Fondo Basket Eque di Sviluppo Campania
Lo strumento finanziario messo a punto dalla Regione Campania, attraverso la sua Agenzia Sviluppo Campania, in collaborazione con Fondo Italiano d’Investimento – Società di Gestione del Risparmio S.p.A., per la realizzazione in Campania di nuovi programmi di investimento da parte di PMI attraverso investimenti di tipo "equity" e "quasi equity"
La misura Fondo Basket Eque in breve
Con il Fondo Basket Eque (FBE) la Regione Campania, attraverso una collaborazione tra Sviluppo Campania (Agenzia della Regione per la gestione di incentivi) e Fondo Italiano d’Investimento – Società di Gestione del Risparmio S.p.A., ha deciso di intervenire in direzione del rafforzamento patrimoniale delle PMI, da utilizzare per lo sviluppo di nuovi programmi da realizzare nel territorio campano. Un'iniziativa che prevede l’organizzazione di un Portafoglio di strumenti finanziari classificabili come “Equity” e/o “Quasi-Equity” da investire in imprese opportunamente selezionate (Imprese Beneficiarie) e garantito da Sviluppo Campania S.p.A. mediante l’utilizzazione di risorse finanziarie della Regione Campania.
La dotazione finanziaria dell’intervento
Il FBE ha una dotazione finanziaria di 45 milioni di euro, ai quali si aggiungono 15 milioni di euro per garantire il portafoglio degli strumenti finanziari effettivamente investiti e, infine, una dotazione finanziaria pubblica per la concessione di agevolazioni a fondo perduto in misura di circa 1,1 milioni di euro.
Funzionamento e durata delle garanzie prestate dalla Regione Campania per gli investimenti effettuati dal FBE
La Garanzia di portafoglio copre le prime perdite maturate sul portafoglio investimenti del FBE entro i seguenti limiti (da applicarsi cumulativamente): (i) 15 milioni di euro; (ii) in relazione a tutte le Operazioni di Investimento di cui al Portafoglio, fino al 40% del Costo Investito Effettivo totale nelle Imprese Beneficiarie; e (iii) in relazione a ciascuna Operazione di Investimento, l’importo calcolato applicando il tasso di garanzia del’80% alle minusvalenze registrate.
Il FBE ha dunque una durata di n. 9 anni, salvo proroga, e la scadenza per le garanzie prestate dalla misura è stata fissata per il 31.12.2033, salvo proroga.
I requisiti minimi per accedere al FBE
Lo strumento è innanzitutto riservato alle imprese che hanno la cafratteristica di PMI, e che devono avere i seguenti requisiti:
1) devono rientrare nella definizione di Piccole e Medie Imprese (PMI) come definite nella Raccomandazione della Commissione Europea n. 2003/361/CE del 6.5.2003
(2) devono esporre nell’ultimo bilancio di esercizio approvato ricavi pari ad almeno 10 milioni di euro e non superiori a 50 milioni di euro e deve da esso emergere un rapporto PFN / EBITDA di misura inferiore al valore di 4,5
(3) devono avere chiuso con un utile netto uno degli ultimi n. 2 bilanci di esercizio approvati
(4) devono operare in qualsiasi settore, con la eccezione delle PMI operanti nel settore primario, della pesca e dell’acquacultura e nei settori di cui al Regolamento (UE) n. 964/2014
(5) non devono essere classificate come “impresa in difficoltà” ai sensi della normativa europea in materia di aiuti di Stato
(6) non devono essere assoggettate a procedura concorsuale per insolvenza e non presentare le condizioni previste dal diritto nazionale per l’apertura nei suoi confronti di una tale procedura su richiesta dei suoi creditori
(7) non devono aver ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti che lo Stato è tenuto a recuperare in esecuzione di una decisione di recupero adottata dalla Commissione europea (art. 14 del Regolamento (CE) 659/1999)
(8) devono risultare in regola con le vigenti norme in materia di lavoro, ivi incluse quelle in materia di salute e sicurezza sul lavoro, (irregolarità che deve risultare da un provvedimento definitivo e inoppugnabile)
(9) non devono essere state destinatarie, al pari dei propri soci, amministratori, e legali rappresentanti, di una sentenza di condanna passata in giudicato o di un decreto penale di condanna divenuto irrevocabile o una sentenza di applicazione della pena su richiesta, ai sensi dell’art. 444 del codice di procedura penale, pronunciati per i reati di cui agli artt. 94 e 95 del D. Lgs. N. 36/2023
(10) non devono risultare destinatarie, al pari dei propri soci, amministratori, e legali rappresentanti, di una sanzione accessoria, irrogata con provvedimento definitivo e inoppugnabile, da cui deriva l’incapacità a contrarre con la pubblica amministrazione, ai sensi dell’art. 9, co. 2, lett. d) del d. lgs. n. 231/2001.
I requisiti da dimostrare per poter proseguire nell’iter istruttorio finalizzato all’accesso delle imprese selezionate alle risorse del FBE
Le imprese interessate, al momento della presentazione della Domanda devono dimostrare di essere in possesso dei seguenti “requisiti ulteriori di accesso”: aver chiesto la certificazione dell’ultimo bilancio, attestante la veridicità e la correttezza del bilancio; aver ottenuto un rating valido rilasciato da una Agenzia ECAI, almeno pari a B+ sulla scala Standard & Poor’s (o equivalente).
Inoltre, per poter accedere a queste risorse, le PMI selezionate dovranno far certificare l’ultimo bilancio approvato e depositato e, al momento della relativa erogazione, dovranno disporre di una sede operativa in Campania.
Le attività di impresa da sviluppare da parte delle imprese beneficiarie con le risorse ricevute dal FBE
La provvista ottenuta dalle Imprese Beneficiarie mediante le operazioni di investimento del FBE innanzitutto non deve servire per operazioni di “replacement” dei soci esistenti; inoltre deve essere destinata ad investimenti in attivi materiali e/o investimenti in attivi immateriali e/o costi del trasferimento di diritti di proprietà in imprese (compreso l’acquisto di aziende o rami di azienda – attività definita come “carveout” – e compreso l’acquisto di partecipazioni nel capitale di società), con eventuali correlati investimenti in capitale circolante (inteso ai sensi del documento della Commissione Europea EGESIF_14_0041-1, 27/03/2015, come “differenza tra le attività correnti e le passività correnti di un’impresa”). Inoltre, con queste risorse, le imprese beneficiarie potranno, in via diretta o indiretta, raggiungere uno o più dei seguenti obiettivi, che saranno evidenziati nell’ambito di specifici business plan:
(a) espansione dell’attività; (b) rafforzamento dell’attività “storica”; (c) nuovi progetti aziendali, quali, a titolo esemplificativo, la realizzazione di nuove strutture e/o lo sviluppo di campagne di marketing; (d) penetrazione in nuovi mercati, nel rispetto di quanto consentito dal Regolamento n. 1407/2013 (Regolamento de minimis); (e) realizzazione di nuovi prodotti o servizi o all’ottenimento di nuovi brevetti. In ogni caso, è escluso il rifinanziamento di prestiti preesistenti.
Precisazioni in merito all’ubicazione in Campania delle attività da finanziare
Le operazioni di investimento da effettuare con le risorse del FBE dovranno essere: (1) “ubicate” / ”svolte” in Campania o, in alternativa, (2) “ubicate”/”svolte” al di fuori della Campania, a condizione, in tal caso, che siano a vantaggio della Campania (così come risultante da apposita relazione dell’organo amministrativo della PMI, provvista di adeguata motivazione).
Tipologie di strumenti finanziari previsti attraverso il ricorso al FBE
Questo strumento promosso dalla Regione Campania potrà investire, mediante acquisto o sottoscrizione, negli strumenti finanziari di seguito descritti.
Strumenti di Equity:
(i) azioni, quote, o altri strumenti di Equity, e, più in generale, strumenti che rappresentino capitale di rischio, con esclusione delle operazioni di seed financing (finanziamento fase iniziale di gestione di una startup), delle operazioni di startup financing (ad eccezione delle newco create da imprese esistenti per un nuovo investimento), delle operazioni di early stage financing (finanziamento fase di avvio di una startup), delle operazioni di turnaround; l’acquisizione da parte del Fondo, secondo modalità di volta in volta stabilite, di partecipazioni societarie (di norma) di minoranza, sarà operata (di norma) mediante aumento di capitale dell’Impresa Beneficiaria; nei limiti previsti dalla convenzione sottoscritta tra Regione Campania e Sviluppo Campania, il Fondo, in casi particolari (ivi inclusi quelli in occasione della gestione del ricambio generazionale), potrà acquistare azioni o quote dei soci della Impresa Beneficiaria, con una operazione di replacement (sostituzione) dei soci esistenti, fermo restando che, fuori dai casi consentiti, eventuali operazioni di replacement potranno essere effettuate dai co-investitori.
Strumenti di Quasi-Equity:
(ii) Obbligazioni cum warrant, Obbligazioni convertibili, altri strumenti ibridi, inclusi Strumenti Finanziari Partecipativi (SFP) che presentino rischio simile a quello dei sottoscrittori del capitale sociale (rischi “equity-like”);
(iii) operazioni di Quasi-Equity quali Prestiti subordinati, Prestiti partecipativi, altri Strumenti Finanziari Partecipativi (SFP) diversi da quelli di cui al precedente punto (ii);
(iv) combinazione degli strumenti di cui ai punti che precedono.
Per Presiti subordinati si intendono i prestiti assistiti, fin dall’atto della stipulazione, della cosiddetta “clausola di subordinazione”, che prevede, in caso di liquidazione o di procedura concorsuale, il rimborso del capitale è condizionato all’integrale soddisfacimento di tutti gli altri creditori non egualmente subordinati. La stipulazione di tali prestiti è, per contro, conveniente in quanto essi godono di remunerazione a tassi superiori a quelli correnti. Diversamente dai prestiti “irredimibili”, i prestiti subordinati partecipano alle perdite dell’emittente solo in caso di liquidazione.
Per Prestiti partecipativi si intendono prestiti a medio-lungo termine assimilabili al capitale proprio in quanto, in caso di liquidazione dell’impresa, viene rimborsato solo dopo l’integrale soddisfazione di tutti gli altri creditori, chirografari e privilegiati. In caso di procedura concorsuale, è prevista la sospensione dei rimborsi, sia per interessi che in linea capitale. Deve la sua denominazione alla facoltà concessa al titolare di stabilire contrattualmente il pagamento, da parte del mutuatario, oltre che di un interesse fisso, di una maggiorazione (c.d. “clausola di partecipazione”) collegata all’andamento di un indicatore della situazione economica della società, sia esso l’utile netto, il margine operativo, l’autofinanziamento lordo o altro.
Per Strumenti Finanziari Partecipativi, disciplinati dall’art. 2346 ultimo comma del Codice Civile, è previsto che la società interessata all’accesso a questo specifico strumento finanziario, a seguito dell’apporto da parte dei soci o di terzi anche di opera, o servizi, emetta strumenti finanziari forniti di diritti patrimoniali o anche di diritti amministrativi, escluso il voto nell’assemblea generale degli azionisti.
Procedura di accesso agli investimenti del FBE
E’ innanzitutto necessario formulare una Manifestazione di Interesse, da redigere attraverso specifico formulario con firma digitale del legale rappresentante dell’azienda richiedente da trasmettere alla Pec di Sviluppo Campania a partire dalle ore 10:00 del 10 gennaio 2024. Il modulo per la Manifestazione di Interesse prevede che ad esso siano allegati:
a) copia ultimo bilancio depositato, b) dichiarazione sostitutiva di atto notorio (DSAN) relativa alla dimensione dell’impresa (attraverso modulo specifico predisposto da Sviluppo Campania), c) dichiarazioni sostitutive di certificazione necessarie per la richiesta dell documentazione antimafia (attraverso modulo specifico predisposto da Sviluppo Campania), d) breve presentazione della società (company profile).
Per le fasi successive Sviluppo Campania, posto che si riserva di verificare le informazioni ricevute e richiedere ulteriori informazioni se ritenute necessarie o opportune, avvia dunque la verifica dei suddetti “requisiti preliminari di accesso”, in base all’ordine cronologico di presentazione delle Manifestazioni di interesse corredata da tutta la documentazione indicata dall’Avviso, fermo restando che può, in ogni momento, interrompere il processo di valutazione delle Manifestazioni di Interesse ricevute, anche in ragione del raggiungimento dell’ammontare massimo del Portafoglio garantito. Sviluppo Campania può, comunque, in ogni momento sospendere, estendere o riaprire i termini del presente Avviso. A seguito della verifica positiva della sussistenza dei suddetti “requisiti preliminari di accesso”, Sviluppo Campania comunicherà, dunque, a ciascuna impresa interessata l’avvenuta ammissione alla successiva fase di valutazione e inviterà le imprese interessate a partecipare a incontri presso la propria sede in Napoli.
In occasione di questi incontri verranno illustrati alle imprese ammesse gli strumenti di Equity e/o Quasi-equity elencati dall’Avviso, nonché le condizioni, le procedure, e le modalità da seguire per presentare la Domanda di Accesso corredata della documentazione necessaria al completamento dell’istruttoria di investimento comprensiva del business plan e altra documentazione rilevante.
Sulla base della documentazione prodotta da ciascuna impresa, Fondo Italiano d’Investimento procederà per conto del FBE alla due diligence (analisi approfondita di un’azienda in genere sviluppata per operazioni straordinarie, come questa, sul capitale) in linea con le prassi di mercato e alla valutazione di merito. Per tale valutazione, Fondo Italiano d’Investimento potrà richiedere, di volta in volta, chiarimenti ed integrazioni documentali.
L’esito della valutazione di merito di Fondo Italiano d’Investimento è discrezionale e insindacabile, così come le delibere dei propri organi.
Il Consiglio di Amministrazione di Sviluppo Campania delibererà la eventuale ammissione alla Garanzia di portafoglio e la eventuale concessione della Sovvenzione; delibera che sarà basata esclusivamente sull’accertamento della conformità della proposta ai “requisiti di accesso” tutti, soggettivi e oggettivi, dell’impresa e della Operazione di Investimento, richiesti per l’utilizzo dei fondi pubblici.
A seguito della delibera di Sviluppo Campania, gli organi deliberanti di Fondo Italiano d’Investimento, procedono a effettuare la valutazione finale e a sottoporre l’Operazione di Investimento ai propri organi sociali.
Natura delle sovvenzioni pubbliche previste dalla misura
La misura, infine, prevede una Garanzia pubblica di portafoglio, prestata da Sviluppo Campania, nella forma di Cash Collateral, a copertura delle prime perdite registrate sul portafoglio del Fondo, sulla base del regime di cui al Regolamento (UE) n. 1407/2013 (de minimis); prevede, dunque, una sovvenzione pubblica a fondo perduto, concessa ed erogata da Sviluppo Campania alle Imprese Beneficiarie a copertura del 50% di specifici costi relativi alle Operazioni di Investimento (costi di transazione relativi agli advisor legali e finanziari, costi di due diligence, eventuali costi del rating), fino a un massimo di 40mila euro di Sovvenzione per ciascuna Impresa Beneficiaria, sulla base del regime di cui al Regolamento (UE) n. 651/2014, articolo 18 (regime di esenzione).
L’impresa beneficiaria ha, comunque, facoltà di non presentare richiesta di aiuto sotto forma di Sovvenzione.
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