Il coraggio di provarci: la storia di successo di Cristina Scocchia
Nata in un piccolo borgo ligure, Cristina Scocchia ha costruito con tenacia una carriera esemplare, diventando CEO di L’Oréal Italia, Kiko e Illycaffè. La sua visione del successo è strettamente legata al coraggio di affrontare sfide difficili
Cristina Scocchia, CEO di Illycaffè, rappresenta un esempio raro e straordinario di leadership nel panorama imprenditoriale italiano. Con una carriera che l’ha vista al vertice di tre grandi aziende (L’Oréal Italia, Kiko, e ora Illycaffè), sfida le convenzioni e ridefinisce il concetto di leadership, sottolineando come essa non sia una questione di genere, ma di responsabilità, carattere ed esperienza.
Leadership senza genere: la visione di Cristina Scocchia
Cristina Scocchia ha una posizione chiara e controcorrente rispetto alla tradizionale distinzione tra leadership maschile e femminile. “Non credo esista una leadership femminile”, afferma con decisione, respingendo l’idea che uomini e donne debbano essere incasellati in stili di leadership distinti. La sua esperienza personale la porta a credere che la leadership sia determinata dal carattere e dalle esperienze dell’individuo, piuttosto che dal genere. Questa convinzione nasce da anni di osservazione e pratica, durante i quali ha visto uomini e donne adottare sia stili di comando tradizionali e assertivi, sia approcci più empatici e partecipativi. “Per me – aggiunge l’AD – il leader migliore è quello che sa alternare i diversi stili, a seconda delle dinamiche e delle situazioni. La leadership non è potere, è responsabilità”. La sua carriera è un percorso di tenacia e determinazione, iniziato in un piccolo borgo della Liguria e culminato nei vertici delle multinazionali. Nata in una famiglia modesta, con una madre maestra d’asilo e un padre professore di educazione tecnica, ha capito presto che il suo futuro dipendeva solo da lei. Senza appoggi o network influenti, ha lavorato sodo per laurearsi con il massimo dei voti alla Bocconi di Milano: un percorso che l’ha portata in Procter & Gamble, dove ha iniziato la sua carriera internazionale. Lasciare successivamente Procter & Gamble, che le ha fatto da “madre” dal punto di vista professionale, è stata una delle decisioni più coraggiose della sua vita. Questa scelta ha aperto la strada a nuove opportunità, portandola prima in L’Oréal Italia e poi in Kiko, dove, all’inizio della pandemia, ha preso decisioni difficili ma fondamentali per proteggere la salute dei suoi collaboratori, come la temporanea chiusura dell’e-commerce. Per Cristina Scocchia, il benessere delle persone è sempre stata una priorità assoluta, una filosofia che applica anche nella sua attuale posizione alla guida di Illycaffè.
Cristina Scocchia: superare i pregiudizi con il merito e il coraggio
Nonostante il suo successo, Cristina Scocchia non ignora le difficoltà che le donne affrontano nel mondo del lavoro, soprattutto in Italia, dove i pregiudizi di genere sono ancora radicati. Nonostante ciò, la manager è convinta che il cambiamento sia possibile, ma richiede uno sforzo culturale significativo. Per lei, l’equità di genere non può essere raggiunta semplicemente attraverso la creazione di quote rosa, ma deve passare attraverso la valorizzazione del merito, la concessione di uguali opportunità a uomini e donne e un riequilibrio dei carichi familiari. In Illycaffè, “non esistono quote rosa o quote azzurre. Abbiamo invece quella che io chiamo l’ossessione per il merito: se questo diventa il metro di ogni cosa, la diversità in ogni sua forma emerge in azienda in modo automatico”, conferma la manager. “Noi donne – aggiunge – non abbiamo bisogno di una porta più grande per fare gol ma di avere le stesse opportunità di toccare la palla”. Uno degli aspetti più umani e significativi del percorso di Cristina Scocchia è stata la maternità. “Diventare mamma è stata la cosa più bella della mia vita”, afferma con emozione. Nonostante la sua carriera impegnativa, ha sempre cercato di mantenere un equilibrio tra lavoro e vita familiare. Ha scelto di dedicare momenti di qualità al figlio, rinunciando ad attività professionali come il networking serale, che avrebbero potuto favorire ulteriormente la sua carriera. Per l’AD, il segreto sta nell’imparare a gestire le priorità, dando di volta in volta più importanza agli aspetti più critici della vita personale e professionale. Cristina Scocchia conclude con un messaggio ispiratore per le giovani donne — e per gli uomini — che aspirano a intraprendere una carriera manageriale: “Non permettere al tuo punto di partenza di definire chi sei”. Il coraggio di guardarsi dentro, capire i propri sogni e perseguirli con determinazione è ciò che fa la differenza. Per le donne, in particolare, l’invito è a non lasciarsi scoraggiare dagli stereotipi e a non usarli come alibi per ridurre le proprie ambizioni. La strada è in salita, ma la sua esperienza dimostra che con impegno e coraggio è possibile raggiungere le vette più alte.
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