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Comunicato Stampa

Il paralimpico Richard Whitehead torna alla Acea Run Rome The Marathon, obiettivo le 100 maratone

20/02/25 Lazio (Roma)

Due ori alle Paralimpiadi per l'inglese Richard Whitehead che vuole correre 100 maratone entro il 2025 e diffondere consapevolezza sulla sua malattia. E' stato il primo amputato a correre una maratona sotto le 3 ore

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Comunicato del 19 febbraio 2025

Cartella media 2025 (credit Organizzazione/Phototoday)



Il paralimpico Richard Whitehead torna alla Acea Run Rome The Marathon, obiettivo le 100 maratone

Due ori alle Paralimpiadi per l'inglese Richard Whitehead che vuole correre 100 maratone entro il 2025 e diffondere consapevolezza sulla sua malattia. E' stato il primo amputato a correre una maratona sotto le 3 ore



Roma – Una città che respira storia, una gara che celebra la passione. Acea Run Rome The Marathon torna nel 2025 per un'edizione davvero speciale. Quest'anno ricorrono i 30 anni dalla prima edizione di questa straordinaria gara, un traguardo che coincide con l'Anno del Giubileo, rendendo l'evento ancora più indimenticabile. Sono attesi 30.000 runner provenienti da tutto il mondo, pronti a riempire le strade della Città Eterna, correndo accanto ai suoi monumenti senza tempo e accolti dal calore di un pubblico entusiasta e appassionato.

Negli ultimi tre decenni, Acea Run Rome The Marathon è diventata molto più di una semplice gara: è un viaggio nella storia, una sfida personale e una celebrazione della determinazione. Ogni anno, migliaia di corridori inseguono i propri sogni lungo i sampietrini che hanno visto i passi di imperatori, gladiatori e leggende. Quest'anno, con lo spirito del Giubileo, all'insegna dell'unità e della perseveranza, la maratona brillerà più che mai.

Tra i partecipanti straordinari dell'edizione 2025 ci sarà Richard Whitehead, due volte medaglia d'oro paralimpica e simbolo vivente di resilienza e determinazione. Nell'ambito della sua incredibile sfida di completare 100 maratone entro il 2025, Roma sarà ancora una volta una delle città speciali in cui lascerà il suo segno.

Il suo obiettivo è diffondere consapevolezza sulla malattia che lo ha colpito attraverso il messaggio della sua fondazione. Per questo motivo, ha chiesto di partire con la prima onda, subito dopo gli atleti d'élite, invece di avere una partenza separata.

I suoi pacer—i gemelli Cristiano e Valerio Girotto, e Manuel Perin del team Playlife Ponzano, da Treviso, lo supporteranno mantenendo il ritmo richiesto e scortandolo per prevenire collisioni o assisterlo nei ristori, poiché le sue protesi sopra il ginocchio rendono rischiose le soste di rifornimento.

Hai già corso a Roma nel 2008 e nel 2009; quali ricordi conservi di quelle esperienze?

Ho ricordi davvero speciali delle mie gare a Roma. Fu la prima volta che scesi sotto le tre ore in maratona e, infatti, fui il primo amputato di gamba al mondo a riuscirci. Raggiungere questo traguardo a Roma fu incredibile e conservo ancora oggi ricordi indelebili. Ero anche estremamente orgoglioso di correre con il numero 11, lo stesso che Abebe Bikila indossò quando vinse l'oro olimpico nel 1960 a Roma. Indossare un numero con tanta storia e significato fu un onore. Ho ricordi bellissimi dell'evento, delle strade e della folla che ci sosteneva.

Stai tornando a Roma dopo tanti anni, con un bagaglio di esperienze straordinario. Quali emozioni porterai con te in questo terzo viaggio nella Città Eterna?

Sono un atleta da oltre 20 anni e ho completato più di 80 maratone, quindi tornare a Roma è fantastico. I Romani sono sempre stati incredibilmente calorosi e accoglienti. Non vedo l'ora di portare con me tutta la mia esperienza, partecipare ancora una volta e, si spera, ispirare il prossimo Richard Whitehead che vuole correre!

Qual è il messaggio che vuoi trasmettere con la sfida delle 100 maratone? In cosa si differenzia dalla sfida delle 40 maratone in 40 giorni?

Il mio messaggio principale è che tutto è possibile. Indipendentemente dall'età o dalle capacità, tutti abbiamo un dono, e la mia passione è coltivarlo, abbattere le barriere. Avere un team di supporto che crede in te è fondamentale, così come la fiducia in se stessi. Ogni passo avanti è un passo nella giusta direzione. Tutti affrontiamo sfide e ostacoli nella vita, ma ciò che conta è credere di poter migliorare ogni giorno.

Disabilità e sport: quanto siamo lontani dall'accesso equo allo sport per tutti?

Eventi come la Maratona di Roma mostrano cosa è possibile, con atleti di tutte le abilità che vi partecipano. Credo che la comunità delle persone con disabilità abbia bisogno di maggiore visibilità in generale. Una persona con disabilità dovrebbe avere la stessa piattaforma e accesso di una persona normodotata. Uno dei motivi per cui torno a Roma è proprio perche vedo una reale volontà di inclusione nello sport. Servono modelli di riferimento in tutti gli ambiti della società.

Come si può migliorare l'accesso allo sport per le persone con disabilità?

Aumentando la visibilità nei media, garantendo rappresentanza e celebrando i successi di chi ha superato grandi ostacoli. L'educazione della comunità sull'importanza dell'inclusione è la chiave.

Quanto è importante lo sport per le persone con disabilità?

Lo sport o qualsiasi attività fisica sono fondamentali per tutti. Molte persone con disabilità affrontano ostacoli quotidiani, compreso l'accesso allo sport. Bisogna abbattere queste barriere: l'attività fisica ha immensi benefici sia fisici che mentali e aiuta a creare comunità.

Se non fossi diventato un atleta, quale sarebbe stato il tuo obiettivo nella vita?

Avrei comunque cercato di realizzare qualcosa di straordinario, vedendo sempre la mia disabilità come una risorsa, non un ostacolo.

Cosa ha significato per te rappresentare la tua nazione alle Paralimpiadi ?

È stato assolutamente fantastico rappresentare il Regno Unito alle Paralimpiadi. Il mio viaggio è iniziato nel 2006 ai Giochi Invernali di Torino, che mi hanno fatto appassionare profondamente allo sport in Italia. Successivamente, ho gareggiato per il Team GB alle Paralimpiadi del 2012, vincendo l’oro nei 200m T42 a Londra e confermando il titolo a Rio nel 2016. Sono molto patriottico e amo le opportunità che lo sport mi ha dato. Che si tratti dell'hockey su ghiaccio o del mio sport preferito, la corsa, queste esperienze mi hanno regalato momenti straordinari che ho potuto condividere con nuove comunità. Non avrei potuto farcela senza un team incredibile e un sistema di supporto eccezionale.

Cosa vuoi dire ai 30.000 runner che correranno il 16 marzo 2025?

Quando attraverserete la linea di partenza, inizierà un'esperienza straordinaria nella meravigliosa Roma. Ogni maratona è unica, ma l'importante è finire con un sorriso e ricordi indimenticabili!

Qual è il tuo cibo italiano preferito?

Adoro la pizza! Dopo la maratona è il mio premio perfetto. E, ovviamente, il carbo-loading con la pasta in Italia è imbattibile!

Il 16 marzo 2025, le strade di Roma saranno ancora una volta il palcoscenico di storie, sfide e sogni, con Richard Whitehead pronto a lasciare nuovamente il suo segno.

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Cesare Monetti (Giornalista)
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