Lunetta Savino con Andrea Renzi, Riccardo Ardolino e Chiarastella Sorrentino sul palcoscenico del Tetro Ebe Stignani di Imola in
Un’immersione profonda nel cuore di una madre . Regia di Marcello Cotugno
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Lunetta Savino con Andrea Renzi, Riccardo Ardolino e Chiarastella Sorrentino sul palcoscenico del Tetro Ebe Stignani di Imola per reinterpretare Anne, la madre dalla pièce del Premio Oscar Florian Zeller.
“La madre” è una risposta diretta, come un’eco divertente e dolorosa della pièce dello stesso autore de “Il Padre” che vinse 3 Molière nel 2014.
Come tante altre donne, Anne (Lunetta Savino) ha dato tutto per i suoi figli, per il marito, per la sua casa... Ma gli anni sono passati, i figli se ne sono andati e ora è il turno del marito di... assentarsi sempre di più. più spesso. Anna si ritrova sola, in un regno che fugge da tutte le parti. Ma basta che suo figlio, nel mezzo di una rottura sentimentale, torni e trascorra qualche giorno a casa perché lei ricominci a vivere, a respirare, a ballare, anche se ciò significa dimenticare che dovrà lasciarlo andare una seconda volta.
Lo spettacolo inizia con toni leggeri da commedia per trasformarsi gradualmente in un dramma spietato che non sembra essere né un vero sogno, né la banale realtà del presente, ma una vertigine ipnotica e crudele dalla quale risvegliarsi è impossibile.
Il mondo di Anna, interpretata con grande sensibilità da Lunetta Savino, è un luogo in cui lei non si riconosce più, isolata da una famiglia che sembra rifiutarla. La madre cade dunque nella disperazione, ossessionata da una sorta di “multiverso della mente”, in cui le realtà si sdoppiano, creando un’illusione di autenticità. Ma qual è la verità? Riuscirà Anna a “risvegliarsi” e ad accettare il suo presente?
Attraverso un mix di comicità e dramma, Zeller ci conduce in un viaggio emozionante e doloroso nella mente di Anna, una madre che affronta il dolore del distacco e il senso di colpa che ne deriva.
“La Madre” è molto più di una semplice rappresentazione teatrale. È un’immersione profonda nel cuore di una madre che si trova ad affrontare la partenza del figlio, un evento che scatena una serie di emozioni contrastanti. Con grande abilità, Zeller esplora il tema dell’amore materno e le sue possibili deviazioni patologiche, portando il pubblico a riflettere sul significato dell’accettazione, del distacco e della rinascita.
Nel ruolo di Anna, Lunetta Savino offre una performance straordinaria e toccante. Con la sua bravura, riesce a trasmettere al pubblico tutta la complessità e la profondità del personaggio, portando in scena una gamma di emozioni che va dalla gioia all’angoscia, dalla comicità alla disperazione. La sua interpretazione magistrale cattura l’attenzione dello spettatore fin dall’inizio, lasciandolo incollato alla poltrona fino all’ultimo applauso.
Sotto la guida di Marcello Cotugno, la produzione di “La Madre” emoziona e invita a riflessione e confronto. La cura nei dettagli trasformano ogni scena in una continua ricerca visiva ed immaginaria, in un mix riuscito tra il tono comico e quello drammatico.
“La Madre” di Florian Zeller è un’esperienza emotiva e profonda che tocca le corde più intime dello spettatore, invitandolo a riflettere sull’amore materno e sulle sue molteplici implicazioni.
Significativa anche la scelta musicale che segna i tempi,, da "Gillie Amma I Love You" dei Four Tet
"A Deal with Chaos", fino a "L'odore delle rose", il grido di speranza di Francesco Bianconi.
LA MADRE
di Florian Zeller
con Lunetta Savino
e con Andrea Renzi, Riccardo Ardolino, Chiarastella Sorrentino
regia Marcello Cotugno
scene Luigi Ferrigno
luci Pietro Sperduti
costumi Alessandra Benaduce
produzione Compagnia Moliere
in coproduzione con Teatro di Napoli – Teatro Nazionale e Accademia Perduta/Romagna Teatri