il Capolavoro di Elie Wiesel alla Casa delle Culture di Roma
"Il processo di Shamgorod" con la regia di Mario Palmieri in scena dal 17 febbraio al 1 marzo 2015
Rappresentare questo testo vuol dire portare in scena questa domanda. Gli attori che realizzeranno il progetto non sono né di religione, né di cultura ebraica ma sentono profondamente il valore universale raccontato dalla scrittura di Elie Wiesel che diviene patrimonio di ogni uomo.
“Oggi ci si potrebbe chiedere: perché la memoria, perché ricordare, perché infliggere un dolore tale? In fondo per i morti è tardi ma per i vivi no. Se non si può annullare il tormento, si può invece sperare, riflettere, prendere coscienza.” E.W.
Chi legge un testo di Elie Wiesel non può non divenire a sua volta un testimone. Tanto più se chi legge è uomo di cultura e fa della scelta artistica la ragione della sua esistenza, proprio come coloro che presentano questo progetto. Questo vuole essere il senso dello spettacolo: una testimonianza; attraverso la quale affermare il valore assoluto della memoria a distanza di pochissimo tempo dalla ricorrenza dei 70 anni dalla liberazione del campo di sterminio ad Auschwitz, 27 gennaio 1945.
la storia: Un gruppo di attori, una notte entrarono nella taverna di un umile oste Berish, unico sopravvissuto insieme alla figlia Hanna ad uno dei tanti progrom di cui la comunità ebraica era vittima in quel periodo in Polonia; come ci racconta la Storia ed il testo teatrale di Elie Wiesel “Il processo di Shamgorod”.
Eliezer Wiesel è uno scrittore americano di cultura ebraica e di lingua francese, nato in Romania e sopravvissuto all'Olocausto. La sua volontà di divenire attraverso la scrittura messaggero di umanità contro la violenza, le repressioni e il razzismo gli valse il Premio Nobel per la pace nel 1986.
in scena: Pierfrancesco Ceccanei, Patrizio Cigliano, Simone Faucci, Mario Palmieri, Giorgia Palmucci, Rita Pasqualoni, Romano Talevi Scene: Eugenio Piscopello Costumi e Maschere: Chiara Buggiani Disegno luci: Roberto De Leon regia Mario Palmieri
alla Casa delle Culture di Roma dal 17 febbraio al 1 marzo 2015
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