SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Gemmoterapia e benessere articolare

La gemmoterapia è un metodo terapeutico introdotto dal medico belga Paul Henry, basato sulla somministrazione di tessuti freschi vegetali allo stato embrionale (gemme o giovani germogli), i cui principi attivi sono estratti mediante un particolare solvente (acqua, alcool, glicerina).

FotoI gemmoderivati sono estratti ottenuti da gemme che a loro volta sono pura espressione del progetto di una pianta, da cui scaturisce tutto il potenziale. Le gemme, nella loro purezza e nella loro vitalità pronta a donarsi generosamente nel flusso della vita, sanno parlare alle nostre cellule, che si riattivano per prima cosa liberandosi dalle tossine, per poi gradualmente recuperare la loro omeostasi, se c’è sufficiente energia.

Questi rimedi sono caratterizzati dalla capacità di esercitare, a livello energetico, un'azione di stimolo su tutti gli organi preposti alla disintossicazione, a partire dalle cellule stesse. Tale azione è detta “drenaggio” e coinvolge principalmente gli organi emuntori.

Il Gemmoderivato interviene in modo dolce e profondo sull'organismo tendendo a modificare gli squilibri del "terreno" e sostenendo la riattivazione degli organi coinvolti nella disfunzione. Proprio per questa loro funzione, sono preparati di sostegno all’organismo consigliati per trattamenti di problemi cronici. Le gemme sono dotate di una qualità eccezionale di rigenerazione che consente di curare alcuni mali molto diffusi.

Ampelopsis weitchii Hort (o A. veitchii Hort.) è il nome botanico della Vite Canadese o Vergine, e il gemmoderivato di vite vergine è ottenuto dalla macerazione dei suoi giovani germogli. Benché le proprietà terapeutiche della vite canadese siano conosciute da poco tempo, il suo macerato si è imposto come importante rimedio per quanto riguarda le affezioni a carico del sistema osteoarticolare, soprattutto in caso di artrite e nelle sindromi infiammatorie che si localizzano nelle articolazioni e nei tessuti connettivi.

Più nello specifico, le sue indicazioni sono le sindromi reumatiche su base infiammatoria come l’artrite e l’artrite reumatoide, la spondilite anchilosante, la periartrite scapolo-omerale, e le aderenze post-infiammatorie. Questo macerato glicerico si connota per la sua ricchezza in flavonoidi e antociani, noti tra l’altro per le proprietà benefiche sui vasi sanguigni. Nel mondo della gemmoterapia è nota per le sue proprietà antinfiammatorie e antireumatiche e in particolare il suo organotropismo è per le articolazioni e il tessuto periarticolare.

Spesso molta gente confonde il gemmoderivato di vite vergine con quello di vite rossa (ottenuto invece dalle gemme di Vitis vinifera): essi sono simili ma diversi, anche se tutti e due molto utili per il benessere articolare. Botanicamente parlando, la vite canadese è un rampicante a foglie alterne, palmate, di colore verde lucido, con una suggestiva tonalità autunnale tra il giallo oro e il rosso bronzeo; con le sue ventose conquista muri e facciate. La Vite rossa, a noi sicuramente più nota, è una pianta rampicante con fiorellini piccoli che, diventando acini, si raggruppano a formare un grappolo. Non ha un vero tronco cresce appoggiandosi e in direzione disordinata fino a ripiegarsi su se stessa e ha radici profonde.

Tutti e due vantano proprietà antinfiammatorie. In particolare, il gemmoderivato di vite vergine ha queste indicazioni principali:

• periartrite scapolo-omerale
• artrosi degenerativa
• aderenze post-infiammatorie
• artrite reumatoide
• spondilite anchilosante
• morbo di Dupuytren

Indicazioni principali di Ampelopsis weitchii sono le sindromi infiammatorie a localizzazione articolare e periarticolare molto dolorose, rapidamente evolutive e deformanti. Rimedio di tendini e legamenti, ne combatte l’indurimento fibroso e quindi la deformazione e la sclerosi. La sua prescrizione risulta ottimale nelle sindromi reumatiche infiammatorie iperalgiche, a localizzazione articolare e periarticolare, a cui segue sclerosi e retrazione tendinea: artrite reumatoide, artrite psoriasica, spondilite anchilosante, periartrite scapolo-omerale, morbo di Dupuytren, forme dolorose e deformanti delle piccole articolazioni, aderenze post-infiammatorie sono le principali indicazioni di questo gemmoterapico la cui azione può essere rinforzata da Ribes nigrum. Bruno Brigo consiglia Ampelopsis anche in tutte le forme caratterizzate da un’abbondante proliferazione di tessuto fibroso. L’estratto glicerico di Ampelopsis Veitchii è specifico per le articolazioni, i legamenti ed i tendini, sui quali ha una potente azione antinfiammatoria ed antidolorifica. Particolarmente efficace in caso di artrite deformante, dolori articolari e tendiniti. Il gemmoderivato di Vite canadese viene prodotto lasciando macerare i giovani getti freschi in alcol di alta qualità, acqua di montagna e glicerina vegetale di classe 1. Il processo di estrazione avviene a freddo ed il tempo di macerazione è di almeno 90 giorni.

Come si usa: la posologia media di questi rimedi è di 50 gocce 2 o 3 volte al dì. Se in abbinamento ad altri gemmoderivati prendere 50-60 gocce di ognuno una volta al dì. Le gocce vanno assunte 10 minuti prima dei pasti. La durata del trattamento con la Vite canadese varia a seconda dell’età e della gravità della patologia, partendo da un periodo di 1-2 mesi ad un massino di 6. Risulta essere utile intervallare ai cicli di trattamento l’uso del gemmoderivato di Betulla (50 gocce al dì per almeno 20 giorni) che con la sua azione drenante e depurativa aiuta a liberare il nostro organismo dalle tossine prodotto durante il trattamento.

ALTRI GEMMOTERAPICI UTILI

• ROSA CANINA: rimedio di flogosi e indicato nel trattamento della gonartrosi ove esplica, in particolare a livello della sinovia, azione antiossidante e blanda azione antiflogistica;

• VITIS VINIFERA: le gemme di Vitis vinifera presentano un organotropismo preferenziale nei confronti dell’apparato osteoarticolare, ove rallentano la comparsa delle deformazioni articolari. In particolare sarebbero in grado di impedire o quanto meno rallentare la produzione di osteofiti. È particolarmente indicato nell’artrite deformante le piccole articolazioni e nel processo artrosico in genere.

Posologia: 50 gocce, diluite in acqua, 15 minuti prima di cena In base al quadro clinico: cicli di due mesi con pausa di un mese fino a miglioramento dello stato articolare.

• RIBES NIGRUM: è indicato nelle sindromi infiammatorie generali e locali, in particolare a carico dell’apparato locomotore. Studi sperimentali, attuati tramite test che saggiano la presenza di un’attività surrenalica, hanno confermato l’attività stimolante sulla corteccia surrenalica e l’ attività inibitrice nei riguardi dei processi infiammatori. A livello delle cartilagini contribuisce ad assicurare “la riparazione delle cartiligini lese” (Tétau M- Scimeca D., 2005). Prestare attenzione in caso di ipertensione.

Posologia: 50 gocce, diluite in acqua, 15 minuti prima di colazione.

L’azione “cortison like” del Ribes nigrum sarebbe dovuta alla sua azione di stimolo sulla corteccia surrenale, favorente la produzione di cortisolo ematico, conferendo così al rimedio, importanti proprietà adattogene, antistaminiche e antinfiammatorie.

Sulla base di studi più recenti, l’azione antinfiammatoria delle gemme di Ribes sarebbe sostenuta anche dalla ricchezza nel fitocomplesso di derivati fenolici (flavonoidi e antociani), vitamina C e aminoacidi (arginina, prolina, glicina.). Antociani e flavonoidi, aiutati dalla vitamina C, agirebbero, contenendo gli enzimi di degradazione della cartilagine (collagenasi, elastasi, perossidasi) e svolgendo al contempo un ‘azione antiossidante, antiartrosica, vaso-protettrice utile a migliorare la flessibilità di tendini e legamenti. Non solo… nel gruppo dei flavonoidi, sono state osservate sostanze terpeniche e polifenoliche, in particolare catechine, che sembrano svolgere un ruolo importante nella prevenzione di malattie croniche infiammatorie anche in ambito neurodegenerativo.

• ARPAGOFITO (Harpagophytum procumbens): l'arpagofito, soprannominato "artiglio del diavolo" per la forma dei suoi frutti con uncini appuntiti, è una pianta tipica del sud del continente africano. Il decotto delle sue radici è tradizionalmente usato come tonico amaro per trattare emicranie, dolori, ferite o febbri. Sono state le missioni botaniche tedesche a mettere in evidenza le sue proprietà analgesiche e antinfiammatorie. Queste proprietà sono dovute principalmente a una molecola: l'arpagoside. Testato molto recentemente, questa sostanza ha mostrato i suoi effetti antinfiammatori in caso di artrosi e mal di schiena. L'arpagofito è oggetto di 191 pubblicazioni scientifiche (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/?term=Harpagophytum%5BTitle%2FAbstract%5D).

BIBLIOGRAFIA
• Monografia: Ribes nigri folium – Black Currant Leaf, ESCOP – European Scientific Cooperative On Phytotherapy 2017
• Mazzanti G, Dell’Agli M, Izzo A., Farmacognosia e fitoterapia: basi farmacologiche ed aspetti applicativi, Piccin 2020
• Maugini E, Maleci Bini L, Mariotti Lippi M., Botanica Farmaceutica, IX Edizione. Piccin , 2014
• Capasso F, Grandolini G, Izzo A., Fitoterapia: impiego razionale delle droghe vegetali, Springer, 2006.
• Lappi J, Raninen K, Väkeväinen K, Kårlund A, Törrönen R, Kolehmainen M. Blackcurrant (Ribes nigrum) lowers sugar-induced postprandial glycaemia independently and in a product with fermented quinoa: a randomised crossover trial. Br J Nutr. 2021 Sep 14;126(5):708-717. doi: 10.1017/S0007114520004468



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