AZIENDALI
Comunicato Stampa

Gian Maria Mossa: “Banca Generali, fiducia e relazione al centro del modello”

Intelligenza Artificiale, l’AD di Banca Generali Gian Maria Mossa intervistato su Class CNBC: “Abbiamo già una cinquantina di progetti che vanno in questa direzione”.

Gian Maria Mossa, Amministratore Delegato Banca Generali25 anni di Banca Generali, l’intervista all’AD Gian Maria Mossa: “Il nostro modello è centrato sul professionista, il nostro cliente è il banker, che ha una relazione di lungo periodo basata innanzitutto sulla fiducia e sulla professionalità con dei clienti, spesso imprenditori”.

Gian Maria Mossa a Class CNBC: l’evoluzione della consulenza finanziaria e la vision di Banca Generali

L’AD Gian Maria Mossa è uno dei grandi leader italiani invitati a intervenire nel corso del programma di Class CNBC “25x25: il futuro al quadrato”: nato per celebrare i 25 anni del primo canale economico-finanziario in Italia, vede i protagonisti del mondo della finanza, dell’industria e del digital raccontare a un gruppo di ragazze e ragazzi under 25 anni le storie delle più importanti realtà del Paese, la loro crescita in questi 25 anni ma anche la risposta alle grandi sfide del futuro. Tra gli argomenti affrontati dall’AD di Banca Generali anche il presente e il futuro del private banking, l’Intelligenza Artificiale, il rapporto tra risparmio ed economia reale, il valore delle nuove generazioni e le dinamiche evolutive dei mercati che si trovano oggi in una fase di incertezza. Parlando di Banca Generali, Gian Maria Mossa ha spiegato che “il nostro modello è centrato sul professionista, il nostro cliente è il banker, che ha una relazione di lungo periodo basata innanzitutto sulla fiducia e sulla professionalità con dei clienti, spesso imprenditori”. Diverse le aree di attività: “Gestiamo il patrimonio finanziario del cliente, creiamo un network di relazioni e partnership per mettere in condizione il cliente di occuparsi anche della parte non finanziaria del patrimonio come real estate e corporate; e infine mettiamo in relazione patrimonio e famiglia parlando di family protection e passaggio generazionale”. Oggi arrivano a oltre 100 miliardi di euro gli asset in gestione, più di 2.300 i banker con un patrimonio medio al vertice del settore (oltre 45 milioni di euro pro-capite): a influire sui prossimi mesi, ha ricordato l’AD, anche i benefici derivanti dall’acquisizione di Intermonte, un’operazione senza precedenti per una private bank.

Gian Maria Mossa: il valore della relazione e l’importanza di continuare a investire nelle nuove generazioni

L’attenzione dei giovani studenti è andata in particolare sull’Intelligenza Artificiale e su come Banca Generali, come ha sottolineato Gian Maria Mossa, ne stia approfondendo l’utilizzo: “Abbiamo già una cinquantina di progetti che vanno in questa direzione e che riguardano tanto la sfera banca, con l’efficienza operativa e l’ottimizzazione di processi e informazioni, quanto la sfera dei singoli momenti di attività del private banker. Credo però che il cuore di questo processo sia il cambiamento culturale. Per questo abbiamo creato degli AI Ambassador nella banca, dei giovani specificamente formati per promuovere nella banca questo cambiamento di paradigma. Da un lato l’AI sarà sempre più importante nelle fasi più standardizzate dell’attività di consulenza, come la gestione di piani di risparmio e portafogli ordinari, dall’altro tutto ciò che richiede personalizzazione e una importante relazione di fiducia con il cliente rimarrà in capo all’intelligenza umana ed emotiva del consulente. Un esempio è il dialogo su temi come la family protection o la successione”. Parlando poi del contesto di mercato e della situazione di incertezza, Gian Maria Mossa ha spiegato anche come il private banking possa rappresentare una leva per la competitività riuscendo a convogliare parte del risparmio privato verso le PMI che oggi sono il vero motore di crescita dell'economia del nostro Paese: “Siamo un Paese che ha accumulato tanto risparmio. Bisogna riuscire a stimolare in due direzioni: da un lato aumentando le coperture assicurative, che permettono di liberare risorse adesso ferme in ottica di precauzione. E più in generale bisogna incentivare il risparmio privato ad avvicinarsi all’economia reale, per esempio riducendo l’impatto fiscale degli investimenti nelle PMI. Il nostro Paese ha tanta ricchezza in queste piccole imprese, dovremmo chiederci perché non si quotano. Dobbiamo accendere la miccia lì. Poi se riuscissimo a convogliare il risparmio privato anche in grandi progetti sarebbe molto sano, ma dobbiamo partire dalle realtà più piccole e vicine a noi. Il private banking può aiutare ad andare in questa direzione, dialogando con l’imprenditore quando questi si trova nelle fasi discontinuità, illustrando i vari scenari e come accedere al capitale del mercato. E anche indirizzando l’imprenditore a investire la valorizzazione del suo patrimonio d’impresa nell’economia reale. Un circolo virtuoso”.



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Photo credits: Gian Maria Mossa, Amministratore Delegato Banca Generali
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