Nursing Up: «Infermieri aggrediti al CSM di Ciriè, sicurezza inesistente: servono interventi immediati»
Un nuovo episodio di violenza nei confronti degli operatori sanitari si è verificato presso il Centro di Salute Mentale (CSM) di Ciriè, all’interno della ASL TO4
Un nuovo episodio di violenza nei confronti degli operatori sanitari si è verificato presso il Centro di Salute Mentale (CSM) di Ciriè, all’interno della ASL TO4. Un uomo, presentatosi in ambulatorio pretendendo informazioni sulla terapia del padre, ha minacciato, insultato e aggredito verbalmente il personale presente, composto da tre infermieri e un’educatrice professionale. Solo l’intervento delle forze dell’ordine ha permesso di riportare la situazione alla calma.
Il sindacato Nursing Up, attraverso il referente sindacale della ASL TO4, Marco Boccacciari, denuncia la totale assenza di sicurezza per gli infermieri e gli operatori sanitari impegnati nei servizi psichiatrici. «Non è un episodio isolato – spiega Boccacciari – Già in passato, un altro paziente è riuscito a forzare una porta e a lanciarla contro gli infermieri. Nonostante le segnalazioni al risk management e alle istituzioni competenti, nessun provvedimento è stato preso per tutelare il personale.»
La situazione è resa ancora più insostenibile dalla gravissima carenza di personale. «Attualmente, gli infermieri in servizio presso i CSM di Ciriè e Lanzo sono appena tre o quattro in totale, costretti a dividersi tra le due strutture.- racconta Boccacciari - Questo significa che in alcuni giorni il numero di infermieri in servizio scende al di sotto delle quattro unità, lasciando il personale in una condizione di estrema vulnerabilità, soprattutto in presenza di episodi di violenza come quello avvenuto nei giorni scorsi».
A peggiorare ulteriormente il quadro è la posizione strutturale del CSM di Ciriè, situato al terzo piano di una palazzina priva di vie di fuga adeguate. «In caso di aggressione - continua Boccacciari - gli infermieri non hanno alternative: o si espongono ai colpi o rischiano di buttarsi di sotto». Una condizione inaccettabile che mette a serio rischio la sicurezza di chi ogni giorno lavora per garantire assistenza ai pazienti.
Nursing Up chiede un intervento immediato delle istituzioni per garantire la sicurezza del personale sanitario. È indispensabile aumentare subito il numero di infermieri, affinché nessun turno venga coperto da un numero insufficiente di operatori. È necessario inoltre installare sistemi di sicurezza adeguati, prevedere la presenza di personale di vigilanza nei centri a rischio e adottare protocolli chiari contro le aggressioni, con procedure rapide di intervento. Servono misure concrete per mettere in sicurezza il CSM di Ciriè e altre strutture sanitarie della ASL TO4, evitando che gli operatori continuino a lavorare in condizioni di pericolo costante.
Sulla vicenda è intervenuto anche Claudio Delli Carri, segretario regionale di Nursing Up, che ha ribadito la necessità di un intervento concreto da parte delle istituzioni: «Da anni denunciamo episodi di violenza nei confronti degli infermieri, ma restiamo inascoltati. Il personale sanitario lavora in condizioni di pericolo costante, senza le necessarie tutele e con organici ridotti all’osso. È inaccettabile che chi garantisce l’assistenza ai cittadini debba subire aggressioni mentre svolge il proprio lavoro. Servono misure immediate per garantire la sicurezza degli operatori e la qualità delle cure per i pazienti.»
«Gli infermieri sono in prima linea ogni giorno, ma senza tutele e senza strumenti per difendersi – conclude Boccacciari – Non possiamo più accettare che chi si prende cura della salute dei cittadini rischi la propria incolumità a causa dell’inerzia delle istituzioni.»