NEXT GENERATION EU: un'opportunità per ripartire insieme alle nuove generazioni
Investire nella Next Generation, valorizzando il capitale umano e fornendo ai giovani precise competenze a vari livelli - competenze di base e avanzate, tecnologiche e trasversali ma anche sociali - formando professionisti capaci di confrontarsi nelle sfide della società globale e in grado di guardare al futuro con occhi nuovi. Sono questi i punti da cui partire per migliorare la disastrosa situazione in cui si trova oggi il Paese, con un numero di Neet – giovani che non studiano e non lavorano – tra i più alti in Europa.
I giovani vogliono tornare a guardare positivamente al futuro e per questo chiedono a gran voce un cambiamento radicale, fondato sul valore della persona, sul suo diritto al lavoro e sulla tutela del mondo in cui vive: per superare la grave crisi in cui si trova il nostro Paese è su di loro che dobbiamo investire. Questo quanto emerso ieri nel corso del webinar, organizzato da Vises onlus in collaborazione con l’università Luiss, sul tema “Next Generation EU: un’opportunità per costruire il Paese della prossima generazione”.
“La valorizzazione del capitale umano, della capacità inventiva, del merito – ha dichiarato Rita Santarelli, presidente Vises onlus - sono alcuni dei capisaldi da cui partire per consentire a un paese di crescere e svilupparsi. Oggi, grazie anche alla tecnologia e all’innovazione disponibili sul mercato e grazie ai finanziamenti europei, l’Italia si trova davanti a un’opportunità senza precedenti e l’investimento nell’empowerment delle persone, e in particolare dei giovani, sarà uno dei punti fondamentali”.
Per il presidente Federmanager, Stefano Cuzzilla: “Servono iniziative concrete per coinvolgere e valorizzare i nostri talenti e garantire loro gli strumenti necessari a costruire un futuro sostenibile, inclusivo e digitalizzato. Un futuro anche di lavoro, dato che il mercato sta cambiando rapidamente e fatica a trovare le competenze che servono: in Italia nel 36,4% delle nuove assunzioni, le imprese dichiarano difficoltà di reperimento, una percentuale che sale al 48% per i dirigenti. Ecco perché bisogna allineare le competenze dei giovani ai nuovi fabbisogni e offrire una formazione efficace e continua, che assicuri anche occupazione di qualità alle generazioni più giovani”.
“La nostra Università è fortemente impegnata nella costruzione di programmi di alta formazione con al centro innovazione tecnologica, sostenibilità e cultura di impresa” ha dichiarato il Rettore della Luiss Andrea Prencipe, proseguendo: “Se vogliamo guardare al futuro delle giovani generazioni, dobbiamo “sederci’ sulle loro spalle che è nostro compito rendere più "robuste". Dobbiamo incoraggiarli ad essere più consapevoli e responsabili ed in questo noi docenti non dobbiamo solo insegnare ma creare le condizioni affinché i giovani possano realmente diventare protagonisti delle loro scelte future.
L’impatto sociale ed economico della pandemia è stato particolarmente grave per i giovani, facendo salire al 23,3% il dato già preoccupante relativo ai Neet (dati Istat 2021), con una percentuale allarmante (32,1%) di Neet maturi tra i 30 e i 34 anni che si trovano disoccupati per un lunghissimo periodo (Rapporto Giovani 2021).
Nel panel finale del webinar sono emerse alcune proposte dei relatori - parte integrante dell'attuale sistema rappresentativo sociale, organizzativo, culturale e istituzionale – per sostenere l’occupazione giovanile, mettendola in sintonia con i cambiamenti in atto e le nuove competenze richieste. Reinventare i canali di orientamento e avviamento al lavoro e del sostegno dell’autoimprenditorialità, creando un ponte che parta dalla scuola e dall’Università fino ad arrivare al mondo del lavoro e delle aziende, saranno azioni fondamentali per operare un reale cambiamento rispetto al passato e per consentire alle giovani generazioni di affrontare in autonomia la fase di uscita dalla famiglia e transizione alla vita adulta.
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