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Comunicato Stampa

IKEA, FLAICA CUB: continuano le proteste dei lavoratori Ikea

07/02/25 Nazionale

I lavoratori Ikea del punto vendita Anagnina non si arrendono e sabato 8 FEBBRAIO, scendono di nuovo in piazza a fianco di FLAICA-Cub per rivendicare e difendere i loro diritti, sempre di più sotto attacco dalla multinazionale svedese, a causa delle scelte aziendali mosse dall’azienda che incidono sulle condizioni di vita e di lavoro dei dipendenti.

FotoChiusura anticipata del servizio mensa, mancata erogazione del premio aziendale di partecipazione, clima di pressione crescente con badgeature e tempi di lavoro monitorati in modo probabilmente eccessivamente rigido, mancanza di risposte alle richieste del sindacato FLAICA sulle misure di sicurezza, nessuna risposta dell'azienda nel caso di richiesta di orari agevolati per chi ha figli minori disabili (sic..!!!) sono i motivi per i quali i lavoratori Ikea di Roma Anagnina, Milano, Torino sono scesi in piazza a manifestare nei mesi scorsi.

Lo sciopero dello scorso 7 dicembre ha registrato oltre il 60% di adesione da parte dei lavoratori, adirati nei confronti di un’azienda che non tutela i loro diritti, attuando delle politiche aziendali mirate esclusivamente al profitto e non al benessere e al rispetto dei suoi lavoratori.

Giancarlo Desiderati, segretario provinciale della FLAICA-Roma, denuncia anche un crescente attacco alla democrazia sindacale: "Ikea ha impedito l'ingresso dei nostri delegati in alcuni punti vendita, una chiara violazione del pluralismo sindacale che ci riporta diritti ai tempi del ventennio in cui la scelta dei sindacati era decisa a livello governativo."

La multinazionale sta progressivamente attuando misure liberticide verso i suoi dipendenti, ormai stremati da condizioni lavorative che incidono sulla loro produttività. La chiusura della mensa aziendale, infatti, costringe i dipendenti a consumare uno spuntino veloce, come un panino, al posto di un pasto equilibrato, e la mancanza del premio di partecipazione aziendale, assegnato invece ad altri punti vendita, disincentiva i dipendenti, di fronte i risultati proficui ottenuti dal negozio grazie al loro contributo. Successi non proporzionali al riconoscimento economico dei lavoratori. Una chiara penalizzazione del punto vendita romano che continua a registrare guadagni molto elevati a scapito di stipendi standard al di sotto della media europea.

Continua Desiderati: ''Stessa sorte chi ha figli minori disabili, a fare da controcanto alle pubblicità in cui Ikea si dimostra inclusiva e tollerante, riscontriamo un silenzio alle richieste di orari agevolati per i dipendenti che hanno figli disabili costringendoci addirittura ad adire il ministero del lavoro per la loro tutela''.

A livello nazionale, il sindacato FLAICA-Cub ha evidenziato una preoccupante esclusione dalle trattative per il rinnovo del contratto integrativo aziendale, accusando Ikea di violazioni dei diritti sindacali e di antisindacalismo. Le recenti proteste davanti al negozio di Carugate (MI), legate alle richieste dei lavoratori Ikea per un miglioramento delle condizioni lavorative e sulle trattative di rinnovo del contratto integrativo aziendale, hanno sottolineato la necessità di trasparenza e dialogo da parte dell’azienda nei confronti dei suoi dipendenti.

"Non possiamo tollerare che un'azienda con profitti miliardari continui a ignorare le istanze dei lavoratori italiani", afferma Giancarlo Desiderati, segretario provinciale della Flaica-Cub, che promette nuove azioni per sensibilizzare l'opinione pubblica e migliorare le condizioni di lavoro in Ikea.

Sabato 8 febbraio 2025 ci sarà un presidio del lavoratori stessi sotto il punto vendita di Ikea Anagnina dalle ore 10,00.


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Paola Sireci (ADDETTO STAMPA)
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