Irene Casagrande: dalle fiction al teatro, contro gli abusi sui minori
Il 13 Ottobre 2016 al Teatro Momo di Meestre (VE) andrà in scena “Il peso specifico di una carezza”, scritto e interpretato dalla giovane attrice veneta.
Un testo difficile e delicato quello scritto da Irene Casagrande, giovane promessa della televisione e del cinema, che racconta la storia vera di oltre cinquanta bambine tra i 4 e i 12 anni vittime si abusi sessuali da parte di un maestro elementare di Trichiana (BL).
“Il peso specifico di una carezza” questo il titolo dello spettacolo che andrà in scena Giovedì 13 Ottobre 2013 alle 19,30 al Teatro Momo di Mestre. L’evento, commissionato dall’Associazione Dafne di Trichiana (BL) all’Accademia Teatrale Lorenzo Da Ponte di Vittorio Veneto diretta da Edoardo Fainello, è finanziato dal progetto europeo Daphne III ed è inserito tra le azioni del progetto SAVE, guidato dall’ULSS 9 di Treviso, che raccoglie partner italiani ed europei.
Un monologo intenso e potente, affidato completamente sia per la scrittura che per l’interpetazione alla giovane attrice vittoriese protagonista per Sky di “In treatment” al fianco di Sergio Castellitto e di “1992”, con Stefano Accorsi, oltre ad essersi cimentata nel difficile ruolo della giovane Oriana Fallaci nella miniserie “L’Oriana” prodotta dalla Rai.
L’ingresso è gratuito.
“Ho impostato la messa in scena per creare nel pubblico l'impressione che sul palco non stia parlando un'attrice, ma semplicemente una persona” dice la Casagrande “imbarazzata nell'esporsi di fronte ad un pubblico, ma allo stesso tempo decisa a farlo, perché ha qualcosa di molto importante da dire.” L’idea di affidarle non solo l’interpretazione, ma anche la scrittura del testo, è stata del direttore dell’Accademia Da Ponte, Edoardo Fainello. “Parlare di un argomento così delicato richiede un’interpetazione vera, in cui ognuno possa riconoscere le sfumature più vive del dolore umano” racconta Fainello “Irene è una ragazza dal talento straordinario, e abbiamo ritenuto fosse all’altezza di scrivere da sola le parole che avrebbe detto sul palcoscenico. Il risultato ci ha dato ragione.” Irene ovviamente sente il peso di questa responsabilità, ma ha accettato senza esitazioni ed ah affrontato il compito con grande professionalità. “Volevo creare un personaggio reale e allo stesso tempo universale, in cui chiunque potesse riconoscersi” prosegue Irene “Questo perché le cose successe alle bambine di Trichiana possono succedere a chiunque: a parlare quindi non è una “vittima”, ma una giovane donna che è cresciuta attraverso la propria drammatica esperienza, così come attraverso le piccole cose di ogni giorno”.
L’Associazione Dafne nasce a Trichiana da una vicenda che ha coinvolto circa una cinquantina di bambine tra i 4 e gli 12 anni, alunne di un maestro elementare autore di violenza sessuale. La storia è spalmata in un arco di trent’anni, un tempo lunghissimo in cui le sue turpi azioni sono state coperte da molte persone che in paese rivestivano ruoli pubblici e ne erano a conoscenza. Ma hanno taciuto anche alcuni genitori, che non hanno creduto alle loro figlie o che si sono fatti pagare per non segnalare.
Nel 2004 il maestro viene denunciato, la storia dirompe nel paese e in molti comprendono come non ci sia una cultura di protezione e tutela nei confronti dei bambini.
Nasce così un gruppo di auto-aiuto che oltre ad alcune di quelle bambine, ormai giovani donne, raccoglie anche alcuni genitori e persone solidali.
L’attività dell’Associazione Dafne si sviluppa nelle Scuole, nelle comunità, in provincia , in ambito regionale e oltre.
Collabora con le Forze dell’Ordine ,la Procura, la Prefettura, le due ULSS della provincia di Belluno, l’Associazione “Belluno Donna”, e altre associazioni che si occupano di tutela dei minori.
Ha proposto e sviluppato altri progetti (Educazione alle Relazioni, ecc…) , corsi di formazione per gli insegnanti. Offre una consulenza legale gratuita, accoglie vittime, accompagna alla segnalazione, propone percorsi di psicoterapia.
Lo spettacolo “Il peso specifico di una carezza” è inserito tra le azioni del progetto “SAVE” che ha partecipato al bando europeo DAPHNE ed è figlio delle attività che l’A.D. ha sperimentato in questi anni.
SAVE è guidato dall’ULSS 9 di Treviso, raccoglie partner italiani (oltre all’A.D. i Servizi Sociali della Regione Veneto) e 5 partner europei ( Germania, Grecia, Slovenia Spagna, Romania).
L’uso del linguaggio teatrale è tra le strategie che più si adattano per raggiungere adolescenti e adulti per colpire alla pancia, alle emozioni e stimolare riflessioni, con lo scopo di arrivare ad una cultura di non-violenza, di rispetto, di tutela dei diritti dei minori. La scelta di affidare la produzione di questo nuovo spettacolo all’Accademia Teatrale Lorenzo Da Ponte di Vittorio Veneto nasce dall’esigenza di collaborare con una struttura di consolidata esperienza che promuove il teatro non solo come professione artistica ma anche e soprattutto come modo per migliorare la società: caratteristica dell’Accademia guidata da Edoardo Fainello, infatti, è quella di essere l’unica struttra didattica in Italia a coinvolgere nell’insegnamento della recitazione professionale oltre 160 bambini e ragazzi provenienti da tutto il Veneto.
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