La Segreteria Provinciale di FLP Difesa - SP consegna un documento al nuovo CSMM
Nella giornata di ieri e’ stata celebrata la morte simbolica dell’ Arsenale Militare di La Spezia attraverso il posizionamento di una corona di fiori ai piedi di Domenico Chiodo. Il coordinamento territoriale di FLP Difesa – SP, pur condividendo i contenuti della protesta civile e dell’ennesimo grido d’allarme che si è voluto manifestare, ha deciso di non esserci, non essendo questo lo strumento più utile alle rivendicazioni del personale civile, correlato per giunta, ad un evento importante, non solo per i dipendenti ma per la città tutta, come la celebrazione dei 150 anni dell’Arsenale.
Quanto sopra anche alla luce del fatto che i vertici di Forza Armata presenti hanno gia’ sottolineato, sia nelle Commissioni Parlamentari che attraverso i media, le medesime criticità e preoccupazioni che le OO.SS. e i lavoratori lamentano da anni. Lo stesso Ammiraglio di Squadra G. Cavo Dragone ha da pochissimo assunto l’incarico di Capo di Stato Maggiore Marina ed a nostro avviso gli deve essere concesso il tempo utile a raccogliere gli elementi che possano consentirgli di trovare soluzioni o dare risposta ai numerosi problemi in cui versa l’Arsenale. È appunto con questo approccio che abbiamo spostato l’esposizione delle nostre rivendicazioni sindacali al termine delle celebrazioni. Alle ore 13.00 infatti si è tenuto un incontro presso la Sala riunioni dell’Arsenale MM a cui hanno partecipato le OO.SS., il CSMM Amm. Cavo Dragone, il Com. Logistico Amm. Serra, il Com. di Marinanord Amm. Lazio, gli Ammiragli Benedetti (Direttore Arsenale) e Ceccobelli (Stato Maggiore). Nell’occasione abbiamo consegnato un nostro dicumento nelle mani del nuovo CSSM e ribadito con forza la delusione nei confronti dei vertici politici e di Forza Armata che da anni, nonostante i ripetuti appelli delle OO.SS., non hanno dato soluzioni percorribili per il rilancio dell’Arsenale. Abbiamo rimarcato la necessita’ e l’ urgenza di assunzioni straordinarie e che nel caso specifico deve esserci unità d’intenti a tutti i livelli ma soprattutto un intervento immediato nell’assegnazioni di fondi a bilancio Difesa per realizzare gli interventi strutturali indispensabili alla riorganizzazione interna che ottimizzi le risorse, contenga i costi e liberi aree sottoutilizzate. Questo a nostro avviso è un dovere imprescindibile della Marina Militare che non può consentire che i lavoratori civili e militari continuino ad operare in reparti fatiscenti a discapito della sicurezza e della produttività. Abbiamo inoltre rappresentato il non più procrastinabile annullamento del differenziale economico fra le retribuzioni della componente civile e quella militare a parità di funzioni svolte nonché di quella a confronto con le altre Pubbliche Amministrazioni, vale la pena ricordare che i dipendenti civili del Ministero Difesa sono i meno retribuiti fra i pubblici dipendenti. Per l’immediato, in attesa delle eventuali assunzioni, gli unici incrementi di personale sono stati quelli dei militari transitati all’ impiego civile e su questo punto abbiamo rappresentato la necessità che i profili assegnati siano maggiormente funzionali alle esigenze dell’Ente e in linea con il knowhow lavorativo dei dipendenti transitati.