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Comunicato Stampa

Le storie di paese di Renato Fucini al Centro di Documentazione del Mondo Agricolo

26/02/13

Viaggio nel mondo rurale a cavallo tra '800 e '900 attraverso i più bei racconti di Renato Fucini

Domenica 3 marzo 2013, al Centro di documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese di San Bartolomeo in Bosco, nell’ambito di un incontro con il canto, le tradizioni e le culture della Toscana in cui interverranno tra gli altri Alessandro Bencistà, presidente del Centro Studi Tradizioni Popolari Toscane e Lisetta Luchini, nota cantante, attrice, cantastorie e studiosa di folklore, il professor Renzo Zagnoni, presidente del Gruppo di Studi della montagna bolognese e pistoiese, insieme all’attore Andrea Poli, presenteranno il volume di Renato Fucini, ed edito da Festina Lente Edizioni, Storie di paese.
Renato Fucini è certamente uno dei più grandi scrittori italiani di fine ‘800 primi del ‘900, e ancorché oggi relativamente poco noto ai più, il suo particolare e caratteristico modo di raccontare “alla buona”, con una prosa che molto imita i racconti “a braccio” infarciti di espressioni popolari e dialettali che si possono sentire tra amici, lo rende un indiscusso maestro nel genere del bozzetto narrativo. Si tratta per la maggior parte di racconti brevi che, attraverso la particolare lente deformante di una bonaria ironia, dipingono magistralmente un mondo, in particolare quello agricolo e di paese, oggi in buona parte scomparso e tuttavia, se vogliamo, in realtà ancora molto presente nel momento in cui si sposta l’attenzione dal ritratto d’ambiente a quello dei costumi e delle mentalità.
Ne sono un esempio alcuni memorabili storie, tra queste ci piace ricordare, a puro titolo di esempio, quelle in cui a una significativa capacità di mobilitazione dell’intero paese in nome di un obiettivo comune, come nel caso della fonte di Pietrarsa o del monumento da erigere per contrastare quello del vicino paese di Nebbiano, poi segue l’immobilismo tutto italico dei veti incrociati o del duro confronto con la realtà. Nel caso poi del monumento nessuno, in effetti, a parte l’oste, è proprio il caso di dirlo, fece mai davvero i conti con i costi della politica, e così le grandi promesse in realtà non solo non furono in grado di portare a un monumento, che via via nei progetti di revisione diventa sempre più piccolo, ma neanche di pagare una cena. C’è forse niente più attuale?



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