Giuseppe Migneco: Espressionista dal sapore popolare
Ricordo del grande pittore siciliano
Oggi è il 9 Febbraio, ed in questo giorno, nel 1903, a Messina nasceva il pittore Giuseppe Migneco, considerato uno dei massimi esponenti dell'“espressionismo italiano”. Trasferitosi nel 1931 a Milano, dove studiò medicina, iniziò ad operare come illustratore bozzettista per il Corriere dei Piccoli, per poi iniziare definitivamente l'attività d'artista. Nel 1939 fu tra i fondatori del Gruppo artistico “Corrente”, insieme a Raffaele De Grada, Carlo Carrà, Renato Birolli e Giacomo Manzù (gruppo del quale fecero parte anche Renato Guttuso, Mario Mafai, Lucio Fontana, Fausto Pirandello, Aligi Sassu, Ennio Morlotti e Bruno Cassinari), che anche attraverso la relativa rivista (nata l'anno prima) manifestò posizioni antifasciste ed impegno umano e sociale, con l'intento di aprirsi alla cultura europea e rifiutando l'isolamento culturale imposto dal regime fascista. Con l'entrata in guerra nel 1940 il movimento e la sua rivista furono chiuse dalla polizia, ma i membri del gruppo non si dispersero. Migneco aderì poi al “Realismo Sociale” ma con forzature formali, tratti violenti e netti e forti cromatismi, tipici del linguaggio espressionista. Partecipò più volte alla Biennale di Venezia ed alla Quadriennale di Roma, per poi vivere il successo internazionale, prima in Europa e poi a Boston e New York, negli Stati Uniti. Negli anni '50 Migneco si affermò tra i Maestri dell'Arte Italiana continuando le sue tematiche attente alle tematiche sociali e popolari e con riferimenti e memorie della sua terra natale. Morì a Milano nel 1977.
Questa mia opera a carboncino è in suo omaggio e memoria.
Bruno Pollacci
Direttore dell'Accademia d'Arte di Pisa