Nelle antiche cisterne di Napoli una visita spettacolo di NarteA racconta il Tunnel Borbonico
Sabato 9 novembre 2013 (due turni alle ore 19:00 e ore 20:30) la Napoli di “sotto” del Tunnel Borbonico andrà in scena con una visita teatralizzata dell’Associazione Culturale NarteA.
Immergersi nella città di “sotto” per conoscere il passato di Napoli: sabato 9 novembre 2013 (con due turni a disposizione, ore 19:00 e ore 20:30) l’Associazione Culturale NarteA scende nel ventre napoletano con “SUB URBE, EMOZIONI SOTTOVOCE”, una travolgente visita guidata teatralizzata concepita per condurre i visitatori lungo ben cinque secoli di storia, abbracciando al percorso turistico anche l’aspetto ludico-interattivo, alla scoperta del misterioso sottosuolo del Tunnel Borbonico. Staccando la spina dal caos e dall'inquinamento di “sopra”, gli ospiti potranno addentrarsi nel silenzio delle meravigliose grotte di tufo giallo: una vera e propria immersione nel storia, un viaggio nel tempo per incontrare personaggi di altre epoche, che interpreteranno la storia della "città del Sole" con le vicende vissute nell'ombra delle sue viscere. L’appuntamento al pubblico è presso il Tunnel Borbonico, ingresso in Vico del Grottone n° 4 – la II traversa a sinistra salendo via Gennaro Serra, strada alla destra di piazza Plebiscito –, mentre la fine del percorso prevede l'uscita in via Domenico Morelli, all'interno dell’omonimo Parcheggio. La prenotazione è obbligatoria al 339.7020849 - 334.6227785. Costo € 15,00 adulti.
Si entra nella Sub Urbe, accompagnati da una guida esperta, congiuntamente all'intrattenimento realizzato da un’equipe di attori professionisti – Federica Altamura, Viviana Cangiano, Peppe Romano e Sergio Del Prete – che, vestiti in abiti d’epoca, daranno vita agli avvenimenti e ai personaggi di un passato tradizionale ma anche storico. Creata appositamente sui “reportage” del Tunnel Borbonico, questa esclusiva pièce teatrale intende intrecciarsi ai racconti, agli aneddoti e alle credenze popolari che, pur restando spesso nell'oscurità, sono indispensabili per capire a pieno la storia di Napoli e per apprezzare completamente l’inestimabile patrimonio culturale partenopeo.
Palcoscenico d’eccezione sarà questo percorso sotterraneo, commissionato il 19 febbraio del 1853 da Ferdinando II di Borbone all'architetto Errico Alvino per collegare il Palazzo Reale con la Caserma “Vittoria”, in modo da permettere un attraversamento militare in difesa della reggia e una via di fuga sicura per salvare i monarchi in caso di un eventuale pericolo. Napoli era stata, però, scavata precedentemente dai greci, dai romani che una volta estratto il tufo giallo, usato per costruire le abitazioni, pensarono di collegare le varie cave con dei cunicoli e incanalarvi le acque del Serino per trasformarle in cisterne. Tuttavia il primo uomo moderno che lasciò il segno nella storia di Napoli, essendo l’unico studioso che si calò nelle viscere della città per ricavarne uno studio meticoloso e particolareggiato per individuare i circa cinquemila rifugi nella roccia tufacea, fu Guglielmo Melisurgo: l’ingegnere realmente esistito sarà il personaggio che scorterà il pubblico lungo le cavità-ricoveri che salvarono la vita di migliaia di cittadini durante le incursioni aeree della II Guerra Mondiale.
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