resa bassissima: da 1000 kg di frutti della rosa si ricavano 230 kg di semi, da cui si estraggono, con pressatura a freddo, circa10 kg di olio. Gli oli di Rosa mosqueta (rose hip oils) cambiano notevolmente in qualità, secondo la metodica di estrazione e di raffinazione. L’estrazione con solventi comporta una maggiore quantità di fenoli e una maggiore stabilità all’ossidazione. Tale metodo non è consigliato per utilizzare l’olio nella cosmetica naturale. L’estrazione a freddo comporta un colore salmone più intenso e una maggiore percentuale di acidi grassi polinsaturi liberi, senza contenere pericolosi residui del solvente.

Dal punto di vista qualitativo l’olio di Rosa mosqueta viene classificato come:
• olio di Rosa mosqueta raffinato: estratto con solventi e raffinato con processi chimici;
• olio di Rosa mosqueta naturale: estratto per spremitura a freddo e senza alcuna raffinazione;
• olio di Rosa mosqueta biologico: estratto come il precedente e certificato.

Sono stati eseguiti molti studi, sia in istituti cileni che in altre nazioni, per comprovare l’utilità dell’olio di Rosa mosqueta sia in medicina che in cosmetica.
La prestiosa Università di Concepcìon e la Fondazione Coesam hanno messo in evidenza che l’olio di Rosa mosqueta è efficace nel trattamento di cicatrici, cheloidi, smagliature, invecchiamento prematuro dei tessuti cutanei, attenuazione delle rughe di espressione, macchie di vecchiaia, scottature e danni da esposizione al sole.

L’essenza di Rosa Mosqueta viene utilizzata nella preparazione di oli profumati che oltre ad avere un effetto idratante e rilassante donano alla pelle un profumo particolarmente femminile da essere definiti “feromoni naturali”.
La rosa mosqueta, chiamata anche rosa rubiginosa, è un arbusto della famiglia delle rosacee. È una pianta d’origine europea molto diffusa allo stato selvatico, cresce ovunque in Francia, eccetto sulla costa mediterranea e in Corsica.
La rosa mosqueta apprezza essere esposta in pieno sole, ma può svilupparsi anche su un terreno parzialmente ombreggiato. Questa specie riesce a crescere in zone dal suolo povero, resiste al freddo e a molte malattie, nonché all’inquinamento urbano. Alcune parti della rosa mosqueta sono tradizionalmente utilizzate per scopi medicinali. I petali sono noti per le loro virtù astringenti e antinfiammatorie e sono utilizzati per regolare il transito intestinale. I germogli, preparati con un mix d’acqua, alcool e glicerina, sono tradizionalmente utilizzati per le patologie respiratorie (asma, rinite cronica...). La tisana di foglie, leggermente lassativa, può anche essere applicata come cataplasma per favorire la cicatrizzazione. In cosmetologia, l’olio di rosa mosqueta bio è noto per donare alla pelle nutrimento e comfort. L'olio prezioso, ricco di omega 3, ha un bel colore arancione grazie alle vitamine che contiene. Favorisce la rigenerazione cutanea e ha un effetto "lifting" sulla pelle.

In sintesi:
Proprietà topiche dell'olio di rosa mosqueta
L'applicazione sulla pelle dell'olio di rosa mosqueta offre i seguenti benefici:
• Riparazione di ustioni
• Rigenerazione dei tessuti dopo un intervento chirurgico
• Stimolazione della produzione di collagene ed elastina, che donano compattezza ed elasticità della pelle
• Miglioramento dell'aspetto delle cicatrici
• Idratazione profonda
• Omogeneizzazione della pigmentazione cutanea

Proprietà nutrizionali della polvere di rosa mosqueta
Oltre all'uso topico, la pianta offre benefici anche a livello alimentare. Le sue proprietà nutrizionali derivano dall'elevato contenuto di acidi grassi Omega 6 e Omega 3 che presentano i semi e il guscio dei frutti. Ma non solo. La pianta è anche un'importante fonte di vitamina C, magnesio, flavonoidi o carotenoidi, nutrienti che vengono consumati sotto forma di polvere, ricavata dai semi e dal guscio dei frutti, entrambi essiccati. Proprio per il contenuto di vitamina C, è utile per sostenere le naturali difese dell’organismo, soprattutto nei periodi in cui rischia maggiormente di venire indebolito.
Usate in prevenzione le bacche possono contrastare il raffreddore e le malattie da raffreddamento tipiche invernali. I suoi benefici erano talmente noti che durante la Seconda guerra mondiale gli estratti della pianta erano utilizzati come fonte di vitamina C per sopperire alla carenza nei bambini.

Bibliografia:
• https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/?term=rosa+mosqueta
• Anthony J.O’Lenik,jr. David C. Steinberg “Oils of Nature” – ed.Allured , 2007G.
• Proserpio, A .Martelli, G.F:Patri “Elementi di Fitocosmesi” vol.1 ed.Sepem , 1982
• Porto Pietro: “Olio di Jojoba e Burro di Karitè , una cera liquida ed un trigliceride burroso” Tesi di fine anno – Corso fitopreparatori , Milano 1980
• SICC “Derivati vegetali in cosmetica” atti del convegno 15 Settembre 1978
• Sito consultati: Promiseland.it – Forumup di Lola
• Piergiorgio Pietta “Sistema immunitario e acidi grassi” – Massetti Rodella editori 2005
• Paolo Rovest, Umberto Boni, Gianfranco Patri “Le Erbe” F.lli Fabbri Editori – 1980



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